I genitori dei ragazzi delle medie si ribellano circa la decisione di fare dad per i figli.
Unimamme, la decisione di effettuare la dad anche per i ragazzi delle scuole media, ha suscitato un’ondata di dissenso da parte di tanti genitori.
Purtroppo, come già accaduto in altri contesti, come per esempio la protesta pacifica degli studenti liceali davanti al palazzo della regione Lombardia, a Milano, questi provvedimenti causano del malcontento, non solo ai ragazzi, ma anche ai genitori.
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In questo caso la protesta arriva dalla scuola media Anna Frank di Torino, dove si è svolto un presidio pacifico promosso dal comitato Priorità alla scuola Piemonte in cui i genitori di studenti di seconda e terza media hanno manifestato contro l’ultimo dpcm entrato in vigore oggi che impone la dad anche agli studenti del secondo ciclo.
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Su La Stampa, questi genitori dichiarano: “siamo increduli di fronte una decisione che va di nuovo a penalizzare la scuola pubblica, ragazzi e ragazze sotto i 14 anni che, per la legge italiana, non potrebbero rimanere a casa da soli, perché si tratta anche sul piano giuridico di abbandono di minore“.
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Come altri genitori anche questi piemontesi sottolineano che questo provvedimento li mette in grande difficioltà. Non tutti sono infatti in smartworking e nemmeno possono lasciare i ragazzi ai nonni, soggetti più fragili in questa pandemia. Bandite anche le babysitter, non l’ideale in pandemia e comunque una spesa extra non indifferente.
I genitori rimarcano anche alcuni aspetti della dad che non funzionano, secondo loro, con soggetti ancora così giovani. “La didattica a distanza non funziona. I professori fanno fatica a tenere l’attenzione dei ragazzi per ore e ore davanti al pc. Anche perché a quell’età non sono abbastanza responsabili per seguire autonomamente e attentamente dai pc: fin dalla prima ora di collegamenti da casa, crediamo che stamane molti ragazzini siano rimasti a giocare con i cellulari o online sui pc, invece di stare attenti al fiume di parole dei professori“.
Insomma, senza genitori a far rispettare le regole e con lezioni corpose e non adatte allo schermo di un pc sarebbe l’anarchia. I genitori sottolinenano anche il problema, altrettanto non trascurabile della responsabilità se dovesse accadere qualcosa. Secondo la legge italiana è reato lasciare i bambini sotto i 14 anni a casa da soli.
“Chi risponde in caso che accada qualcosa di brutto a dodicennni lasciati soli a casa? Non hanno le risorse che hanno gli adulti per far fronte agli imprevisti. E se aprono la porta a qualche malintenzionato?“.
Unimamme, noi sappiamo che queste sono preoccupazioni comuni a tanti genitori in questa stessa situazione, poi naturalmente ci sarà chi, già prima dei 14 avrà responsabilizzato i figli e dato loro tutti gli strumenti per agire in caso di necessità e chi invece fino adesso non ne ha avuto bisogno. A ogni modo si tratta di un tema delicato, voi come vi comportate? E i vostri figli?
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