Oggi 10 novembre si festeggia l’onomastico di Leone. Scopriamo origine e significato del nome e la storia del santo ricordato oggi, San Leone I.
Questo nome deriva dal greco antico “leon“, che significa “leone“. Durante la diffusione del cristianesimo veniva confuso o imparentato con Leo. Oltre a Leo, hanno lo stesso significato di Leone anche i nomi Osama e Ari.
Chi porta questo nome è una persona ricca di qualità, con grande coraggio, intuizione e intelligenza superiore. È un grande oratore ed è ammaliante con la sua dialettica. Ama stare al centro dell’attenzione. Negli affetti è protettivo e, a volte, possessivo.
Varianti del nome:
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Simboli associati al nome
In questo giorno, 10 novembre, ricordiamo Leone I, detto anche Leone Magno. Nato in Toscana alla fine del 300, e’ stato il 45° vescovo di Roma e Papa, venerato sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa.
Il pontificato di Leone, come quello di Gregorio I, è stato il più significativo e importante dell’antichità cristiana. In un periodo in cui la Chiesa sperimentava grandi ostacoli Leone ha guidato il destino della Chiesa romana con autorità e grande spirito di pacificazione.
Nel 440 in Gallia stava per scoppiare una guerra civile tra le due più alte autorità romane, nell’impasse di un potere imperiale debole, per pacificare la situazione si manda un uomo di Chiesa: il diacono romano Leone.
Eletto alla morte di papa Sisto III, Leone, nei suoi 21 anni di pontificato passano ben 4 imperatori: Valentiniano III, Petronio Massimo e Maggioriano. L’Impero è in agonia e la Chiesa ancora giovane è pervasa da scontri e discordie.
Leone con molta energia è stato in grado di rafforzare l’autorità della Chiesa in Occidente. Persuade il nuovo imperatore Marciano a indirne un concilio nel 451, il grande concilio di Calcedonia, importantissimo per la formazione degli equilibri e la dottrina. Ma le difficoltà non arrivano solo da Oriente, l’Occidente infatti vive in tempi di terrore, l’Impero non ha più un vero esercito, gli Unni di Attila si riorganizzano e invadono l’Alta Italia nel 452.
Lo Stato è talmente impotente da chiedere a papa Leone di andare da Attila con una delegazione del Senato. S’incontrano presso Mantova, e Leone riesce a convincere il capo degli unni a lasciare l’Italia.
Tre anni dopo, continuano gli attacchi, questa volta però dai Vandali d’Africa. In difesa dell’Impero c’è sempre Leone che, seppur non è riuscito ad impedire il saccheggio, ottiene l’incolumità dei cittadini ed evita l’incendio dell’Urbe.
Nonostante sappia bene come imporre autorità, Leone è in grado di sostenere la chiesa ed i suoi vescovi sostenendoli col consiglio personale, orientandoli nella dottrina. Non si hanno notizie sugli ultimi tempi della sua vita. I romani lo chiamano “Leone Magno”, il Grande.
Care Unimamme vi piace questo nome così antico e particolare?
Vi lasciamo con la storia di un altro santo con lo stesso nome, ricordato il 20 febbraio. Potete scegliere chi vi piace di più!
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