L’allarme degli oncologi: rischio boom tumori per colpa del Covid che ha bloccato gli screening di prevenzione. Si parla di “pandemia” di cancro.
L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha rallentato o bloccato le cure e gli esami clinici per altre patologie. Numerosi interventi non immediatamente urgenti, così come terapie di riabilitazione e screening preventivi hanno subito ritardi di parecchi mesi e in molte aree del Paese la situazione non è ancora tornata alla normalità. Anzi, ora con la seconda ondata dei contagi, sta subendo nuovi rinvii e ritardi.
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Tutto questo finirà per peggiorare le condizioni di quei pazienti affetti da patologie croniche, disabilità e purtroppo tumori. Infatti, a lanciare l’allarme su questa difficile situazione sono gli oncologi che denunciano il rischio di una pandemia di tumori nei prossimi mesi.
Mentre i contagi di Covid in Italia continuano ad aumentare, cresce la preoccupazione anche per le altre patologie, che nel frattempo non sono scomparse, anzi. L’attenzione e lo sforzo enormi che ha richiesto l’impegno per contrastare la diffusione del Coronavirus hanno sottratto tempo, energie e strutture alla cura e alla prevenzione di altre malattie. su tutte i tumori.
È l’allarme lanciato dagli oncologi al Cracking Cancer Forum 2020, in corso in questi giorni sul web. Gli specialisti denunciano le carenze nelle cure e negli screening per contrastare i tumori, avvertendo che la prossima pandemia sarà quella dei tumori. A causa delle cure ritardate e dei mancati esami clinici di prevenzione.
“Non è vero che stiamo garantendo i percorsi oncologici“, ha affermato Oscar Bertetto, direttore del Dipartimento Rete Oncologica Piemonte-Valle d’Aosta, nel dibattito “L’oncologia durante e dopo il Covid“. “C’è una estrema carenza di servizi diagnostici, in molte strutture non possiamo inviare pazienti perché non sono state separate dalle aree Covid. Abbiamo bisogno di avere spazi Covid free al di fuori degli ospedali“, ha aggiunto Bertetto, come riporta Agi.
“I tumori purtroppo sopravviveranno al Covid e nonostante decreti e documenti non è vero che l’oncologia viene preservata, perché si appoggia a radiologia, endoscopia e altri servizi che sono pesantemente influenzati“, ha denunciato Pierfranco Conte, ordinario di Oncologia Medica dell’Università degli Studi di Padova e coordinatore della Rete oncologica del Veneto.
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Il professore ha aggiunto anche che è sbagliato parlare di “modello Italia per il Covid“, perché “il nostro Paese ha la stessa mortalità del Messico, quattro volte quella della Germania, il doppio di Francia e Inghilterra“. Una situazione che solleva parecchi interrogativi.
Conte ha denunciato anche l’insufficienza dei posti letto in ospedale, che per abitante sono inferiori del 60% rispetto a quelli della Germania e la metà di quelli in Francia. Nel corso degli anni, i governi hanno applicato pesanti tagli al sistema sanitario e ora queste sono le conseguenze.
La sanità pubblica italiana è stata penalizzata da decenni di politiche sbagliate, che hanno favorito il sistema privato. In alcune regioni ha pesato il commissariamento. Per non parlare del blocco delle assunzioni di medici e infermieri, che ha penalizzato pesantemente la sanità pubblica, lasciando quei buchi e quelle carenze che si fanno sentire oggi in modo drammatico. Non solo per l’emergenza Covid.
Attilio Bianchi, direttore generale dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “G. Pascale” di Napoli, ha affermato: “Con questi numeri la prossima pandemia sarà il cancro“. “Ogni anno – ha ricordato Bianchi – i tumori fanno da 13 a 15 milioni di vittime, se fosse una guerra sarebbe ogni giorno sui giornali e invece in qualche modo quasi non fa massa“.
Tra le proposte per gestire meglio la prevenzione dei tumori, gli oncologi hanno sottolineato l’importanza di “spostare alcune attività a livello territoriale“, come è avvenuto con la delocalizzazione di alcune funzioni durante le fasi più acute dell’emergenza Covid. Un insegnamento in questo caso positivo che viene dalla pandemia.
I medici, inoltre, sottolineano che per l’oncologia servono maggiori finanziamenti di quelli concessi finora.
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