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Suonano il piano e il delicato intervento riesce: miracolo a Ancona

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Maria Sole Bosaia

Un medico ha operato un bambino con una grave malattia in un contesto inusuale, ma efficace. 

fonte
National Cancer Institute- Unsplash

Unimamme, diversi studi confermano i molteplici effetti benefici della musica e la storia di cui vi parliamo oggi lo conferma ulteriormente.

Musica in sala operatoria: la storia

La curiosa vicenda si è svolta presso l’ospedale materno – infantile Salesi ad Ancona.

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Qui un bambino di 10 anni con un duplice tumore al midollo spinale doveva essere operato presso l’Ospedale Salesi. Si trattava di un intervento delicato, ma che era già stato effettuato in passato dal protagonista, Roberto Trignani, direttore della divisione di neurochirurgia dell’ospedale Torrette di Ancona.

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L’operazione ha acquisito notorietà grazie a un espediente mai tentato prima nel nostro Paese. Questa infatti si è svolto ascoltando le dolci melodie di un pianoforte acustico a 432 hertz. A suonarlo era il maestro Emiliano Toso, un biologo molecolare che ha realizzato, per l’occasione, composizioni particolari. Si è trattato di un’esperimento che ha creato una sinergia perfetta tra spazi e armonia sonora.

Il neurochirurgo Trignani ha commentato così: di recente mi ero avvicinato alla musicoterapia per capire gli effetti che questa poteva avere sui pazienti”. Quando, l’estate scorsa lo specialista ha assistito a un concerto del maestro Toso, ha colto l’occasione per fargli la proposta.

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Il maestro Toso ha accolto positivamente la sfida e alla fine hanno potuto constatare entrambi, insieme all’équipe che ha svolto l’intervento, gli effetti positivi della commistione tra scienza medica e olistica. “Oltre alla mia descrizione personale, ci sono i benefici prodotti sul bambino” ha sottilineato il reurochirurgo. Il tracciato dell’encefalogramma ha mostrato diversi percorsi, con e senza musica. Inoltre sono stati effettuati anche dei prelievi di sangue per testare l’effetto delle variazioni biochimiche sull’organismo del paziente.

fonte National Cancer Institute- Unsplash

L’operazione è andata bene e il piccolo si è già svegliato, a breve tornerà in Oncoematologia pediatrica per la verifica degli esami istologici sulle parti rimosse. Se si trattasse di una situazione di mini invasività allora il bambino potrebbe tornare a una vita normale già dopo poche settimane.

Il dottor Trignani ha poi voluto evidenziare un altro effetto positivo della musica sul suo piccolo paziente. “Nelle notti precedenti all’intervento il ragazzino ha sempre avuto grosse difficoltà a prendere sonno a causa dei dolori provocati dal problema al midollo spinale. L’unico modo per provare sollievo era camminare, muoversi e dunque restare sveglio, con dirette conseguenze sull’umore e sul resto“.

La sera prima dell’intervento hanno provato a fargli ascoltare la musica che il Maestro avrebbe suonato durante l’intervento e così il piccolo si è addormentato tranquillo.

fonte National Cancer Institute- Unsplash

Questo nonostante la musica preferita dal pre adolescente sia heavy metal. Infine questa non è la prima volta che il neurochirurgo Trignani ottiene ottimi risultati con un’operazione innovativa, poco tempo fa aveva svolto un‘operazione al cervello mentre una donna preparava olive all’ascolana.

Il dottor Trignani ha riassunto così l’esperienza: “Ci sono stati alcuni momenti in cui la musica mi ha legato completamente al campo operatorio, provando un profondo senso di armonia, di fusione con l’ambiente che mi circondava. Quando, per un attimo, uscivo dalla trans-operatoria e prendevo coscienza della splendida musica riprodotta mi sono venuti i brividi addosso. Non dico di installare un pianoforte a coda in ogni sala operatoria d’Italia certo, ma credo che diffondere musica durante le sedute chirurgiche possa essere il futuro e rappresentare un beneficio per tutti”.

Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda riportata su Il Fatto Quotidiano?

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Maria Sole Bosaia

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