Covid, il programma per la riapertura delle scuole chiuse. L’annuncio della ministra Lucia Azzolina.
Come sappiamo, unimamme, le scuole superiori in questo momento in Italia sono chiuse, a causa delle ultime disposizioni del governo per contrastare l’emergenza sanitaria del Covid-19. Nelle regioni rosse, poi, sono in didattica a distanza anche le classi terze delle scuole medie.
Ci sono, poi, i provvedimenti delle singole Regioni, più restrittivi di quelli del governo. In Campania, regione rossa, sono chiuse fino al 23 novembre tutte le scuole, anche quelle primarie e dell’infanzia. Anche in Calabria, sempre regione rossa, sono sospese tutte le attività scolastiche, fino al 23 novembre, eccetto i servizi educativi per bambini da 0 a 3 anni.
In Basilicata sono state chiuse tutte le scuole fino al 3 dicembre, a causa dell’aumento dei contagi. Nonostante la Basilicata sia regione arancione. Tutte le scuole chiuse, anche medie, elementari e d’infanzia, per una settimana in Alto Adige, fino al 22 novembre. La provincia di Bolzano è zona rossa. In Umbria, invece, Regione arancione, è stata reintrodotta la didattica a distanza per le scuole medie, fino al 22 novembre.
In Puglia tutte le scuole erano state chiuse con un’ordinanza della Regione entrata in vigore lo scorso 30 ottobre, poi sospesa in via cautelativa dal Tar con la riapertura delle scuole ma la facoltà data ai genitori di richiedere la didattica a distanza. La vicenda è ancora in discussione davanti al Tar.
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Sui provvedimenti di chiusura delle scuole non sono mancate le contestazioni e le critiche, da parte delle famiglie, degli stessi studenti, di parte della comunità scientifica e soprattutto dalla ministra per l’Istruzione Lucia Azzolina che insiste nel vole riaprire le scuole.
Proprio Azzolina ha illustrato un programma di nuove misure di sicurezza sanitaria per riaprire in sicurezza le scuole ora chiuse. Ecco di cosa si tratta.
Intervenendo martedì sera alla trasmissione di Bianca Berlinguer “Carta Bianca” su Rai 3, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha presentato un programma per la riapertura delle scuole chiuse, soprattutto superiori, con l’introduzione di nuove misure si sicurezza per il contenimento dei contagi da nuovo Coronavirus.
“Le scuole al momento sono aperte, ma non per tutti i gradi di istruzione: gli studenti delle superiori vanno in piccoli gruppi, soprattutto per le attività laboratoriali”, ha spiegato Azzolina. “Dobbiamo agire con molta prudenza, osservare bene quello che accadrà nei prossimi giorni alla curva (dei contagi, ndr), successivamente credo che la scuola al suo interno sia ben organizzata, ha regole ferree che abbiamo preparato durante l’estate e i nostri ragazzi sono stati molto responsabili all’interno delle scuole, indossato le mascherine, sono stati distanziati”.
L’obiettivo della ministra dell’Istruzione è quello di “un ritorno graduale dei nostri studenti a scuola“. Perché questo avvenga, Azzolina propone l’utilizzo dei test rapidi e una riorganizzazione dei trasporti.
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La ministra ha detto che già da tempo il Ministero dell’Istruzione ha chiesto al commissario per l’emergenza Arcuri l’introduzione dei test rapidi a scuola. Gli strumenti per effettuare i test sono stati già acquistati, ora serve un’organizzazione per poterli impiegare a scuola.
Riguardo ai trasporti, invece, Azzolina ha annunciato un piano per scaglionare ulteriormente gli ingressi degli studenti: “Abbiamo chiesto un programma territorio per territorio, purché gli studenti delle secondarie di secondo grado (scuole superiori, ndr), gradatamente, tornino a scuola”.
Per la ripresa regolare delle attività scolastiche di ogni ordine e grado, la ministra Azzolina ha sottolineato che occorre la “massima collaborazione a tutti i livelli“. La ministra ha spiegato di essere in contatto continuo “con gli enti locali, con i sindaci, con i Presidenti delle Regioni, come Abruzzo e Molise”. Mentre con la Campania ha ammesso di avere avuto delle difficoltà e di non essere riuscita a parlare con De Luca. Invece, riguardo alla Puglia, Azzolina ha detto di essere riuscita a parlare con il presidente Emiliano, precisando: “417 studenti su 562mila contagiati dall’inizio dell’anno scolastico non so se sia un numero tale per far chiudere le scuole e far ricadere le colpe sulle famiglie”.
La ministra ha concluso il suo intervento promettendo una programmazione e l’impegno da parte sua e da tutto il governo per far ritornare i ragazzi in classe.
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Che ne pensate unimamme di questa proposta?
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