Una bambina di 4 anni è stata esclusa dallo scuolabus a seguito della decisione del Comune. Il padre fa ricorso, ma intervengono i cittadini.
Qualche giorno fa aveva fatto notizia e molti giornali avevano pubblicato la notizia che una bambina di 4 anni non poteva più frequentare la scuola insieme ai suoi compagni perchè per delle regole Comunali non aveva diritto al trasporto scolastico.
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La piccola se desiderava andare a scuola doveva fare tre chilometri a piedi accompagnata dal papà. Per fortuna, grazie alla generosità di tantissime persone la situazioni si è sbloccata.
Una bambina rom di 4 anni era rimasta senza lo scuolabus perchè il suo campo rom di Strada della Berlia, a Collegno, nell’hinterland di Torino, non si trova nel comune dove la piccola frequenta la scuola dell’infanzia.
La bambina per raggiungere la sua scuola doveva fare 50 minuti a piedi e poi altri 50 per tornare al campo dove vive. Il padre è nato e cresciuto tra Torino e Collegno, ha la nazionalità comunitaria, ma non quella italiana e non riesce ad ottenere la residenza, nonostante sia autorizzato a dimorare presso il campo nomadi assieme alla moglie e ai suoi due figli minori, come riportato da Repubblica.
L’uomo si è rivolto al Tribunale supportato da un legale, l’avvocato Federico Depetris: “Il padre è ansioso di volersi inserire nel contesto sociale italiano e di voler garantire ai suoi figli un futuro migliore lontano dal campo rom. Il modo migliore per consentire l’integrazione è garantire l’accesso ai servizi pubblici essenziali come istruzione, salute, lavoro, mentre il mio cliente non può avere un medico di famiglia e sua figlia non può usare lo scuolabus“.
Per fortuna, grazie alla generosità di alcuni cittadini che sono voluti rimanere anonimi, la bambina potrà raggiungere il suo asilo in taxi. I benefattori pagheranno le corse fino a quando l’udienza per il ricorso del padre non avrà un riscontro.
L’avvocato Depretis ha commentato: “Da lunedì e fino al giorno dell’udienza (che è fissata per il 15 dicembre) la piccola potrà andare alla scuola materna. Un gruppo di persone, con la mia intermediazione, si è messo in contatto con la cooperativa taxi Torino e da lunedì potrà andare a scuola senza doversi fare cinquanta minuti a piedi”.
Per poi proseguire: “La battaglia legale naturalmente prosegue. Il mio cliente rivendica il diritto ad ottenere l’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente di Collegno per sè per la propria famiglia e confidiamo in un esito positivo del processo“.
Voi unimamme cosa ne pensate di questa vicenda? Speriamo che la piccola possa di nuovo prendere lo scuolabus per raggiungere la scuola.
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