Novità circa la morte del cameramen Mario Biondo deceduto nel 2013 in Spagna.
Unimamme, la storia che vi raccontiamo oggi affonda le sue radici nel lontano 2013 quando un cameraman di origine italiana venne trovato morto nel suo appartamento.
Mario Biondo: la sua vicenda ricca di misteri
I genitori e tutti coloro che lo conoscevano hanno perseguito a lungo la verità e ora è arrivata, finalmente, una svolta.
Tra il 29 e il 30 maggio del 2013 il cameraman Mario Biondo era stato trovato impiccato a Madrid. Dopo le prime indagini, piuttosto frettolose, tre autopsie e un lungo processo giudiziario, la polizia spagnola aveva deciso di archiviare questo caso come suicidio. La famiglia egli amici di Biondo però non avevano mai accettato questa ipotesi.
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Ci sono infatti degli aspetti ancora da chiarire e delle inconguenze. Da due anni Le iene seguono questa vicenda e hanno dedicato alla morte di Biondo ben 7 servizi. In un servizio in particolare: Speciale Biondo, un suicidio inspiegabile, il giornalista Cristiano Pasca ha ricostruito la vicenda sottolineandone le zone oscure che suscitano perplessità.
Queste contraddizioni sono le stesse che hanno spinto il gip Roberto Riggio a ricusare l’esito a cui sono giunti l’autorità giudiziaria spagnola e l’ufficio del Pubblico Ministero secondo i quali Biondo si sarebbe suicidato.
Il gip Roberto Riggio ha dunque disposto nuove indagini su questo caso per altri sei mesi, accogliendo la richiesta della famiglia Biondo contro l’istanza di archiviazione, basandosi sulle nuove prove prodotte dai consulenti di parte e dagli avvocati Fabio Falcone e Carmelita Morreale.
L’opposizione all’archiviazione risale al luglio scorso nel procedimento penale in Corte d’Appello. Se fosse stata accolta l’archiviazione del caso, la madre di Mario Biondo, Santina D’Alessandro aveva già preannunciato il ricorso presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Innanzitutto dovrà essere ricostruita la scena dove è stato trovato impiccato l’uomo considerando la posizione del corpo e le ferite riportate. Dietro alla nuca, per esempio, vi è un solco che non può essere stato causato dalla pashmina, come sottolinea anche il gip. Poi deve essere analizzata la posizione degli oggetti sulla libreria che nelle foto scattate dopo il ritrovamento del corpo appaiono in ordine.
L’ordine deriverebbe dalla perdita di coscienza di Biondo, cosa che però non è congruente con la ferita dietro la testa. Sono da considerare inoltre i contenuti del pc dell’uomo, in particolare le falsità della vedova Raquel Sanchez Silva riguardanti manomissioni e cancellazioni di file. Infatti è emerso che dopo la morte di Biondo qualcuno ha cambiato la password del pc, ha installato un sistema di controllo da remoto e si è perfino connesso alla rete internet accedendo ad alcuni pop – up.
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Inoltre bisogna indagare anche sulle dichiarazioni contraddittorie di alcuni testimoni, la cameriera avrebbe mentito sull’ora della scoperta del cadavere. Il gip Riggio infine desidera conoscere se sia attuabile l’impiccamento e se la libreria avesse potuto reggere il peso dell’uomo senza subire alcun danno.
La famiglia di Biondo, inoltre ha chiesto la mappatura delle utenze telefoniche per avere un quadro chiaro degli spostamenti dell’uomo e della moglie. La famiglia di Mario Biondo infatti spera che il capo d’accusa passi da accusa di omicidio contro ignoti a contro noti. Nel frattempo la vedova dell’uomo ha denunciato i genitori dell’ex marito accusandoli di aver lanciato contro di lei una campagna di molestie, arrivando a minacciarla, calunniarla e insultarla attraverso l’attività sui social dal 2014 a oggi.
Le ire della donna si rivolgono anche contro il gruppo Facebook Verità e giustizia per Mario Biondo e contro Mediaset, per l’ultimo servizio sul caso delle Iene che secondo lei sarebbe pieno di falsità e travisamenti.
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Unimamme, voi cosa ne pensate di quanto riportato su Le Iene?
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