Il 20 novembre 2020 si celebra la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: quest’anno pensiamo a come tutelare i più fragili durante la pandemia.
La Covid19 ha avuto tante ripercussioni sociali ed economiche, oltre che sanitarie. I giovani sono di sicuro i più colpiti a livello sociale, quelli che hanno dovuto rinunciare a tutto ciò che era la loro quotidianità e hanno dovuto adeguare il loro stile di vita a questo particolare momento storico, purtroppo non senza conseguenze.
Moltissimi di loro si stanno trovando già ora a fare i conti con la povertà, si stima che a fine 2020 nel mondo ci saranno 700 milioni di bambini poveri.
Come ogni anno la data in cui si celebra questa giornata è il 20 Novembre, giorno in cui la Assemblea Onu adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo nel 1959. Una data importantissima a livello storico e sociale perché da questo momento in poi tutti i bambini ed i ragazzi del mondo hanno avuto un documento che li riconosceva come individui e quindi li tutelava e proteggeva.
Purtroppo la pandemia ha sconvolto tutto e oggi purtroppo, a distanza di quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia, le condizioni dei bambini e degli adolescenti sono molto peggiorate.
LEGGI ANCHE: LA PANDEMIA DI COVID E IL DISAGIO MENTALE NEI BAMBINI: È ALLARME
Se nei paesi sottosviluppati infatti la pandemia ha aggravato ancora di più le condizioni di povertà delle famiglie, nei paesi industrializzati moltissime famiglie sono già state colpite dalla crisi economica e a questo si associa il disagio mentale di bambini e adolescenti che stanno vivendo questo periodo con un forte stress emotivo.
Un recente studio britannico ha comparato la salute mentale dei giovani nel 2020 con quella di bambini e adolescenti nel 2017 ed è emerso che a causa della pandemia sono aumentati i disturbi psichiatrici. Se prima infatti 1 bambino su 9 aveva disturbi mentali, oggi purtroppo 1 su 6 ne ha. Se volete approfondire ve ne avevamo parlato in un interessante articolo.
Anche in Italia medici e psichiatri hanno lanciato l’allarme per gli effetti della pandemia e del lockdown sui giovani. Spesso sono stati erroneamente ritenuti quelli che meglio si sarebbero adattati al periodo storico e sociale, ma in realtà sono quelli che hanno dovuto sacrificare parti fondamentali della loro vita: dalla socialità all’istruzione, dagli affetti allo sport, il tutto vissuto in una ansia costante riguardante il loro futuro.
LEGGI ANCHE: ADOLESCENTI E LOCKDOWN: I DISTURBI DOPO I LUNGHI MESI DI ISOLAMENTO
Questo ovviamente per un periodo così prolungato ha creato dei danni per tutti, ma maggiormente per i bambini e i ragazzi provenienti dalle famiglie meno abbienti o che sono state colpite dalla crisi economica: per questi giovani purtroppo alle conseguenze psicologiche di questi mesi di reclusione forzata si sono associate la dispersione scolastica per la mancanza di mezzi per la DAD e le tecnologie, e problemi basilari come l’alimentazione povera e inadeguata o le cure mediche.
Ma i dati che arrivano dalle organizzazioni mondiali che si occupano di bambini sono davvero allarmanti: si stima che a fine 2020 i bambini che vivranno sotto la soglia di povertà potrebbero essere oltre 700 milioni. Un dato che deve far riflettere tutti, le persone comuni e i politici. Nel nostro paese si stima che il numero di bambini poveri sia salito a oltre 2 milioni quest’anno.
I governi e le istituzioni devono cooperare insieme per cercare di restituire il futuro che è stato rubato alle nuove generazioni, per cause spesso dovute agli adulti: dalle violenze psicologiche e fisiche alle guerre, dalla povertà alle cure mediche.
Bisogna dunque che tutti insieme ci impegniamo per rispettare quei diritti fondamentali sanciti dalla Convenzione del 1959. La giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza di quest’anno deve quindi essere una giornata di riflessione di azione, un momento di ascolto e di comprensione dei bisogni concreti dei giovani, che attraverso la loro voce e le loro idee “possono essere loro stessi promotori del cambiamento e della ricostruzione“, come suggerisce Daniela Fatarella, Direttrice Generale dell’organizzazione Save the Children.
LEGGI ANCHE: BAMBINI E CIBO SANO: È ALLARME DEGLI ESPERTI
La nuova generazione potrebbe trovarsi a vivere condizioni molto simili al dopoguerra delle Guerre Mondiali, sia in termini economici che in termini di trauma psicologico. E’ compito degli adulti prendere in mano la situazione e fare in modo che a questo periodo così difficile segua un periodo di rinascita che dia speranza a chi ne ha più bisogno e si occupi di tutelare innanzitutto i più fragili e deboli.
Voi unimamme cosa ne pensate di questo tema? Quale futuro stiamo riservando ai nostri figli?
Per restare sempre aggiornato su notizie, richiami e tanto altro continua a seguirci su GoogleNews.
Introduzione al mondo delle notizie per i bambini: come fare a mostrare loro il mondo,…
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…
Più batteri che nel gabinetto: un oggetto davvero comune nelle case di chi ha bambini…
No, la genitorialità non deve essere per forza privazione del sonno: ecco cosa potete fare…
Quale posizione ha il vostro bambino in grembo? Non serve un'ecografia: puoi scoprirlo seguendo i…