The Economy of Francesco: inclusione, sostenibilità e ruolo delle donne. I temi affrontati nella tre giorni dell’evento internazionale.
È giunto alle ultime battute The Economy of Francesco, l’evento internazionale online per promuovere un’economia a misura d’uomo, a cui partecipano fino a 2.000 giovani da 120 Paesi del mondo.
In una tre giorni di conferenze, interventi, dibattiti e panel, dal 19 al 21 novembre, i partecipanti perseguono con entusiasmo l’obiettivo di cambiare il mondo, per renderlo un posto più giusto, dove le esigenze di sviluppo e guadagno non calpestino la dignità umana, ma riconoscano il valore del lavoro, l’importanza di condizioni dignitose, l’inclusione e anche il rispetto dell’ambiente. Nell’osservanza degli insegnamenti che in questi anni sono stati impartiti da Papa Francesco. The Economy of Francesco, infatti, è evento ispirato dal Pontefice e che vuole metterne in pratica i valori.
Organizzato dall’Istituto Serafico di Assisi, The Economy of Francesco prevede numerosi interventi in diretta web da tutto il mondo. Un grande evento internazionale online che sostituisce quello in presenza che si sarebbe dovuto tenere lo scorso marzo ma poi è saltato a causa della pandemia di Covid-19. Da giovedì 19 novembre si sono svolte le dirette per quattro ore al giorno, più la maratona di 24 ore del 20 novembre.
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La tre giorni si chiuderà sabato 21 novembre con le ultime conferenze online dalle 14.00 alle 18.00 del pomeriggio (ora italiana). Alle 17.30 è confermata la partecipazione “virtuale” di Papa Francesco che invierà un video messaggio ai giovani partecipanti connessi via web con la Basilica di San Francesco d’Assisi. La regia dell’evento, infatti, è ad Assisi, con collegamenti in diretta dai luoghi storici francescani.
“Grazie a San Francesco e a Papa Francesco è nato il più vasto movimento di giovani economisti a livello internazionale. È di queste notizie che oggi la società e la Chiesa hanno bisogno”, ha dichiarato il Direttore Scientifico di The Economy of Francesco, Luigino Bruni.
L’evento internazionale The Economy of Francesco si svolge tutto in diretta sul portale francescoeconomy.org, con conferenze e interventi su temi economici a cui partecipano giovani economisti, imprenditori ed esperti da tutto il mondo. Le conferenze sono trasmesse in inglese, con traduzione simultanea in italiano, francese, spagnolo e portoghese.
The Economy of Francesco nasce proprio da una proposta di Papa Francesco rivolta a economisti, studenti, imprenditori ed imprenditrici under 35 il primo maggio 2019, in occasione della festa di San Giuseppe Lavoratore. Il Pontefice li invitò a fondare un’economia nuova, giusta e a misura d’uomo, promotrice dei valori dell’inclusione sociale e della pace. Gli interventi dei giovani economisti riguardano il lavoro, le imprese e lo sviluppo economico orientati in funzione sociale e nel rispetto della sostenibilità ambientale. Per ripensare l’economia di oggi e costruire le fondamenta di quella di domani.
Inclusione è la parola d’ordine dell’evento, un tema che si lega a tanti altri, orientati alla giustizia sociale e anche alla tutela dell’ambiente, argomento molto caro a Papa Francesco.
L’Istituto Serafico di Assisi, tra gli organizzatori dell’evento, partecipa alla tre giorni per discutere delle disuguaglianze nel mondo della salute. L’Istituto, che si occupa di ragazzi con con disabilità plurime, vuole farsi portatore di un cambiamento nell’attuale sistema economico-sociale che possa portare tutti a partecipare alla vita, anche le persone più fragili che sono spesso escluse.
Quando le differenze diventano disuguaglianze e superano una certa soglia, minacciano la libertà, la democrazia e lo sviluppo della società, mettendo in crisi il funzionamento stesso del sistema sociale. Il Serafico propone, invece, un’economia diversa e inclusiva, che sia al servizio dell’uomo e si prenda cura del creato. “Economia e salute sono due ambiti strettamente connessi”, dichiara Francesca Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi. Infatti, “le disuguaglianze economiche e sociali influiscono sulla vita delle persone in misura sempre più crescente, generando nuove disuguaglianze, quelle di salute, che rappresentano un grave problema per il benessere della popolazione, ma anche di giustizia e civiltà”. Sottolinea Maolo.
Uno dei villaggi tematici a cui partecipa il Serafico si occupa di “CO2 della disuguaglianza”, con l’obiettivo di distinguere tra differenze e disuguaglianze e di individuare le diverse forme di disuguaglianza. Queste, infatti, non riguardano solo il reddito, ma anche la salute, il patrimonio genetico e il capitale umano, l’accesso alle nuove tecnologie e alle risorse ambientali. La sfida è trovare un modo per ridurre la diseguaglianza patologica e redistribuire le risorse, per creare un’economia e una società inclusive, che non producano nemmeno uno scarto.
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Significativo anche l’intervento del Premio Nobel Muhammad Yunus, “Finance and Humanity: a road towards an integral ecology”. Ideatore del microcredito, Yunus ha posto un’importante riflessione sul fine dell’economia e soprattutto della finanza. Ha sottolineato come la concentrazione di ricchezza in poche mani e il perseguimento del massimo profitto come unico fine stiano distruggendo il nostro mondo. Sia dal punto di vista sociale che da quello ambientale. “La finanza – ha detto nel suo intervento – è iniziata per facilitare gli scambi, ma poi ha cominciato a seguire una direzione sbagliata, per rendere poche persone sempre più ricche“.
“Per me la pandemia di Covid-19 – ha continuato – ha rappresentato un’ottima occasione per vedere cosa accade nel mondo: ha rivelato tutte le debolezze del sistema attuale. Vediamo che coloro che erano ai margini dell’esistenza, coloro che guadagnano il pane quotidiano sulla base delle proprie forze, a livello globale sono finiti ancora di più ai margini. Non possono ricevere cure, non possono procacciare il reddito per sfamarsi. È accaduto in poche settimane, in un clima mondiale in cui c’è un flusso univoco: l’1% detiene gran parte della ricchezza”. Il Nobel ha indicato un colpevole: “La finanza è stata responsabile di tutto questo: l’unica religione che conosce l’unico obiettivo è la massimizzazione degli utili. Si arraffa tutto, e anche quando arriverà il vaccino accadrà la stessa cosa: le aziende sono in concorrenza tra loro”.
L’obiettivo, secondo il Premio Nobel, deve essere quello di cambiare rotta, riformando l’economia e la finanza verso il perseguimento dell’interesse comune e del benessere sociale. “La finanza deve essere indirizzata come veicolo per raggiungere un fine positivo, buono per noi… per lottare contro la povertà che sta scoppiando nel mondo”, ha spiegato Yunus.
Accanto alla finalità sociale e di lotta alla povertà e alle diseguaglianze deve esserci anche la lotta ai cambiamenti climatici: “Oggi la nostra casa sta bruciando, ma dentro alla casa c’è una grande festa. Non ci rendiamo conto che c’è un incendio. È passare all’azione, non abbiamo molto tempo: venti o trent’anni. Il riscaldamento globale se va da 1,5 a 2°C è finita. Occorre cambiare le nostre politiche, ma parlare non basta, serve agire“.
Un cambiamento che può arrivare anche dalle donne. Non a caso, l’inventore del microcredito si è rivolto proprio a loro, alle donne povere delle campagne dei Paesi in via di sviluppo per aiutarle ad emanciparsi da una povertà strutturale. Le donne di tutto il mondo possono dare un grande contributo alla nuova direzione dell’economia che The Economy of Francesco vuole raggiungere. Non si tratta solo di superare le ingiustizie che affliggono le donne di tutto il mondo nel lavoro, a partire dalla discriminazione salariale e di condizioni lavorative, ma di creare una nuova realtà economica. Un obiettivo che le donne possono raggiungere grazie alla loro attitudine alla cooperazione, come ha spiegato a Vatican News Federica Nalli, parlando del villaggio tematico “Economia è donna”.
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