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Un nuovo test è in grado di dare una risposta veloce a vari tipi di malattia che sono molto frequenti in questo periodo. Ecco cosa fa.
Sarebbe bellissimo e molto utile nella lotta al coronavirus si potesse fare un unico test che in poche ore ci da un risultato preciso e chiaro andando a distinguere tra coronavirus o influenza.
Non è solo un’ipotesi, ma il test esiste ed è stato sperimentato dal Laboratorio di Microbiologia del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’ospedale di Negrar.
Il nuovo test, chiamato “3 in 1“, permette di avere una diagnosi differenziale, che è fondamentale in questo periodo stagionale dove convivono il Covid 19 e l’influenza, patologie virali che hanno sintomi sovrapponibili, così come il virus respiratorio sinciziale.
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Il sole 24 ore si riesce a distinguere se il paziente in oggetto ha il coronavirus oppure è stato colpito dall’influenza A e B e dal virus respiratorio sinciziale (Vrs) responsabile della polmonite e prima causa di ricovero nei bimbi al di sotto dei 2 anni.
I medici dell’Irccs Negar affermano: “I dati rilasciati non registrano alcun caso di influenza nei primi 4.000 pazienti analizzati finora e riprendono il trend australiano del minore impatto dell’influenza stagionale, grazie alle misure di contrasto alla pandemia. Resta fortemente raccomandata la vaccinazione antinfluenzale“.
Il responsabile del servizio di Microbiologia e del Servizio autonomo di Epidemiologia laboratorio per le malattie tropicali (Saelmt) dell’Irccs Negrar, la Dottoressa Francesca Perandin spiega i vantaggi di questo test: “Il vantaggio è di poter eseguire tre test in uno per distinguere se si tratta di coronavirus, influenza o virus respiratorio sinciziale che colpisce soprattutto i bimbi, in soggetti che presentano sintomi comuni a tutti e tre questi virus, come tosse, febbre, raffreddore o mal di gola. Ciò consente di procedere con le necessarie azioni di isolamento del paziente nel caso da infezione da Covid, ma anche di gestirlo tempestivamente con un trattamento adeguato nel caso di presenza degli altri virus respiratori, con minori disagi per i pazienti e minori costi per la sanità pubblica“.
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Per effettuare il test si dovrà sempre fare un tampone nasofaringeo, ma i reagenti che si useranno sono diversi da quelli per la Sars-CoV-2.
Per il momento sono state analizzate 4000 persone con il tampone chiamato anche “multiplex” in 15 giorni e si è trovato un solo caso d’influenza: “Possiamo ritenere che le principali misure messe in campo per spezzare la catena dei contagi da coronavirus, potrebbero contribuire a ridurre anche le altre infezioni respiratorie che si possono diffondere con droplet, le famose goccioline prodotte quando si respira o si parla“.
Bisogna sempre rispettare queste misure che, come sottolineano i medici “saranno ancora più preziose questo inverno se le dosi di vaccino antinfluenzale dovessero essere insufficienti e ci fossero ritardi nella vaccinazione, che resta fortemente raccomandata soprattutto per le persone più a rischio. Escludere l’una o l’altra malattia contemporaneamente può avere un impatto estremamente rilevante sull’efficienza della sanità pubblica, in un momento in cui la curva epidemica purtroppo è ancora alta e potrebbe sovrapporsi alla curva influenzale”.
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Il test non solo è rapido e riesce a distinguere la mattia in corso, ma è anche economico: “Il nuovo kit molecolare non costa un solo euro in più al cittadino né al Servizio Sanitario Nazionale, ma consente un risparmio del 66% per l’addebito di una sola prestazione anziché tre. Questa metodica, entrata nella routine dell’ospedale ‘Sacro Cuore Don Calabria’, con una media di 500 tamponi multiplex al giorno, ha già consentito un risparmio di circa mezzo milione di euro in poco più di 15 giorni“, conclude Claudio Cracco, direttore amministrativo dell’Irccs Negrar.
Voi unimamme cosa ne pensate? Sarebbe molto utile sopratutto per i bambini.
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