Alle partorienti che soffrono di dolori molto forte, spesso gli viene chiesto di procedere con un parto in cui viene fatto l’epidurale.
Come è noto il parto è un momento un pò particolare per tutte le donne.
In un articolo precedente si è parlato del perché il travaglio sia così doloroso, cioè quale sia dal punto di vista scientifico la causa che conduce a ciò.
Tuttavia con l’avanzare della tecnologia nell’ambito medico sono state introdotte delle tecniche che consentono di ridurre il dolore per la partoriente. Un primo metodo fra tutti è il taglio cesareo, si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico che viene praticato in casi eccezionali, soprattutto nelle gestazioni particolari e a rischio, per evitare di mettere in pericolo la vita della mamma e del bambino.
Per quanto riguarda il parto naturale, invece, si stanno sviluppando una serie di metodi come ad esempio l’hypnobirthing, tanto amato dalle reali inglesi e di cui si è trattato in un articolo passato.
Anche il parto in acqua, che sta spopolando negli ultimi tempi, consente alle donne in travaglio di provare un pò meno dolore grazie soprattutto all’azione dell’acqua.
Infine per alleviare i dolori delle partorienti durante il travaglio è possibile fare ricorso alla peridurale, ma di cosa si tratta ed è possibile farla sempre?
Parto con epidurale: che cos’è
Per alcune donne quando il travaglio inzia, il dolore diventa sempre più preponderante e insostenibile tanto che è possibile che l’ostetrica o il medico chiedano alla partoriente di voler effettuare o meno la peridurale.
L’epidurale è una tecnica di anestesia locale, in cui si pratica un’iniezione di anestetici e analgesici nello spazio epidurale del midollo spinale.
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Prima però di procedere con la peridurale, il consiglio è di provare tutte le tecniche di rilassamento come:
- la respirazione
- i massaggi
- le posizioni comode con l’utilizzo dei cuscini
- supporto del partner e del personale ostetrico
Nel caso in cui tutto questo risulta inutile, allora è possibile procedere con il parto indolore. Durante i primi tempi, la pratica è stata molto criticata proprio perché si credeva che avesse qualche effetto sulla salute del neonato, ma oggi l’epidurale è considerata estremamente sicura e il ricorso al parto in anelgesia non provoca alcuna problematica.
Parto con epidurale: come prepararsi
È importante sottolineare che l’epidurale non elimina totalmente il dolore, ma di certo lo riduce di gran lunga. Ovviamente essendo una procedura medica non può essere fatta senza fare degli esami in precedenza.
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Ecco quelli che servono per procedere con la peridurale nel caso servisse:
- visita anestesiologica
- esami del sangue e in particolare emocromo e coagulazione
- elettrocardiogramma
- firma consenso informato alla procedura
Parto con epidurale: come si esegue
Per effettuare la peridurale è necessario apporre un catetere nello spazio epidurale che permette di somministrare dei farmaci con lo scopo di ridurre il dolore durante il travaglio.
Il catetere viene posizionato lungo la schiena e una volta posizionato, l’anestesia può essere somministrata in questo modo:
- attraverso una pompa ad infusione
- attraverso boli di farmaco che controllano il dolore ad intermittenza
A decidere che tipo di epidurale fare è l’anestesista che si basa sul tipo di parto e sulle condizioni della mamma. In alcuni casi però l’epidurale è assolutamente controindicata:
- infenzioni nella zona in cui si dovrebbe inserire il catetere
- malattie materne della coagulazione
- allergie specifiche ai farmaci utilizzati
- malattie della colonna vertebrale
Parto con epidurale: vantaggi e svantaggi
Uno dei vantaggi è sicuramente il fatto che l’epidurale riduce il dolore durante il travaglio, permettendo alla mamma di partecipare in modo attivo al parto.
Se eseguita prima dell’inizio del travaglio permette anche di acquistare le forze per spingere quando arriva il momento. Inoltre se l’epidurale viene somministrata attraverso la pompa continua, questo consente alla donna di essere partecipe al travaglio soprattutto quando è necessario che le sue spinte siano più forti.
Un altro notevole vantaggio dell’epidurale riguarda il fatto che il controllo del dolore può continuare anche dopo il parto permettendo alla neomamma di riposare un pò dopo il parto.
Una delle maggiori complicazioni dell’epidurale è l’ipotensione che di solito si previene con la somministrazione endovenosa di liquidi prima di iniettare i farmaci anestetici.
Inoltra la mamma potrebbe provare una sensibilità ridotta soprattutto quando è necessario spingere. In quel caso il momento clue del travaglio può rallentare considerevolmente.
Infine il travaglio, proprio a causa di questi rallentamenti, dura all’incirca 25 minuti in più rispetto a un parto senza epidurale e anche lo stimolo ad urinare diminuisce considerevolmente.
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E voi unimamme avete fatto l’epidurale durante il vostro parto?
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