Al processo sui depistaggi per la morte di Stefano Cucchi parla la sorella Ilaria.
Al processo nell’aula di Rebibbia per il depistaggio sulla morte di Stefano Cucchi conseguente ai suo arresto, nell’ottobre del 2009, ha parlato la sorella Ilaria Cucchi.
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Nei giorni scorsi erano stati i genitori del giovane romano a testimoniare sulla vista del figlio, con un toccante racconto della madre Rita. Le parole di Ilaria sono state dure nei confronti di chi le ha portato via il fratello. Ecco cosa ha detto.
La sera del 25 novembre, alla vigilia di una ennesima udienza di uno dei numerosi processi sulla morte di Stefano Cucchi, la sorella Ilaria scriveva così su Facebook:
“Domani alle 9.30 inizierà a Rebibbia la mia deposizione nel processo Cucchi ter. Quello contro la scala gerarchica accusata di aver depistato le indagini e nascosto la verità sulla morte di Stefano Cucchi. Sono serena. Racconterò tutto ciò che ho vissuto in questi 11 anni, se mi sarà permesso. A testa alta e senza timore per nessuno. Qualcuno dimentica che la vittima è mio fratello. Tutto il resto è niente”.
Oggi, 26 novembre, nel primo pomeriggio, ha scritto di nuovo sul suo profilo Facebook: “Ecco. È finita. 5 ore di fatica per la verità. Tanto è durata la mia deposizione”.
Cinque lunghissime ore, in cui Ilaria Cucchi ha detto tutto quello che doveva dire sul fratello e su chi ne ha causato la morte dopo una lunga agonia conseguente a un pestaggio per il quale un anno fa sono stati condannati a 12 anni di reclusione due carabinieri.
“Non perdonerò mai che mio fratello Stefano sia morto tra dolori atroci, da solo, solo come un cane, pensando che la sua famiglia, che sempre c’era stata, lo avesse abbandonato“, ha detto Ilaria Cucchi nell’aula di tribunale
“Il suo viso dopo la morte era qualcosa di agghiacciante, mi colpì l’espressione che raccontava la solitudine, il dolore, l’umiliazione“, ha ricordato Ilaria, mostrando di nuovo le foto del cadavere del fratello.
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Durante la sua deposizione, Ilaria Cucchi ha descritto la vita di Stefano prima dell’ultimo arresto e tutte le enormi difficoltà che lei e i genitori hanno dovuto affrontare per trovare la verità sulla sua morte, insieme agli attacchi gratuiti e agli insulti.
“Io e Stefano eravamo legatissimi, era la persona che più amavo al mondo“, ha detto Ilaria, nelle parole riportate da Adnkronos. La donna ha raccontato anche le difficoltà nel convincere i genitori a mostrare pubblicamente le foto di Stefano cadavere. “Dovetti discutere con i miei genitori, mia madre diceva ‘Stefano non avrebbe mai voluto mostrarsi così’ e io le risposi ‘Stefano non sarebbe mai voluto morire così’. Capii che dovevamo dimostrare che Stefano stava bene prima dell’arresto e il giorno del funerale decidemmo di fare scattare quelle foto. Se non lo avessimo fatto non saremmo a questo punto”, ha spiegato.
Ilaria Cucchi ha raccontato anche di tutte le difficoltà e le umiliazioni subire durante il lunghissimo iter giudiziario. “Il primo processo fu un incubo, un processo a mio fratello, un processo ad un morto“. L’oggetto delle discussioni in aula era la magrezza di Stefano o i rapporti all’interno della famiglia Cucchi e non invece l’arresto e quello che era successo dopo.
Una delle umiliazioni più grandi è stata quando Ilaria Cucchi ha sentito un consulente medico legale parlare di “frattura da bara, come se mio fratello se la fosse fatta da morto“.
“La sentenza di primo grado stabilì che la morte di Stefano era da attribuire a una colpa medica. Amici e parenti degli assolti insultarono e umiliarono la mia famiglia mostrando anche il dito medio“, ha ricordato Ilaria Cucchi.
“Subisco attacchi in quantità industriale – ha aggiunto -, continuo a ricevere insulti e minacce social. Ho spesso temuto per l’incolumità mia e della mia famiglia“.
“Io non ho mai voluto un colpevole a tutti i costi, ho sempre cercato la verità“, ha detto ancora Ilaria Cucchi, sottolineando che la sua famiglia non è in guerra contro l’Arma dei Carabinieri.
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