In Scozia il Parlamento ha adottato il “Period Product Bill”, una legge che prevede la fornitura a vita di assorbenti gratis per tutte le donne: è il primo Paese al mondo ad adottare un provvedimento del genere.
Dopo una campagna pubblicitaria e di sensibilizzazione durata ben quattro anni, il Parlamento scozzese ha approvato il “Period Product (Free provison) Bill“: una legge che garantirà a tutte le donne scozzesi una fornitura a vita di assorbenti.
Le autorità locali scozzesi, dunque, sono obbligate a fornire a chiunque ne abbia bisogno assorbenti e prodotti per il ciclo mestruale. Il caso scozzese è il primo al mondo: nessun altro Paese ha mai adottato provvedimenti simili.
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Ma cosa prevede il “Period Product Bill” e cosa succede negli altri Paesi?
La legge che prevede la fornitura gratis di assorbenti e prodotti per il ciclo mestruale per tutte le donne in Scozia, è stata proposta dalla parlamentare Monica Lennon per prevenire quella che è stata definita come “period poverty“, ossia l’impossibilità per molte donne di acquistare assorbenti e prodotti affini per cause di natura economica.
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Secondo questo provvedimento, gli edifici pubblici, le autorità locali e tutte le scuole di qualsiasi ordine e grado dovranno assicurare la fornitura di questi prodotti necessari alle donne. Già nel 2018, in Scozia era stato varato un provvedimento simile con la fornitura di questo genere di prodotti in tutte le scuole e università.
La Scozia, dunque, è stato il primo Paese al mondo interessato nel garantire a tutte le donne questi prodotti di assoluta necessità.
A differenza della Scozia, in molti Paesi d’Europa gli assorbenti e i prodotti per il ciclo mestruale sono soggetti a quella che è stata definita “Tampon Tax“, ossia una sorta di maggiorazione del prezzo dei prodotti igienici femminili. In molti Stati, gli assorbenti sono ancora considerati “beni di lusso” e sottosposti a un regime di tassazione diverso.
L’Italia è tra quei Paesi che considera gli assorbenti e i prodotti per il ciclo mestruale al pari di “beni di lusso” e non come prodotti indispensabili o beni di stretta necessità. Per il momento, nel nostro Paese, questo genere di prodotti è sottoposto a una delle aliquote più alte di tutta Europa: l’IVA applicata è ben del 22%.
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L’unica parlamentare che sembrerebbe essersene interessata è stata Laura Boldrini che, con un emandamento al Decreto Fiscale aveva proposto un abbassamento dell’IVA al 10%, in modo da abbassare il prezzo di questi prodotti indispensabili. Tuttavia l’emandamento è stato respinto.
E voi Unimamme, eravate al corrente di queste iniziative della Scozia? Cosa ne pensate?
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