Per molte mamme il sonno dei propri bambini è un argomento caldo. Pare però che i piccoli siano in grado di dormire in vari modi.
SOS sonno! Quante mamme vi è capitato di sentire disperate perché i loro bambini non riuscivano a dormire? Davvero tantissime.
Eppure sono moltissimi i consigli che si trovano a riguardo da vari testi scritti fino a dei tutorial su Youtube.
In un articolo passato si è descritto un metodo giapponese per fare addormentare i più piccolo in modo veloce e in tranquillità.
Tuttavia, in base ad una ricerca scientifica, condotta da diverso tempo, si è scoperto che la ninna nanna è uno dei metodi vincenti per far addormentare il proprio bimbo.
Ma oltre a questo c’è di più. Pare che la ninna nanna sia universale in qualsiasi lingua venga cantanta e abbia lo stesso effetto su tutti i bambini.
La ricerca è stata portata avanti da dei ricercatori di Harvard, i quali hanno pubblicato il resoconto dello studio sulla rivista Nature Human Behaviour.
Pare che la ninna nanna con i suoi tempi lenti e melodici produca un effetto rilassante sui bambini indipendentemente dal fatto che siano quelle delle nenie oppure canzoni intonate dai loro genitori anche in lingue diverse.
Per comprendere come i neonati reagivano alle varie ninne nanne intonate in lingue diverse, gli scienziati hanno deciso di sottoporre 144 bebè a dei video animati in cui i personaggi cantavano ninne nanne, canzoni d’amore e musica dance.
In base a questo gli studiosi hanno controllato il battito cardiaco dei piccoli, la dilatazione delle pupille, il numero di battiti delle palpebre, la direzione dello sguardo e l’attività elettrodermica.
Da ciò è emerso una diminuzione immediata del battito cardiaco alle prime note di una qualsiasi musica, ma il vero rilassamento arrivava con la ninna nanna.
Quello che si è dedotto dalla ricerca è il fatto che la ninna nanna è assolutamente trasversale, i bambini nella fascia di età tra i 2 e i 14 mesi si sono rilassati anche con ninne nanne completamente sconosciute e in lingue che non avevano mai sentito, come il gaelico, in nahuatl occidentale o idiomi medio orientali.
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A quanto pare alla base di questi risultati c’è proprio il suono melodico che calma i neonati, cosa che i piccoli possono inziare ad apprendere fin da quando sono nella pancia della mamma.
Uno stesso risultato è emerso da un’altra ricerca condotta dall’Università Milano Bicocca dalla docente Giuseppina Persico, ricercatrice specializzata in ostetricia.
Ecco cosa ha dichiarato la dottoressa sulle pagine de La Repubblica: “Abbiamo seguito delle mamme durante la gestazione e dopo il parto, suddividendole in due gruppi: il primo cantava ninne nanne molto spesso, l’altro raramente. Una volta nati, i bambini del primo gruppo si calmavano più facilmente, avevano meno coliche, dormivano meglio”.
Inoltre, poi, lo studio ha sottolineato il fatto che cantare la ninna nanna consentiva alle mamme di rilassarsi in primis e di creare un legame ancora più forte con il loro bambino.
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Tanto che le mamme che hanno iniziato ad usare questo metodo erano molto meno stressate rispetto ad altre neomamme che ancora non avevano preso confidenza con la tecnica.
Insomma quello che è emerso da entrambi gli studi è relativo al fatto che la musica ha un ruolo essenziale e catartico nelle nostre vite fin da quando siamo in fasce.
Proprio per questo i ricercatori che hanno portato avanti lo studio, continueranno a studiarci sopra proprio per indagare quali siano gli elementi specifici che incoraggiano il rilassamento.
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E voi unimamme quali ninne nanne avete cantato ai vostri piccoli quando erano ancora nella vostra pancia e poi quando erano bebè?
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