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Categoria Scuola

Montessori: un metodo educativo rivoluzionario

Published by
Gaia Fabbrini

Approfondiamo insieme il metodo educativo che ha rivoluzionato il mondo, quello Montessori.

Il Montessori è un metodo educativo, che prende il nome dalla sua elaboratrice, la pedagogista, educatrice, filosofa, dottoressa, designer, curatrice, progettista, femminista e scienziata, Maria Montessori una delle prime donne a laurearsi nella facoltà di medicina in Italia.

Montessori: un metodo educativo rivoluzionario!

Il centro dell’approccio Montessori è riassumibile nella frase “Aiutami a fare da solo“:

  • Aiutami: ovvero la richiesta del bambino verso l’adulto, perché sente il bisogno di un sostegno
  • a fare: il fare, l’attraversamento dell’esperienza come una possibilità di apprendimento. Aiutare a fare vuol dire educare all’autonomia, quindi all’equilibrio
  • “da solo”: nel senso che nessuno può sostituirsi al bambino,  né fare al posto del bambino. L’adulto che segue il bimbo lo accompagna, non si sostituisce, non prevarica, non punisce, non giudica, percorre la strada accanto a lui

Il metodo Montessori, per ammissione della sua stessa creatrice, non è proprio un metodo, è il modo naturale attraverso cui il bambino apprenderebbe se non fosse condizionato dalla società.

E’ questa concezione delle potenzialità del bambino e del ruolo dell’insegnante che hanno decretato il successo di questo metodo nel mondo. Un metodo che sottolinea e sostiene che la forza naturale presente nel bambino lo conduce verso un apprendimento spontaneo, libero e autonomo rendendolo in futuro un adulto migliore. Una rivoluzione vera e propria in campo scientifico, educativo e sociale.

Maria Montessori è stata una donna che si è distinta per i suoi meriti nonostante i tempi “impossibili”, il suo metodo ha rivoluzionato la storia della pedagogia mondiale, offrendo agli educatori e ai bambini, nuovi orizzonti e possibilità di insegnamento e di apprendimento.

Per la Montessori “Noi definiamo disciplinato un individuo che è padrone di se stesso e quindi può disporre di sé quando occorra“, quindi i bambini devono essere lasciati liberi di muoversi e scegliere a cosa dedicarsi, solo cosi imparano, “Non è detto che sia disciplinato solo un individuo reso artificialmente silenzioso come un muto e immobile come un paralitico. Quello è un individuo annientato, non disciplinato“.

L’unico limite a tale liberta secondo la Montessori è l’offesa agli altri “per tutto il resto, ogni manifestazione avente uno scopo utile, qualunque essa sia e sotto qualsiasi forma esplicata, deve essergli permessa”

Grazie ai suoi studi, alle sue intuizioni, Maria Montessori ha gettato le basi di un dialogo interdisciplinare tra la pedagogia e le altre scienze, come abbiamo già detto nell’articolo “Il metodo Montessori ha anticipato le scoperte della neuroscienza nei bambini”.

Secondo Leonardo Fogassi, scopritore dei neuroni specchio e docente di neurofisiologia all’Università degli Studi di Parma “La Montessori aveva già capito con l’osservazione che è attraverso il movimento che si costruisce la mente e che le funzioni cognitive non sono separate dal sistema motorio”.

Il metodo educativo Montessori

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento c’è stata una intensa sperimentazione pedagogica. Il metodo Montessori fa parte dell’attivismo, il modello educativo più diffuso tra le avanguardie.

Approfondiamo insieme il metodo Montessori e i suoi concetti base:

  1. l’insegnante ha un ruolo differente: inserendo un approccio scientifico nell’osservazione dei comportamenti del bambino
  2. il bambino deve avere un ambiente adatto: il suo spazio di autonomia personale e creativa
  3. il bambino può accedere al materiale didattico senza interferenze: apprendendo autonomamente e spontaneamente, l’adulto non è autorizzato in nessun modo a sostituirsi a lui.

Un ambiente adatto

L’ambiente è molto importante, ci vuole un ambiente a misura di bambino, pensato per il bambino (e non per un piccolo adulto), in cui i tempi i ritmi e i modi che si seguono e si favoriscono sono quelli del bambino, e non dei tempi strutturati secondo dei criteri di produttività, oppure orientati al raggiungimento di un risultato finale.

La Montessori, nel corso della propria carriera, fece aprire moltissime “Case del Bambino“, luoghi costruiti perché i bambini potessero avere la possibilità di interagire con un luogo che desse loro la possibilità di seguire con spontaneità i propri desideri

Contatto diretto dei bambini con i materiali didattici

Tutti i materiali didattici devono essere messi a disposizione e a portata di bambino. Oggetti e materiali possono essere usati dai bimbi in qualsiasi momento,  senza che i bambini li debbano chiedere o che abbiano bisogno di essere aiutati nel prenderli. In questo modo la struttura si adatta al desiderio del bambino, e non il contrario.

I materiali degli oggetti  presenti nell’ambiente scolastico sono gli stessi presenti nella vita quotidiana, quindi niente materiali infrangibili o oggetti pensati solo per i bambini, ma tutti elementi che diano la possibilità al bimbo di apprendere i “limiti” nelle cose che lo circondano, che possono rompersi, spezzarsi… e quindi anche ad imparare quale sia l’uso corretto di ogni cosa. Questo stimola il bambino ad apprendere in autonomia, a controllarsi e ad essere attento.

Il ruolo dell’insegnante (l’insegnante umile)

Il ruolo dell’insegnante non è mai dominante, ma di guida e osservazione dei comportamenti dei bambini. Le attività su cui si concentra il metodo sono quelle di tipo pratico, legate anche ad ambiti di gestione della vita quotidiana come lavarsi, vestirsi, mettere in ordine, tagliare, apparecchiare… In questo modo il bambino:

  • impara a gestire il proprio tempo
  • sceglie di cosa occuparsi
  • si prende la responsabilità di rimettere in ordine tutto ciò che decide di utilizzare
  • impara a comportarsi in maniera rispettosa, senza sopraffare il compagno, senza  interrompere il lavoro di un altro
  • impara a trattare le proprie cose e quelle altrui con cura

Oltre alle attività destinate al singolo ci sono anche attività collettive, in cui i bambini sono invitati dall’insegnante a momenti di condivisione o di ascolto.

Il maestro/educatore non è una figura che controlla, punisce o detta i tempi e i modi di svolgimento delle attività, perchè la Montessori incoraggia gli educatori ad un atteggiamento di mediazione tra il bambino e l’ambiente in cui si muove, proponendo, consigliando e incoraggiando il bimbo, senza ostacolarlo attraverso un atteggiamento di imposizione della propria volontà.

Il percorso attraverso cui l’educatore accompagna il bambino è quindi un percorso verso la scoperta di se stesso, e verso la liberazione delle proprie potenzialità, sostenendolo, osservandolo e incoraggiandolo ad ottenere da subito una propria autonomia. L’insegnante dà una educazione per tutta la vita, perché aiuta il bambino ad ottenere consapevolezza di sé.

La connessione tra corpo e mente nel metodo Montessori

Tutto il metodo Montessori si basa sulla profonda connessione tra corpo e mente, coinvolgendo le emozioni e i pensieri, che si sviluppano ed esprimono grazie al movimento.

Il pensiero astratto, dunque, si fonda nel corpo e nei sensi. Conclusioni alle quali arriverà molti anni dopo la neuroscienza come abbiamo scritto nell’articolo “Il metodo Montessori ha anticipato le scoperte della neuroscienza nei bambini” ma che il genio di Maria Montessori aveva anticipato.

L’educazione cosmica nel metodo Montessori

Per Maria Montessori è molto importante soprattutto che i bambini vivano la natura per accrescere il rispetto e la curiosità verso il mondo vivente intorno a loro: l’educazione cosmica. E’ cosi che il bambino inizia, come dice la Montessori:

A comprendere che ogni cosa è strettamente collegata su questo pianeta e ogni particolare diventa interessante per il fatto di essere collegato agli altri

L’Educazione Cosmica abbraccia anche l’ educazione ecologica, l’educazione alla pace ed alla mondialità ma lo scopo principale è guidare il bambino verso l’amore per la vita e a sentirsi parte dell’universo trovando il proprio posto nel mondo.

Nelle scuole montessoriane tutte le discipline e in particolare la Storia, la Geografia e le Scienze, sono profondamente influenzate da queste filosofia cosmica.

Metodo educativo Montessori: LE ATTIVITA’

La parola gioco deriva dal latino iŏcus, che significa scherzo, ma per Maria Montessori il gioco dei bambini non è uno scherzo. Attraverso la ripetizione delle sue azioni il bambino apprende e crea la sua intelligenza, per la Montessori la mano è un organo psichico.

“I fanciulli, usando il materiale, non solo sviluppano l’intelligenza, il carattere, la grazia;
ma acquistano abilità e attitudini che li spingono verso nuovi e più alti sforzi”

I giochi montessoriani per i bambini servono moltissimo a sviluppare l’intelletto, ma anche la manualità, come abbiamo già detto nell’articolo “Giochi montessoriani per bambini: perfetti per l’intelletto e la manualità

Ecco alcune attività scolastiche del metodo Montessori, che si possono fare anche a casa. Nelle scuole Montessoriane questi giochi sono raggruppati in base al loro fine, su dei vassoi o scatole visibili e a portata dei bambini:

  • vita pratica
  • motoria
  • sensoriale
  • arte plastica
  • educazione cosmica
  • lettura
  • scrittura
  • matematica

Gioco del travaso

Un attività molto diffusa dal metodo Montessori è il gioco del travaso.
consiste nel trasferire del contenuto che può essere della pasta o della sabbia da un contenitore ad un altro. Si tratta di attività molto semplici che piacciono moltissimo ai bambini. Per gli adulti le azioni ripetitive sono noiose e stancanti invece per i bambini è un’importantissima occasione per imparare, ripetendo sempre gli stessi movimenti, a migliorare la coordinazione e il movimento.

Pian piano le difficoltà aumentano e si passa a giochi che richiedono una maggior precisione nel movimento da parte del bambino. Il gioco del travaso si può iniziare già a partire dai 12 mesi. I diversi gradi di difficoltà, rendono i travasi adatti fino ai 3 anni di età del bambino. Il primo materiale da travasare sarà solido e grande, poi si passerà a materiali sempre più piccoli fino ad arrivare ai liquidi.

I materiali usati per questo gioco:

    • l’acqua
    • la sabbia
    • le farine
    • i legumi
    • il riso

le difficoltà aumentano:

    • attraverso lo spostamento di materiali diversi
    • facendo usare le mani o appositi strumenti come pinza da cucina, contagocce o siringhe senza l’ago
    • usando contenitori di diverse grandezze

Le nomenclature montessoriane

Sono nate per rappresentare la morfologia delle piante e classificarle e per introdurre i bambini al mondo degli animali

Oggi vengono usate per rappresentare qualsiasi oggetto o attività incuriosisca i bambini, dai semplici oggetti di uso quotidiano ai diversi mestieri ai pianeti del sistema solare. Tutte con immagini e nomi, raggruppati per significati.

Le nomenclature si possono realizzare anche in casa, l’importante è che siano accattivanti, che attirino l’attenzione del bambino.

Deve essere il bambino a manipolarle senza essere indirizzato nel farlo dal maestro, creando le sue prime associazioni di significato.

CARTE PER BAMBINI PICCOLI CON:

    • animali
    • mezzi di trasporto
    • frutta
    • colori
    • figure geometriche

Con le carte è possibile creare giochi sempre diversi. Ad esempio si può chiedere al bambino di raggrupparle in base al colore, la forma, le lettera ecc…

PER I BAMBINI PIù GRANDI si possono usare le carte per insegnargli la lettura e la scrittura o per insegnargli le materie che studia. In questo caso da una parte avremo l’immagine e dall’altra il nome dell’oggetto.

Pian piano il bambino impara a scivere il nome dell’oggetto rappresentato.

Le carte delle nomenclature Montessori possono riguardare:

    • i numeri e la matematica
    • le lingue straniere
    • la grammatica e la sintassi

Oggetti tridimensionali

E’ importante che i bambini imparino a riconoscere gli oggetti tridimensionali ed ad inserirli correttamente nell’immagine corrispondente. Piano piano il gioco si fa più difficile e va abbinata anche la scritta, di solito questo avviene intorno ai 3 anni.

Vita pratica

Come abbiamo già detto il metodo Montessori predilige l’azione del bambino, grazie ad essa sviluppa una sua autonomia. E’ importante che i bambini da subito imparino a prendersi cura di se, ecco alcuni esempi:

    • curare una pianta
    • lavarsi le mani
    • apparecchiare
    • lavare un vetro
    • le allacciature

Scrittura

Il metodo Montessori prevede cartellini con disegnati segni grafici o astratti e di vassoi con della farina sulla quale il bambino cerca di copiare il segno grafico del cartellino scelto.

La conoscenza della natura

Attività da svolgere nel giardino e nell’orto tramite delle gite nelle fattorie didattiche ma anche all’interno della classe con il tavolo della natura che consente di studiare quanto raccolto all’esterno e di preparare ulteriori attività. Il lavorare la terra è una introduzione alla conoscenza non solo della natura ma anche della civiltà. E’ uno spunto infinito per studi sia scientifici che storici.

La scuola Montessori

All’interno delle scuole montessori esistono diverse aree di interesse: educazione cosmica, lettura, scrittura, matematica, motoria, sensoriale, artistica e di vita pratica.

La testimonianza dell’ultima allieva di Maria Montessori, da tutti conosciuta come la “Signorina Pini”. Racconta la sua esperienza di 70 anni di insegnamento.

Metodo Montessori all’asilo nido

Il bambino da 0 a 3 anni è un esploratore che ha bisogno di un ambiente stimolante da scoprire. I bambini in questa fase pongono le basi della loro crescita futura e le esperienze sensoriali sono fondamentali. L’adulto dovrà essere gentile e discreto.

La “casa dei bambini”

Nell’asilo di Maria Montessori, il bambino dai 3 ai 6 anni inizia a classificare e affinare la conoscenza prima acquisita, riguardanti la manualità e il coordinamento ma anche linguaggio e relazione.

Scuola primaria

Dai 6 anni il bambino entra nel periodo dell’astrazione. Inoltre i 6 anni segnano anche l’ingresso nel periodo della cooperazione. La libertà, l’autonomia e la responsabilità sono molto importanti. In questo periodo anche l’adulto è una guida molto importante per il bambino.

Neonati: tra i 3 e gli 8 mesi

Il neonato assorbe il mondo che lo circonda senza alcuno sforzo. Per questo è utile creare degli ambienti belli da assorbire, toccarlo in modo gentile, rispettandolo.

Nel libro di Maria Montessori “Il segreto dell’infanzia” si può leggere le sua idea riguardo la primissima infanzia: la vita bisogna proteggerla e custodirla. Maria Montessori chiama il neonato “embrione spirituale” per farne capire l’enorme potenziale.

Il neonato afferra gli oggetti già a 3 mesi: sonagli e giochi legni andranno bene all’inizio. Ecco alcuni materiali usati nelle aule Montessori:

    • puzzle monopezzo con le forme, con cilindri e a tre pezzi
    • giochi a incastro (con e senza cassetto)
    • palline da martellare
    • scatole a incastro
    • cassetti che si aprono
    • forme da impilare
    • dischetti da dividere per colore
    • far scorrere palline su perni orizzontali
    • strumenti musicali facili da maneggiare
    • forme geometriche da inserire

Materiale Montessori

Il materiale Montessori deve richiamare l’attenzione del bambino, incuriosirlo, ma anche favorire la concentrazione. Deve aiutare il bambino nel correggersi da solo e consentirgli di concentrarsi su una cosa alla volta per non creare confusione nella sua testa. Ecco alcuni esempi:

    • le lettere dell’alfabetiere sono in legno e di due colori
    • nella Torre rosa il rapporto tra i cubi è matematico ed il più piccolo sta dieci volte dentro il più grande per non sconcentrare il bambino da questo apprendimento matematico il colore dei cubi non varia.
    • negli incastri di ferro le forme geometriche piane hanno un pomello per renderle più facilmente afferrabili dai bambini
    • anche le perle per imparare la matematica sono fatte di un materiale prezioso

Mobilio Montessori

Il mobilio montessoriano a misura di bambino si può trovare oramai ovunque.
Tutti i materiali montessori devono essere ecologici, sicuri per i bambini quindi senza colle, vernici e viti.

    • Tavola: a misura di bambino, in questo modo potrà dedicarsi ad alcune attività pratiche e sviluppare delle sue abilità.
    • Sgabelli: leggeri in modo che i bambini stessi possano spostarli a loro piacimento.
    • Vassoi: vengono usati per appoggiare i diversi materiali didattici che in questo modo sono sempre a vista e a disposizione dei bambini.
    • Letti: il bambino deve poter scendere e salire da solo dal letto. I letti montessoriani per questo motivo sono bassissimi.

Critiche al metodo Montessori

Il metodo Montessori è stato duramente criticato e anche frainteso. La libertà del bambino è stata vista da molti come un assenza di regole piuttosto che una responsabilizzazione del bambino. Il metodo Montessoriano richiede molto impegno da parte dell’educatore a differenza di quanti molti pensano: il bambino deve sempre essere seguito e compreso l’adulto deve lasciargli lo spazio per esprimersi allentando la sua direttività.

Metodo Montessori a casa

I bambini a casa non devono trovare una scuola montessori, ma un rifugio, oggetti quotidiani con cui giocare, materiale e giochi fai da te.

Spesso siamo noi stessi genitori che blocchiamo magari l’iniziativa dei bambini pensando che non siano in grado di aiutarci, ma non è così. Come abbiamo già detto nell’articolo Essere un bravo genitore: i 19 consigli di Maria Montessori“, ci sono tutte una serie di attività che possono imparare insieme a noi e che poi potranno sviluppare in maniera autonoma come:

    • lavarsi i denti
    • infilarsi i vestiti
    • apparecchiare la tavola

Dai due anni infatti i bimbi sono perfettamente in grado di apprendere le prime nozioni di economia domestica: coinvolgiamoli appunto nell’apparecchiatura della tavola, favorendo l’utilizzo di stoviglie di porcellana e non infrangibili per insegnare ai più piccoli il valore di ciò chi li circonda. Ogni qual volta che il bimbo compie una nuova azione – ad esempio ci aiuta nello svuotare la lavastoviglie – spieghiamogli insieme che cosa stiamo facendo e perché è stato bravo.

Coinvolgiamo poi i figli in altre attività quotidiane della casa, come per esempio cucinare. Se ce lo chiedono diamo loro dei piccoli compiti, come quello di mescolare un impasto o di aggiungere il sale

Cosa fare con il neonato:

  • Tempo libero: lasciatelo libero (su un tappetino) di esplorare il suo corpo e gli ambienti circostanti. Gradualmente imparerà a gattonare.
  • vestitini: oltre ad essere dei tessuti naturali devono essere molto comodi e permettere al neonato di muoversi liberamente.
  • ambienti: ovunque andate lasciate la possibilità al vostro neonato di esplorare l’ambiente in cui si trova
  • rapporto con la natura: basta portare con voi un tappetino e potete recarvi anche al parco. Qui il neonato può mettere i suoi piedini sull’erba e iniziare ad avere un rapporto anche con la natura
  • oggetti stimolanti

Ecco gli oggetti, o gruppi di oggetti, che non dovrebbero mai mancare nella stanza di un bambino da 0 a 12 mesi. Cose, materiali, forme, consistenze, che aiuteranno a crescere, apprendere e fare esperienza del mondo:

  • Il tappeto: questo accessorio, possibilmente grande e morbido, rappresenta il ring, uno spazio dove il neonato può essere adagiato e che con linguaggio “non verbale” dica: “questo è il tuo spazio“.
  • Lo specchio: fissare a muro uno specchio permette al piccolo di specchiarsi e riflettersi. E’ un modo per osservarsi sia nei tratti fisici, sia come entità. Ma è anche un modo per vedersi, insieme agli altri, immaginate di specchiarvi insieme, uno accanto all’altro.
  • La palla: una piccola palla facile da acchiappare gli da la possibilità non solo di far presa , ma anche di capire come un oggetto si muove nello spazio.
  • I sonagli: ce ne sono di mille tipi, e possono essere creati facilmente, sono giochi magici perché sviluppano molti aspetti come: la coordinazione motoria, la capacità di scelta, la musicalità
  • Strumenti musicali: utile allo sviluppo dell’udito, a comprendere i rapporti tra causa ed effetto, a sviluppare la musicalità, a stimolare la manualità ed il senso del ritmo.
  • Oggetti di origine naturale: conchiglie, pigne, castagne, pietre di fiume, spugne naturali, gusci.
  • Oggetti costruiti con materiali naturali: gomitoli di cotone e di lana, tovagliette di paglia, pettini in legno, pennelli con setole naturali.
  • Oggetti di legno: mollette, cucchiai, vasi, etc…
  • Oggetti di metallo: chiavi, catenacci, pentolini, coperchi, formine, etc…
  • Oggetti in tessuto, gomma, pelo: dal piumino per la cipria alle palle da tennis, alle borsette in tela.

La biografia: centocinquant’ anni fa nasceva Maria Montessori

Nasceva 150 anni fa Maria Montessori

Maria Tecla Artemisia Montessori nasce a Chiaravalle (AN) il 31 Agosto del 1870.

  • A ventisei anni si laurea in medicina.
  • Dopo la sua laurea in medicina e la specializzazione nel campo della psichiatria, si dedica principalmente ai bambini, concentrandosi maggiormente sullo studio delle malattie presenti nei quartieri più poveri di Roma e soprattutto ai bambini con carenze e deficit.
  • Fu assistente nella clinica psichiatrica dell’Università di Roma, dove insieme a Giuseppe Ferruccio Montesano, si dedicò al recupero dei bambini e delle bambine con problemi psichici. Non solo i bambini iniziarono a stare meglio, impararono anche a scrivere superando l’esame di licenza elementare. Secondo la Montessori quei bambini in manicomio avevano solo bisogno di muoversi liberamente e di un maestro, non di un medico.
  • Con Montesano ebbe una relazione sentimentale e anche un figlio, Maria decise una volta nato il figlio, di affidarlo ad una famiglia, non smettendo mai però di prendersene cura, prima finanziando le spese per l’istruzione, poi una volta morti i genitori per ottenere l’incarico di tutore legale del figlio quattordicenne, facendo credere di essere una zia.
  • Il lavoro in clinica le porto molti contatti negli ambienti scientifici di Regno Unito e Francia. Da questi contatti nacque la sua curiosità per la letteratura francese scientifica dell’ottocento che si interessava ai ragazzi selvaggi cresciuti da animali e per gli esperimenti rieducativi tentati da Jean Marc Itard tra il 1765 ed il 1835.
  • Fu anche molto interessata al lavoro fatto dalla scuola di Itard e Seguin riguardo alla possibilità di inserimento nella comunità dei bambini anormali, i loro metodi sperimentali di rieducazione dei minorati mentali.
  • Dalle sue illuminate osservazioni è stato creato poi il suo metodo educativo, che ha cambiato profondamente l’idea della pedagogia dei suoi tempi ed è tuttora riconosciuto come brillante e rivoluzionario.
  • Nei primi anni del Novecento studia filosofia e insegnò antropologia all’Istituto Superiore di Magistero Femminile di Roma.
  • Nel 1907 fonda la “Casa dei Bambini”, ovvero la prima scuola dell’infanzia dove venne applicato il suo “metodo della pedagogia scientifica”, volume pubblicato nel 1909, un testo che ebbe molto successo in tutto il mondo. La sua visione illuminata fu accolta con non poco clamore ai primi del Novecento, in quanto metteva in discussione tutto ciò che fino a quel momento era stata la pedagogia e il concetto di educazione, ma anche i ruoli sociali e la distinzione fra bambino e maestro.
  • In una epoca storica in cui l’educazione era concepita come obbligo, autoritarismo, punizioni corporali ed esclusione dei più svantaggiati, Maria Montessori insegna ad andare oltre il mero insegnamento di concetti scientifici e letterari, a mettere al centro dell’insegnamento il bambino, a sviluppare le sue potenzialità lasciandogli la libertà di agire in autonomia e di apprendere attraverso le risorse che gli sono state date. La scuola tradizionale obbligava i bambini a stare fermi, seduti e silenziosi. L’obiettivo era disciplinarli, nella convinzione che la spontanea irrequietezza dell’infanzia andasse contenuta e sedata.
  • Grazie al successo della prima “casa dei bambini”, nacque il movimento montessoriano, che darà vita nel 1924 alla “Scuola magistrale Montessori” e all’ “Opera Nazionale Montessori”, con lo scopo di diffondere, attuare e tutelare il suo metodo. La Montessori ne fu la Presidente onoraria.
  • Maria fu ingiustamente accusata di essere filo fascista perché collaborò con il regime per aprire la Casa dei Bambini ma in realtà il suo intento era togliere i bambini dalla strada.
  • Nel 1926 il suo primo corso di formazione nazionale per insegnanti ebbe la partecipazione di oltre 180 insegnanti da tutta Italia.
  • Nel 34 andò via dall’Italia per l’incompatibilità delle sue idee con il regime, viaggiò molto e diffuse la sua opera e le sue idee nel mondo. Morì nel 1952, lasciando un bagaglio culturale enorme ai posteri, che ancora oggi portano avanti il suo metodo di insegnamento in tantissime scuole in tutto il mondo.
  • Con il suo progressismo e le sue idee illuminate ha dato anche una spinta al femminismo, facendosi spazio in un mondo professionale prevalentemente maschile e lasciandovi un segno indelebile.

Il presidente Mattarella ha voluto celebrare i 150 anni dalla nascita della Montessori con una sua dichiarazione, nella quale ha elogiato questa grande donna e le sue idee, sottolineando l’importanza e l’attualità del suo messaggio nel momento storico che stiamo vivendo.

La comunità della scuola è risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale, proprio in quanto veicolo insostituibile di socialità per i bambini e i ragazzi: ne comprendiamo ancor più l’importanza dopo le chiusure imposte dalla pandemia. Esempi come quello di Maria Montessori esortano ad affrontare efficacemente le responsabilità di questo momento difficile“.

Bibliografia

Maria Montessori ha scritto molti libri di teoria pedagogica. Tra i più noti:

  • “Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini” (1909) in cui espone i principi del metodo educativo sperimentato nella Casa dei bambini di San Lorenzo, ripubblicato diverse volte, fino al 1950 quando ha modificato anche il titolo in “La scoperta del bambino”
  • “Il segreto dell’infanzia” (1936)
  • “Come educare il potenziale umano” (1947)
  • “La mente del bambino. Mente assorbente” (1949).

Alcune frasi celebri:

“Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo”

“Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari”

“L’adulto deve farsi umile e imparare dal bambino a essere grande”

“La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice”

“Il bambino è insieme una speranza e una promessa per l’umanità”

“Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino. Perché in lui si costruisce l’uomo”

Oggi il metodo montessoriano viene visto con interesse anche da chi si occupa di digitale e che vede in esso un’opportunità per istruire e per educare i bambini, come abbiamo già detto nell’articolo “Applicazioni digitali e metodo Montessori

Altri link attinenti:

Care unimamme cosa ne pensate del metodo Montessori, lo trovate congeniale ai vostri bambini?

Gaia Fabbrini

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