La giornata mondiale della disabilità, tema più che mai attuale, quest’anno si celebra per tutta la settimana, dal 30 Novembre al 4 Dicembre
Le persone con disabilità, soprattutto bambini e ragazzi, stanno soffrendo più di tutti durante la pandemia sia per i lockdown che per l’assistenza sanitaria
E’ questo infatti che auspica l’Onu, che ha istituito la giornata nel 1981 e da sempre si impegna per dare maggiori tutele alle persone che convivono con la disabilità.
La disabilità è sia fisica che mentale, non sempre si palesa agli occhi della società ma crea comunque una condizione di forte disagio e difficoltà sia nei singoli individui che nelle loro famiglie, che spesso non sono affiancate nel loro compito di assistenza e non seguono percorsi di cura adeguati, in alcuni casi tendono a nascondere la condizione anche per la paura di essere oggetto di discriminazione o di scherno.
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Il tema di quest’anno, come si legge sul sito delle Nazioni Unite, per la giornata della disabilità è “Ricostruire meglio: verso un mondo post-covid inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile“.
Lo scopo è quello di sensibilizzare istituzioni e popolazione su questo tema così importante che ha mostrato tutta la sua criticità durante la pandemia: le persone disabili hanno sofferto la carenza di strutture adeguate ai loro bisogni, la carenza di una assistenza sanitaria domiciliare, l’approccio drammatico alla DAD per i giovani e la limitazione della loro già complicata vita sociale, in sostanza la mancanza di inclusione nella società.
La ministra dell’istruzione Azzolina ha ripreso le parole dell’Onu circa l’inclusione delle persone disabili e l’obbiettivo di non lasciare nessuno indietro. In una nota pubblicata proprio in occasione della giornata mondiale della disabilità la ministra ha parlato di abbattere le barriere e di rimuovere gli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità di avere accesso a diritti imprescindibili come istruzione, accesso alla sanità e opportunità lavorative.
Tutte queste difficoltà sono emerse con grande chiarezza in questi mesi e hanno spronato anche il Governo ad adottare misure specifiche per questa categoria fragile: misure straordinarie riguardanti la scuola, i bambini e ragazzi con disabilità hanno infatti potuto continuare le attività in presenza con i loro insegnanti anche dove le scuole sono state chiuse; eccezioni durante il periodo di lockdown di spostamenti e passeggiate per le persone disabili che non riuscivano per le loro problematiche a restare chiuse in casa.
Queste misure straordinarie sono però da considerarsi il primo step verso un lungo processo che porti all’inclusione, verso un mondo che riesca finalmente a guardare da vicino la disabilità e i bisogni delle persone disabili, soprattutto i più piccoli, e che sostenga le famiglie che si prendono cura di loro.
Secondo i dati Onu circa il 15% della popolazione mondiale vive una condizione di disabilità, ovvero circa un miliardo di persone. Di queste, secondo i dati Onu, l’80% vive nei paesi in via di sviluppo. Ancora tanto deve essere fatto perché la disabilità sia considerata parte integrante della società, perché vengano riconosciuti bisogni e diritti a tutte le persone con disabilità e perché si cambi la mentalità di sussistenza che ancora persiste e si passi invece all’inclusione vera e propria.
Una società che guarda al futuro e al progresso non deve “lasciare indietro nessuno”, ma essere capace di trovare una collocazione a tutti gli individui, superando le difficoltà materiali e adattando la società ai loro bisogni.
L’Unesco ha organizzato, in questa settimana di celebrazione delle persone con disabilità, una campagna di sensibilizzazione globale attraverso i racconti proprio delle persone disabili sulla pandemia e su tutte le criticità che hanno incontrato in questo periodo.
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Tante sono le associazioni che in Italia e nel mondo cercano di aiutare le persone disabili, il loro lavoro rimane un prezioso contributo sul territorio ma ha bisogno di essere tutelato, regolamentato, e finanziato, ma soprattutto ci deve essere “un approccio integrato per garantire che le persone con disabilità non vengano lasciate indietro”, per riportare le parole stesse dell’Onu.
Voi unimamme come celebrerete questa giornata mondiale della disabilità? Cosa ne pensate di questo tema così importante e di quello che è stato fatto finora?
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