Quando il travaglio si avvicina, ogni donna in gravidanza inizia a chiedersi quanto sia doloroso, ecco le posizioni che aiutano.
L’esperienza del parto è un pò traumatica per tutte le donne. Prima di affrontarla, infatti, ogni mamma come può cerca delle informazioni relative su quanto le toccherà vivere non solo all’interno dei libri, ma informandosi anche da amici e parenti.
Uno dei modi più importanti per acquisire qualche nozione in più a riguardo e soprattutto per arrivare preparate al momento senza farsi prendere troppo dall’ansia è quello di frequentare un corso preparto.
Come si è scritto in un articolo precedente per ogni donna incinta frequentare un corso preparto è di vitale importanza proprio per conoscere fino in fondo come comportarsi in quegli attimi che sembrano lunghissimi.
Inoltre una delle preoccupazioni più pressanti per una mamma in procinto di partorire è quella di sapere quanto dolore proverà durante il travaglio.
Purtroppo questo aspetto è molto soggettivo, ma la maggioranza delle donne che lo hanno vissuto concordano che sia parecchio doloroso e in un articolo passato si è anche spiegato il perché scientifico di tanto dolore.
Tuttavia ad oggi esistono dei metodi per aiutare le donne a sentire meno dolore durante il parto. Innanzitutto ricorrendo all’epidurale, ma a questa si aggiungono una serie di posizioni in cui mettersi per cercare di alleviare le sofferenze.
Posizione laterale sinistra durante il travaglio
Questa posizione consente alla mamma in procinto di partorire innanzitutto di riposarsi e soprattutto di neutralizzare la gravità.
Può anche essere usata per recuperare l’energia specialmente nel caso in cui si è state troppo in piedi e per alleviareun senso di dolore, è possibile utilizzare uno o più cuscini da porre tra le gambe.
Posizione eretta appoggiata ad una parete
La posizione consente alla donna si sfruttare al meglio la forza di gravità per favorire la discesa della testa del bambino. Inoltre attraverso questa è possibile non solo poggiarsi ad una parete, ma anche al proprio compagno in modo tale da lasciare morbide e piegate le gambe.
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Infine, stando in piedi, il bimbo riesce con più facilità a trovare l’allineamento con l’ingresso pelvico.
Posizione sdraiata
Questa è quella più usata in sala parto, sebbene non sia la più indicata né per la donna né per il bambino, perché a differenza di altre posizioni, il bambino non viene aiutato ad uscire dalla forza di gravità.
Per molte donne però, lo stare sdraiate è un grande comfort, innnanzitutto perché non le pone in una situazione di imbarazzo e anche perché consente loro di rilassarsi subito dopo la fine di una contrazione.
Inoltre questa è la posizione più comoda per gli operatori sanitari che hanno la possibilità di controllare direttamente la situazione senza ostacoli.
Posizione inginocchiata e carponi
Questa è una posizione che si è diffusa negli ultimi tempi, tanto che molti ospedali si stanno attrazzando con delle sali parto in cui le donne possono poggiarsi a delle grandi palle morbide.
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Quali sono i benefici che si traggono da questa posizione:
- riduzione del dolore lombare;
- massaggi alla schiena;
- riduzione della pressione esercitata dall’utero sull’osso sacro;
- favorisce l’ondeggiamento e il dondolamento della pelvi;
- permette la visita vaginale
Infine anche in manacanza di una palla all’interno della sala parto, la donna può assumere questa posizione, mettendosi semplicemente a carponi, avendo cura però di formare un angolo di 90° tra la schiena e le gambe.
Posizione asimmetrica
Anche questo movimento consente una serie di vantaggi non solo per la donna, ma anche per il bambino.
Oltre a questo la mamma ha la possibilità di avere anche un contatto fisico con il proprio partner che può infonderle forza e coraggio.
Ecco le opportunità:
- sfruttamento della forza di gravità;
- il sollevamento di un arto inferiore consente l’ampliamento dell’ingresso del bacino;
- favorisce la discesa della testa fetale;
- riduzione del dolore lombare
Posizione accovacciata
Per molte donne questa è la posizione migliore per affrontare le fasi finali del parto, tanto che sono diverse le ostetriche che propongono alle mamme di adottarla.
Per posizionarsi in questo modo, la futura mamma non deve fare altro che piegare le ginocchia e avere cura di poggiare saldamente la pianta del piede a terra in modo tale da scaricare il peso sul femore (per farlo si può trovare sostegno appoggiando le braccia sul letto, su uan sedia o facandosi aiutare dal proprio compagno o dall’ostetrica).
La posizione accovacciata consente di:
- non affaticare la colonna vertebrale;
- sfruttare la forza di gravità per favorire l’uscita del bambino;
- consente la totale apertura del bacino
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E voi uninamme quali fra queste posizioni avete provato durante il travaglio?
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