La “figlia” di Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh, ha deciso di scrivere al padre morto di recente.
Unimamme, a inizio novembre abbiamo detto addio a un grande della musica italiana: Stefano D’Orazio, che faceva parte del noto gruppo dei Pooh.
Ormai sono già trascorse diverse settimane dalla sua dipartita, ma il ricordo, naturalmente, è ancora forte.
Ora una persona a lui molto vicina ha deciso di scrivergli.
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Stiamo parlando di Silvia di Stefano. La Di Stefano è figlia di Lena Biolcati di cui D’Orazio è stato compagno e con cui, negli anni Ottanta, aveva collaborato artisticamente. Silvia, all’epoca era ancora molto piccola, ma a poco a poco il suo rapporto con D’Orazio era diventato più forte, tanto che lui parlava di Silvia come di una figlia.
Dopo un breve periodi di silenzio la Di Stefano ha deciso di dedicare una lettera al batterista dei Pooh. Ecco che cosa ha scritto.
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“Ciao Ste’, m’hai sempre fatto dei bei regali per il compleanno, ma a ‘sto giro non l’ho proprio apprezzato. Non voglio discutere, perché a te le discussioni non sono mai piaciute, però te lo volevo dire. Mi sono detta, “mo’ torna a casa sicuro domenica, magari viene direttamente a casa mia e mi fa una sorpresa”.
Silvia Di Stefano ha proseguito così: “Me n’hai fatte tante di sorprese 35 anni di sorprese e solo 3 litigi. È una buona media. Uno nel ’98 e ancora oggi non abbiamo capito i perché. Il secondo litigio rimane tra me e te ed è meglio così. Il terzo quando mi presero per “Pinocchio”: “Lassa perde ‘sto monno de artisti, io so’ stato fortunato, ma n’è così pe’ tutti”. Eppure me l’hai insegnato tu, a inseguire i sogni fino all’ultimo, con tutta la passione possibile. Ci sono voluti 5 anni, 5 anni e tanti spettacoli prima di sentirti dire… “Hai fatto bene a nun damme retta”.
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La donna prosegue parlando di ciò che hanno vissuto insieme, dei salti sul materassol delle risate, della correzione dei copioni, ecc…
Stefano D’Orazio non ha avuto figli, ma considerava Silvia tale. Il batterista, purtroppo, è scomparso a causa di complicanze dovute al Covid – 19. La donna sottolinea che tante persone le hanno scritto, anche persone sconosciute a cui lei promette di rispondere. La Di Stefano ricorda come fosse un po’ gelosa del fatto di doverlo sempre dividere con qualcuno.
“Ma tu eri anche questo, non si può scindere l’uomo dall’Artista, sarebbe come rinnegare quello per cui hai vissuto. E tu appartenevi anche a tutti gli altri”. Infine Silvia ricorda che in questi momenti c’era proprio lui, D’Orazio, a spiegarle le cose con un sorriso, ma anche con ironia.
“Hai sempre detto che il padre non lo sapevi fare, che cercavi di improvvisare come meglio ti riusciva, anno dopo anno. Prima con una bambina vivace, poi con un’adolescente problematica, poi con una ragazza imbizzarrita. E infine eccola ‘sta donna di 40 anni, ormai 41, sempre col suo inconfondibile caratteraccio, ma a cui hai insegnato così tanto. E spero di essere riuscita ad assomigliarti un po’, almeno nelle cose più importanti, perché è questo che dovrebbe succedere tra padri e figli no? Si cresce insieme, e improvvisando, finisce che ci si assomiglia”.
Ed ecco la conclusione: “senza manco accorgertene, ti sei ritrovato una figlia… quella a cui un giorno hai detto “Sai Piccy… Vorrei averla scritta io ‘Figli’, per potertela dedicare”… quella figlia che adesso vorrebbe stare accanto a te per dirti quella parola mai pronunciata… Ciao… Papà. Per tutti i miei domani, sarai…con me”.
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste bellissime parole dedicate su Instagram? Noi vi lasciamo con Silvia Toffanin in lacrime per la madre Gemma.
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