Sono tante le cause che portano una donna incinta a vivere un parto prematuro. Ecco, quindi, quali sono i sintomi e le conseguenze.
Si definisce parto prematuro quando il travaglio avviene prima della 37° settimana di gestazione e cioè prima del 259° giorno a partire dall’ultimo ciclo mestruale.
Spesso il parto pretermine non comporta alcun rischio né per la mamma né per il bambino, altre volte però possono verificarsi delle complicazioni un pò più difficili da gestire.
Queste si riscontrano nel momento in cui il bambino nasce prima delle 32 settimane di gestazione e con un peso inferiore a 1,5 chili.
Ma quali sono le cause del parto prematuro? Ed esistono sintomi specifici che lo prevedono?
I sintomi del parto prematuro
Sono diversi i sintomi che una donna in gravidanza può provare quando sta per avere un parto pretermine. Ecco quali sono i fenomeni a cui una mamma deve prestare attenzione:
- contrazioni uterine ravvicinate con o senza dolore;
- dolore simile a quello mestruale;
- sensazione di peso verso il basso;
- rottura delle membrane;
- dolore costante alla schiena;
- perdite vaginali abbondanti e rosate;
- crampi addominali con o senza diarrea
Cause del parto prematuro
Anche le cause che possono portare ad avere un parto pretermine sono diverse e sono sia sociali sia fisiologiche.
Molti esperti sostegono che, in base ai numeri ricavati dalle recenti ricerche, il parto prematuro può dipendere da cause socio-economiche come ad esempio la povertà, la denutrizione, le scarse condizioni igienico-sanitarie ed eventuali lavori pesanti della madre.
Tra questi però emergono altri motivi puramente medici e fisici e tra i principali vi sono:
- età della madre (che ha meno di 17 anni e più di 40)
- statura o peso della madre al di fuori dei valori normali
- esperienze negative precedenti come: placenta previa, annidamento anomalo dell’ovulo, distacco della placenta e rottura delle membrane
Inoltre è bene sottolineare che un parto pretermine non si verifica quasi mai se c’è solo una di queste cause, ma in concomitanza di vari fattori insieme. I parti gemellari spesso rientrano in questa casistica.
Infine alcuni studi recenti hanno individuato che una delle cause può dipendere proprio dall’attivazione precoce del sistema immunitario del feto. Sull’argomento si è parlato in un articolo passato, facendo riferimento allo studio portato avanti dall’Università della California di San Francisco.
Come si può evitare che si presenti?
Se ci sono le condizioni per le quali il parto si può verificare prima del termine, innanzitutto è bene consultarsi con il proprio medico e in secondo luogo si possono attuare una serie di comportamenti per evitare che il travaglio sia prematuro. Ecco quali sono:
- riposare a lungo almeno due tre volte al giorno sdraiate sul fianco sinistro;
- assumere 2-3 litri di acqua al giorno;
- evitare bibite con caffeina e le bevande gassate;
- svuotare la vescica almeno ogni 2 ore durante la veglia;
- evitare di sollevare oggetti pesanti e se in casa ci sono bambini piccoli evitare di prenderli in braccio;
- evitare la stimolazione dei capezzoli e del seno;
- se necessario ridurre o eliminare l’attività sessuale
Riguardo a questo pare che recentemente sia stato scoperto un test che determina se c’è il rischio o meno di un parto pretermine. In un articolo passato si è parlato di questo nuovo test, denominato PreTRM, che misura le proteine per vedere se sono in grande numero o se non sono abbastanza, cosa che potrebbe determinare un parto prematuro.
Il test, ancora molto complesso, ha dei costi proibitivi ancora, come dichiarato da Howardi C. Mandel, uno dei ginecologi che lo ha inventato, sul sito Romper. Ecco cosa ha dichiarato:“Il PreTRM test è il primo dei test del sangue prenatali validi che possono essere fatti tra la 19esima e la 20esima settimana di gravidanza per determinare – in una donna asintomatica – i rischi di un parto prematuro. Questo test è pensato per le donne con singole gravidanze”.
I rischi per la mamma e per il bambino in seguito ad un parto prematuro
Ovviamente il travaglio prima del termine può comportare una serie di rischi sia per la mamma sia per il bambino.
Per la mamma ci si potrebbe trovare di fronte ad un aggravamento delle cause che hanno provocato il parto pretermine come: ipertensione difficile da gestire, anemia, diabete, insufficienze cardiorespiratorie, traumi e infezioni uro-ginecologiche.
Per quanto riguarda il bambino i rischi riguardano il mancato completamento della sua forma fisica che vanno da semplici ritardi nella crescita fino alla paralisi cerebrale.
Le conseguenza maggiori si hanno per i bambini nati al di sotto delle 32 settimane e con un peso inferiore ai 1,5 kg. La buona notizia relativa a ciò è che la mortalità dei bambini nati prematuri si è abbassata, cioè molti di loro sopravvivono più che in passato.
Le conseguenze del parto prematuro
Di certo il parto pretermine comporta una serie di conseguenze a livello sia fisico sia mentale.
La mamma che in prima persona vive questa situazione potrebbe sviluppare una pesante depressione post partum, in seguito allo sgomento iniziale che la porta a non accettare del tutto la situazione.
Purtroppo non è sempre facile accettare e soprattutto vivere il mondo della terapia intensiva, cosa che potrebbe essere superata grazie alla partecipazione attiva dei genitori nell’ambiente, che in alcune realtà si trasforma nella presenza della coppia all’interno della sala 24 ore u 24.
In questo modo i neogenitori si sentono vicini al proprio piccolo, avendo la possibilità di vivere insieme a lui questo difficile percorso.
E voi unimamme eravate a conoscenza di tutte queste notizie relative al parto prematuro?
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