A Il Colleggio 5 arriva una nuova materia molto intrigante e mai vista nelle precedenti edizioni: l’educazione sessuale.
Al Collegio arriva una materia mai vista nelle precedente edizione del programma: educazione sessuale.
Una dottoressa entra infatti in aula invitando i ragazzi a riflettere su un tematica a dir poco delicata: alcuni studenti prendono il discorso sul serio ma altri credono sia l’occasione per fare sfoggio del proprio spirito più ilare e provocatorio.
Gli interventi così si fanno a dir poco provocatori, a tratti irripetibili.
Il Collegio 5 e l’educazione sessuale
A tenere la lezione una dottoressa, psicologa, ospite della scuola proprio per l’occasione particolare di queste lezione molto delicata e importante.
La dottoressa appena entrata in aula chiede agli studenti di scrivere su dei biglietti delle riflessioni, domande o dubbi sulla sessualità. Tali messaggi rimarranno assolutamente e rigorosamente anonimi, la dottoressa ci tiene a garantire ciò per lasciar ai ragazzi massima libertà.
Scarano si rifiuta di partecipare, dicendo che non vuole al momento pensare a interrogarsi su simili tematiche.
Altri però hanno molte meno remore e propongono domande come “per limonare la lingua come si deve mettere?” o “le dimensioni contano?” o ancor “la masturbazione fa diventar ciechi?”.
Altre domande sono però ben più serie, giungendo anche a parlare di malattie sessualmente trasmissibili, una tematica rispetto alla quale non è mai troppo presto per iniziare informarsi:.
Chiedono dunque i ragazzi in uno dei loro anonimi biglietti: “Quale è una delle malattie più gravi che può essere contratta sessualmente?”. Si giunge così a parlare del fenomeno, sempre più dilagante inquietante degli anni, dell’HIV e dell’AIDS. E’ l’epoca dei primi contagiati eccellenti (uno fra tutti Freddie Mercury) e di un’informazione fortunatamente sempre crescente sull’argomento.
Anche i ragazzi più ribelli e provocatori qui sembrano farsi seri e ascoltano la dottoressa, fanno domande e si interessano a tutte le risposte ricevute. Informarsi è giusto e anche i più chiacchieroni e polemici lo sanno più che bene.
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