Uno studio tutto italiano e molto importante ha dimostrato come l’allergia all’uovo si possa curare con l’assunzione regolare di biscotti.
Le allergie nei bambini sono sempre più frequenti in alcuni casi possono essere anche gravi ed è importante poterle identificare quando sono molti piccoli in modo da poterli proteggere.
Come aveva dichiarato il Professore Alessandro Fiocchi, del reparto di Allergologia dell’Opsedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, sono tanti i bambini sopratutto nei Paesi sviluppati a soffrire di allergie o di asma: “In Europa si stima che 8 milioni di persone soffrano di allergie alimentari, una fonte di preoccupazione soprattutto tra i più piccoli: almeno 1 bambino su 20, infatti, è allergico a uno o più alimenti. In Italia i bambini da 0 a 14 anni colpiti da rinite, asma e allergie alimentari sono più di 6 milioni“.
Uno studio recente di un altro ospedale pediatrico, il “Burlo Garofolo” di Trieste, ha di recente pubblicato uno studio molto importante che va a dimostrare come nei bambini allergici all’uovo non sia necessario, in alcuni casi, eliminare dalla loro dieta tutti gli alimenti che contengono l’allergene. Anzi, assumere regolarmente “uovo cotto in matrice di frumento“, con ad esempio i biscotti con le uova (l’uovo viene impastato con la farina di grano e poi cotto ad alta temperatura), possa facilitare l’attivazione dei meccanismi immunologici alla base dello sviluppo della tolleranza all’alimento.
Uno studio molto importante se si considera che le allergie alimentari sono delle vere e proprie patologie che comportano un impatto sia sul bambino e sia sulla sua famiglia. Molto spesso i bambini allergici all’uovo durante la crescita acquisiscono spontaneamente la tolleranza all’uovo nel corso di alcuni anni, una percentuale minore, ma significativa, continua ad avere reazioni anche in adolescenza e in età adulta.
Il Direttore della Clinica Pediatrica, Egidio Barbi, e co-autore dello studio condotto in primis dalle dottoresse Laura Badina e Irene Berti della Allergologia dell’Istituto supportate dai pediatri in formazione Panontin e Trombetta ha commentato lo studio: “Con l’intento di migliorare la qualità di vita a tutte le età accelerando l’acquisizione di tolleranza e cercando di indurre la guarigione anche nei soggetti con le forme più gravi, la scienza medica, con il Burlo in prima fila, ha sviluppato da molti anni alcuni protocolli di “desensibilizzazione orale”, che consiste nell’assunzione progressiva di minime quantità dell’alimento offendente poi incrementate gradualmente, con soddisfacenti percentuali di successo”.
Per poi continuare: “Si tratta, comunque, di una terapia impegnativa per il bambino e la famiglia che richiede un impegno costante nell’assunzione giornaliera dell’alimento e la gestione di possibili reazioni allergiche in corso di trattamento, ma che al momento rappresenta l’unica terapia in grado di modificare la storia naturale dell’allergia alimentare e di ridurre il rischio di reazioni anafilattiche da ingestione inavvertita di alimenti contaminati da piccole quantità di allergene”.
I ricercatori della Clinica Pediatrica dell’Irccs triestino hanno realizzato uno studio che ha seguito per un quadriennio 86 bambini di età compresa tra i tre e gli otto anni, allergici all’uovo con reazioni sistemiche significative.
Per confermare lo studio, gli 86 bambini sono stati sottoposti ad un “test di scatenamento” che serviva per valutare le reazioni all’alimento che crea allergia, con l’uovo fresco. In circa il 60% dei bambini il test è risultato negativo ed i bambini hanno potuto passare da subito a una dieta senza restrizioni.
Uno studio molto importante che permette al bambino di poter vivere una vita serena e senza limitazioni.
Voi unimamme eravate a conoscenza di questo studio? I vostri bambini soffrono di quale allergia alimentare o non? Come vi regolate?
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