Dopo il DPCM della settimana scorsa, in vista del Natale, il governo valuta nuove restrizioni anti-contagio per le festività in modo da evitare l’arrivo della terza ondata.
La settimana scorsa, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva illustrato il nuovo DPCM contenente le disposizioni di prevenzione del contagio in vista delle festività natalizie. Secondo quanto disposto, infatti, delle strette restrizioni sarebbero state previste solo nei giorni del 24, 25, 26 Dicembre e del 1 Gennaio.
Solo pochi giorni dopo l’uscita del DPCM sono esplose le polemiche di chi riterrebbe queste disposizioni non eque, soprattutto per coloro che vivono in comuni di pochi abitanti con confini poco delineati e che si ritroverebbero isolati e privi di alcuni servizi.
A queste polemiche, le fonti governamentali avrebbero promesso delle libertà maggiori e delle aperture per omogenizzare la situazione sia nei piccoli comuni che nelle grandi città. Tuttavia, secondo fonti vicine al Governo, nuove restrizioni sarebbero state valutate per i giorni festivi in modo da riuscire a prevenire il più possibile l’arrivo dela preannunciata seconda ondata.
Ecco cosa prevedono queste restrizioni.
Secondo fonti vicine al Governo ci potrebbero essere nuove restrizioni per evitare la diffusione del contagio durante le festività natalizie: il governo, infatti, sta in queste ore valutando di intervenire con misure più restrittive almeno per i giorni di Natale e Capodanno.
Al varo, sul tavolo di lavoro, infatti ci sarebbe l’idea di rendere più omogenea la situazione all’interno delle Regioni dove ci sono sia grandi città che piccoli comuni che sarebbero i più svantaggiati dal divieto di trasito da un comune all’altro già previsto dal nuovo DPCM.
Tutta Italia, infatti, potrebbe diventare zona arancione o rossa, almeno nelle giornate di Natale e Capodanno considerate quelle più a rischio: l’unica eccezione sarebbero gli spostamenti tra i piccoli comuni nei giorni del 25, 26 dicembre e il 1 gennaio. Secondo questa proposta, infatti, chi abiterebbe in comuni abitati da cinquemila o meno abitanti, potrebbe spostarsi anche al di fuori del proprio comune con un raggio di movimento di 30 chilometri.
Queste disposizioni, ipotizzate al termine della riunione dei capi delegazione, aiuterebbero ad adottare delle disposizioni omogenee in tutto il territorio italiano.
“Ci vuole un grande equilibrio, ho l’impressione che potrebbero arrivare nelle prossime ore, nei prossimi giorni, qualche restrizione ulteriore in questo Paese“, ha dichiarato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni. “Bisogna avere un equilibrio e una responsabilità che provi a conciliare due cose: che la pandemia sanitaria venga affrontata, arrestata e col vaccino poi sconfitta, ed evitare la pandemia economica e sociale“.
Ci sarà, dunque, un inasprimento delle proibizioni in modo da prevenire o almeno da arginare il preannunciato arrivo della terza ondata in attesa di realizzare un’adeguata copertura vaccinale prevista già per le prime settimane dell’anno nuovo.
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