Quante volte ci lamentiamo che i figli non ascoltano, fanno finta di non sentire o non ci sentono proprio. Si tratta di un problema trasversale, colpisce a tutte le età.
Quando i bambini sono piccoli e non vogliono fare una cosa seguono spesso urla, proteste e capricci. Sembra che tono duro, suppliche o arrabbiature siano inutili: non ci vogliono ascoltare. Stessa cosa accade quando i figli entrano nell’adolescenza.
Un esperto, il pedagogista Daniele Novara, pedagogista, ha fornito poche e semplici regole per mantenere aperto un canale comunicativo con i figli. Vediamole insieme:
1- Si educa non soltanto con le parole, ma con l’esempio e le regole
L’essere accomodanti non significa necessariamente essere percepiti come autorevoli. Troppe parole non servono,”i problemi sorgono se si sostituisce una buona e chiara organizzazione educativa con le parole” afferma l’esperto.
2- Parlare ai figli in modo chiaro e semplice
Se sono piccolini è necessario evitare i dettagli o lunghe spiegazioni quando si chiede loro di fare una cosa, li porta solamente in confusione.
Se sono adolescenti, occorre “dosare le parole per evitare il conflitto“.
3- Mai prendere alla lettera ciò che dicono i figli.
Non dare troppo peso a frasi tipo “non mi regali mai niente“ o “a scuola mi rubano le matite” se si hanno figli piccoli, o in caso di figli adolescenti “se non mi fai uscire di casa te la faccio pagare“. Sono frasi che vengono dette a proposito per scopi diversi:
4- Non mortificare i figli
Spesso capita di rivolgere ai figli frasi del tipo “sei sempre il solito“ o “non capisci niente” o peggio “sei inaffidabile“. Sbagliatissimo perché queste frasi minano pesantemente l’autostima dei figli e danneggiano la relazione con i genitori. Come dice Novara: “Non si arriva al rispetto delle regole con urla e sgridate“.
5- Non diventare i migliori amici dei figli
I figli hanno diritto alla loro privacy. Ok ad un clima amichevole, ma è giusto che i ragazzi abbiano delle cose che non dicono.
Bisogna anche fare attenzione sui social network, ma attenzione: seguire, controllare e spiare troppo i figli rischia di alimentare una morbosità sbagliata e di allontanarli ancor di più.
6- Restare in silenzio se si sente di stare “per esplodere”
Novara parla del “silenzio attivo“, ossia di restare in silenzio di fronte a un comportamento sbagliato. Tale periodo di silenzio non può durare troppo:
Regole semplici, queste di Novara in un’intervista al Corriere, che ci ricordano quelle per non essere genitori assenti.
E voi unimamme, quali strategie adottate per farvi ascoltare dai vostri figli? Metterete in pratica questi consigli?
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