Pornhub nei guai: milioni di video illegali cancellati dal portale. Cosa è successo.
Non solo video pornografici tra adulti consenzienti, sul portale di Pornhub sono finiti una gran quantità di video di abusi sessuali, stupri, revenge porn o semplicemente video porno ripresi all’insaputa delle persone filmate. Quello che è peggio è che molti di questi video illegali hanno riguardato anche minori, adolescenti, ragazzine e ragazzine, perfino bambini dei Paesi più poveri, dunque vulnerabili e senza tutela.
Una vera e propria galleria degli orrori che è stata descritta in una recente inchiesta del New York Times, curata dal giornalista Nicholas Kristof, già vincitore di due premi Pulitzer.
L’inchiesta ha scoperto una gran quantità di video illegali, caricati su Pornhub da privati.
Il problema nasce dal fatto che che chiunque può, o almeno fino a poco tempo fa poteva, caricare qual si voglia tipo di video, senza controlli né filtri.
Ma perché parliamo al passato? Perché a seguito dell’inchiesta, che ha fatto esplodere una vera e propria bomba, il sito porno più frequentato al mondo è corso ai ripari per modificare le modalità di pubblicazione dei video sulla sua piattaforma. Per la prima volta, Pornhub ha vietato la pubblicazione dei video agli account non verificati. Una vera e propria rivoluzione per come ha funzionato il portale finora, dalla sua fondazione nel 2007, e che di fatto non consentirà più a chiunque di aprire liberamente un account e caricare qualsivoglia video. Pornhub ha anche promesso di migliorare moderazione sui contenuti pubblicati.
Inoltre, è stata eliminata anche la possibilità di download libero dei video caricati, che prima consentiva a chiunque di scaricare qualunque video e successivamente ricaricarlo sul portale, anche una volta che fosse stato rimosso dalla piattaforma perché illecito.
Queste modifiche, tuttavia, non sono bastate a Mastercard e Visa per interrompere i rapporti commerciali con il Pornhub, vietando l’utilizzo delle proprie carte di credito per il pagamento di contenuti extra, a seguito dell’inchiesta del New York Times e di indagini interne avviate dalle stesse società. Un anno fa, invece, era stato PayPal a interrompere i pagamenti sul sito. Il che significa la perdita di milioni di dollari per la società MindGeek che gestisce Pornhub insieme a molti altri siti porno con utenti in tutto il mondo.
Ora, nel tentativo di non perdere altro denaro, Pornhub ha cancellato dalla sua piattaforma milioni di video. È stato lo stesso portale ad annunciare la rimozione dei video di provenienza non certa, che saranno sottoposti a revisione a inizio 2021.
La grande pulizia è iniziata in tutta fretta la sera di domenica 13 dicembre, quando il portale ospitava ancora ben 13,5 milioni di video. Di questi, la stragrande maggioranza erano video caricati negli anni da utenti non verificati, ovvero da privati che avevano pubblicato video amatoriali, nei casi peggiori però anche video di persone non consenzienti, perfino filmati di nascosto, o, come ha rivelato l’inchiesta del New York Times, video di abusi sessuali anche sui minori.
Lunedì mattina sulla piattaforma i video pubblicati risultavano 4,7 milioni, come riporta La Stampa, ridotti quasi a un terzo di quelli ancora presenti la sera prima. Poi, nel corso della giornata i numeri sono risaliti, fino a 6,5 milioni. Almeno, secondo quello che compare nella barra di ricerca del sito web. Non si conosce, comunque, il numero esatto dei video rimossi ma se le differenze sono queste sono davvero tantissimi.
Prima dell’inchiesta del New York Times sembrava impossibile che i video amatoriali non verificati potessero essere moderati o rimossi. Ora, però, di fronte allo scandalo e soprattutto alla perdita di denaro per l’abbandono di Mastercard e Visa, Pornhub ha trovato subito il modo di intervenire, eliminando i filmati che potrebbero essere illegali.
Tra i contenuti rimossi dalla piattaforma c’è anche un video amatoriale, scrive La Stampa, che aveva ricevuto 29 milioni di visualizzazioni.
Nel 2019, gli utenti hanno caricato più di 6,83 milioni nuovi video su Pornhub. In realtà, va detto, molti non sono nemmeno video porno: si trovano video pirata, meme, scherzi e altro, a dimostrare quanto il diffuso utilizzo della piattaforma era stato preso come un gioco in generale e non solo per il porno. Il che, però, è l’ulteriore segno che il controllo sui contenuti pubblicati era completamente sfuggito di mano alla proprietà.
In un comunicato pubblicato oggi, Pornhub spiega: “Come parte della nostra politica di bandire gli upload da utenti non verificati, abbiamo anche sospeso tutti i contenuti precedentemente caricati che non sono stati creati da partner di contenuti o membri del Model Program. Questo significa che ogni contenuto di Pornhub proviene da utenti verificati, un requisito che piattaforme come Facebook, Instagram, TikTok, YouTube, Snapchat e Twitter non hanno ancora adottato“.
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