Una ragazza americana ha scoperto una sconvolgente verità sulle sue origini.
Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia di una ragazza e della sua straordinaria vicenda.
Ragazza scopre una terribile verità sul suo passato
Belle è una ragazza americana di 26 anni che credeva di essere stata adottata dalla Romania.
Fin da bambina si era accorta di non somigliare ai genitori e questi le avevano detto che era stata adottata a 8 anni.
Il suo cognome, Barbu, era rumeno, la Romania infatti era il suo Paese di origine, ma i suoi genitori naturali, a quanto pare, non l’avevano voluta. Quando la ragazza è andata all’università la relazione con i genitori americani è venuta meno ed è allora che si è rivolta a un gruppo Facebook che aiutava i ragazzi rumeni adottati a trovare loro famigliari.
Belle ha dunque postato un messaggio e nel giro di poco ha ricevuto risposta da parte di un ragazzo di 20 anni: suo fratello Moise. Belle ha poi scoperto di avere altri due fratelli: Simona, di 33 anni e Florian di 29. I genitori di Belle vivevano a Roma e si chiamavano: Margari, la madre, e Zambila, il padre.
Tre settimane dopo Belle e i genitori naturali si sono sentiti al telefono. Margari e Zambila hanno spiegato alla figlia appena ritrovata che nel 1984, quando era nata, loro erano molto poveri e che Belle si era ammalata. Pochi giorni dopo era stato detto loro che la piccola era morta.
Belle era rimasta in ospedale e quando i genitori erano tornati avevano ricevuto la terribile notizia. Mentre se ne stavano andando un’infermiera aveva rivelato loro che la figlia era stata venduta. Così Margari e Zambila l’avevano cercata in ogni orfanotrofio, ma alla fine i loro pochi soldi erano finiti e dopo un anno ancora non c’era traccia di Belle.
L’associazione senza fini di lucro Operation Underground Railroad che assiste le vittime di traffico di esseri umani ha spiegato a Belle che i neonati valgono decine di migliaia di sterline e che i trafficanti falsificano i certificati e vendono i piccoli rapiti alle agenzie di adozione.
L’organizzazione a cui si è rivolta Belle si occupa di svolgere test del dna per favorire la riunificazione. Così, finalmente, nel 2019 Belle ha potuto riabbracciare i suoi genitori. “Mi sono sentita molto legata a loro, dirgli addio è stato orribile” ha detto al Mirror. Purtroppo, a causa della pandemia Belle non ha potuto più fare loro visita, ma conta di farlo non appena si potrà. La storia di Belle ci ricorda quella di alcuni genitori che hanno trovato il figlio scomparso con una App.
Per dare almeno un senso alla sua esperienza Belle ha deciso di farsi portavoce dell’organizzazione Operation Underground Railroad “dico a tutti quelli che ascoltano la mia storia che possono aiutare i sopravvissuti al traffico di esseri umani donando alle associazioni di carità e credendo alle loro storie.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda?