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Soldato ritrova i “suoi” bambini dopo 76 anni | FOTO

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valeria bellagamba

Un uomo, ex soldato, ha cercato per molto tempo 3 bambini e finalmente li ha ritrovati. Sembra una favola, una favola di Natale, ma è incredibilmente vera.

Martin Adler con i bambini Bruno, Mafalda e Giuliana (Foto di Rachelle Shelley Adler Donley / Facebook @Matteo Incerti)

Le favole di Natale esistono e la storia che stiamo per raccontarvi è una di quelle. Una favola in piena regola, che scalda il cuore in questo periodo difficile, lasciandoci pieni di speranza.

Un ex soldato americano della Seconda guerra mondiale ha ritrovato i bambini che aveva trovato in un cesto nel lontano 1944, ben 76 anni fa, sull’Appennino Tosco-Emiliano.

Tutto questo è stato possibile grazie a un appello lanciato sui social e alla mobilitazione degli abitati di quella zona appenninica attraversata dalla Linea Gotica, che durante la Seconda guerra mondiale fu terreno di aspre e durissime battaglie. Tra i combattimenti, però, ci furono anche momenti di gioia come quello del giovane soldato americano Martin Adler che, oggi 96enne, incontrò tre bambini, oggi 80enni, mentre perlustrava una zona appena abbandonata dai tedeschi in ritirata.

Fa un effetto un po’ buffo e allo stesso tempo molto tenero che un 96enne chiami bambini tre 80enni conosciuti 76 anni fa. Ecco la loro storia.

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Soldato ritrova i “suoi” bambini dopo 76 anni dalla guerra

Tra la fine dell’estate e l’autunno del 1944, Martin Adler era un giovane soldato americano, di 23 anni, dell’85esima Infantry Division Custermen, impegnata nei combattimenti contro i tedeschi lungo la Linea Gotica, sull’Appennino Tosco-Emiliano.

Un giorno, tra settembre e ottobre di quell’anno, Martin si trovava con la sua divisione sulle montagne intorno a Bologna, all’inseguimento dei tedeschi in ritirata. Perlustrando la zona, per evitare imboscate, il giovane soldato entrò in una casa, impugnando un mitra Thompson, pronto a scattare al minimo movimento, puntando l’arma contro qualunque cosa sospetta.

Nell’oscurità della casa, Martin Adler sentì dei rumori e vide dei movimenti provenire da una grossa cesta. Pronto a sparare, temendo di si trattasse di nemici nascosti, il soldato fu fermato dalle grida di una donna che urlò: “Bambini! Bambini!. In quel momento dalla cesta uscirono un bambino e due bambine, tre fratelli. A urlare era stata la loro mamma.

Quando Martin Adler e il suo compagno John Bronsky si accorsero che si trattava solo di tre bambini abbassarono subito i mitra e si misero a ridere per la sorpresa. Era un momento di gioia nell’inferno della guerra.

I due soldati vollero immortalare quel momento e chiesero alla madre dei bambini di scattare una foto ricordo. La donna prima volle prepararli per vestirli con i loro abiti migliori, quelli della festa. Furono scattate due foto, ciascuno dei due militari con i tre bambini. Oggi  John Bronsky, non c’è più, è morto da qualche anno.

A distanza di 76 anni da quell’episodio, Martin Adler, che oggi vive in Florida, a Boca Raton, ha espresso il desiderio di poter incontrare di nuovo quei tre bambini. L’ex soldato non conosceva il nome di quei tre fratellini né ricordava il nome del paese dell’Appennino dove li aveva incontrati. Tramite la figlia Rachelle, tuttavia, ha voluto lo stesso lanciare un appello presso gli abitanti di quella parte d’Italia dove aveva combattuto con la sua divisione per ritrovare quei tre bambini di oltre 70anni prima. Sapere se fossero ancora vivi e poterli salutare. .

L’appello lanciato sui social è stato raccolto dallo scrittore reggiano Matteo Incerti, che conoscendo le zone dell’Appennino Tosco Emiliano dove gli americani avevano combattuto durante la Seconda guerra mondiale ha potuto fornire indicazioni più precise sulle località dove cercare i tre bambini. Incerti ha pubblicato un post su Facebook la sera del 10 dicembre, chiedendo aiuto alle popolazioni delle zone interessate.

Subito è partito il tam tam sui social, con il rilancio dell’appello e le ricerche avviate anche con l’aiuto degli amministratori locali. In pochissimo tempo, appena tre giorni, i tre “bambini” sono stati trovati. Si tratta di tre anziani, vivi e in salute, intorno agi 80 anni di età che sono stati molto contenti di ritrovare quel soldato americano conosciuto 76 anni fa.

I loro nomi sono Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi. Nel 1944 vivevano nel paese di Monterenzio, in provincia di Bologna, tra le valli dei fiumi Idice e Savena, a pochi chilometri da Marzabotto, località tristemente nota per l’eccidio che si consumò durante la guerra. Oggi i tre fratelli abitano a Castel San Pietro Terme.

Martin Adler è stato messo subito in contatto con i suoi tre “bambini” che ha potuto salutare e vedere grazie a una video chiamata tramite telefono cellulare. Un momento molto emozionante, raccontato in un servizio del Tg1. “Bambini, ciao!” è stato il saluto di questo simpatico e arzillo 96enni ai suoi bambini 80enni.

L’incontro di persona è solo rimandato al termine dell’emergenza sanitaria, quando sarà finita la pandemia.

I tre bambini del 1944: Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi, con lo scrittore Matteo Incerti alle loro spalle (Facebook @Matteo Incerti)

Che ne pensate di questa favola di Natale unimamme? Ci voleva, vero?

valeria bellagamba

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