Gessica Notaro, a pochi giorni dalla sentenza definitiva della Cassazione a monte del processo contro l’ex fidanzato che l’aggredì con l’acido, parla a Live – Non è la D’Urso: “Durante il processo sono stata derisa dagli avvocati”.
Durante la puntata di Live – Non è la D’Urso andata in onda il 20 Dicembre, è stata trasmessa l’intervista a Gessica Notaro che, dopo la sentenza definitiva della Cassazione, ha parlato in diretta ai telespettatori.
La ragazza, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, fu sfigurata al volto dal suo ex fidanzato Edson Tavares con dell’acido: da quattro anni, con la sua forza dà coraggio a tante donne che si trovano in analoghe situazioni di violenza.
Dopo la sentenza, Gessica ha finalmente avuto giustizia e, con uno splendido sorriso, parla della sentenza definitiva pronunciata dalla Cassazione che ha portato alla condanna del suo aggressore. Tuttavia, durante il processo, alcune cose gravissime sono accadute. Ecco cosa ha raccontato.
Qualche giorno fa, la Cassazione ha pronunciato la sentenza definitiva contro Edson Tavares che quattro anni fa sfigurò con l’acido Gessica Notaro: l’uomo è stato condannato in via definitiva a 15 anni di carcere.
“15 anni, nemmeno un giorno in meno. Questa sentenza ha lanciato un segnale molto importante e forte: la Cassazione non gli ha tolto neanche un giorno. E’ stata fatta giustizia e questo resterà nella storia, questa sentenza sarà d’esempio per altri casi come questo.“, ha dichiarato la ragazza in diretta.
Tuttavia, la fine del processo ha permesso alla Notaro di raccontare anche una terribile verità che in questi di moniti e di racconti è rimasta nascosta : “Oltre al danno anche la beffa“, ha raccontato, “sono 4 anni che continuo a mandare giù comportandomi sempre in modo diplomatico ma questa sera potrò togliermi dei sassolini dalla scarpa“.
La ragazza ha raccontato di essere stata vittima di derisioni da parte degli avvocati a difesa del suo aggressore che hanno più volte cercato di intralciare lo svolgimento del processo e, addirittura, le sue testimonianze.
“Durante il primo processo ho testimoniato per quattro lunghe ore. Ero convalescente e avevo bisogno di spruzzarmi continuamente dell’acqua termale sul volto perchè il bruciore al viso era insopportabile. L’avvocato difensore si alzò e mi rise contro: il giudice disse che in un processo come il mio c’era ben poco da ridere“, è questa la verità ai limiti dell’indecenza che ha raccontato la Notaro.
Questo è solo uno dei tanti episodi di accanimento che gli avvocati a divesa di Tavares hanno tenuto nei confronti della vittima, in una sorta di accanimento senza fine.
Addirittura, lo stesso avvocato, secondo il racconto della donna, aveva chiesto uno sconto di pena per il suo assistito: Jessica stava prendendo di nuovo in mano la sua vita, fu addirittura mostrata una sua foto al mare per testimoniare il suo status e quindi, l’aggressore doveva scontare una pena minore.
“Chiedetelo alla parte civile chi gli ha tirato l’acido in faccia, sta sempre in televisione“, aveva tuonato l’avvocato in questione durante il processo.
Jessica oggi ha ripreso la sua vita in mano: dopo quattro anni, continua a lottare per riprendere l’uso del suo occhio ed è diventata il simbolo della lotta alla violenza e la luce di speranza di tante donne che hanno subito aggressioni simili alla sua.
E voi Unimamme, avete seguito la vicenda? Che ne pensate?
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