Una ragazza rimasta orfana di madre a causa del Covid 19 ha scritto un appello pubblicando gli ultimi messaggi scambiati con la mamma ed è diventato virale.
Unimamme, purtroppo continuano ad arrivare storie di persone che hanno subito gravi perdite a causa del Covid-19.
Sono testimonianze che possono indurci a riflettere sui nostri comportamenti e su come questa malattia possa essere combattuta e arginata con un piccolo contributo da parte di tutti.
Lucia Cosimi era una maestra di scuola elementare 55enne di Reggello, in provincia di Firenze. A raccontare la sua storia è stata sua figlia Eleonora Proietti con un post su Facebook che ha ottenuto 4532 Like e 3822 condivisioni, diventando quindi virale.
Il suo messaggio inizia così: “vi chiedo cortesemente la massima condivisione”.
La ragazza ha raccontato che sua mamma è deceduta il 22 novembre scorso, lasciando un marito della sue stessa età e due figli di 24 e 21 anni. Sua mamma era sana fino a poche settimane di prendere il Covid-19, “Tesoro, scusami, ci sentiamo quando mi passa questa tosse“ aveva scritto la donna su WhatsApp prima che la situazione si aggravasse fatalmente.
Lucia era stata ricoverata il 6 novembre scorso e la sua famiglia, seppur in apprensione, era positiva, speravano tutti che la madre, vista l’età e l’assenza di malattie pregresse, ce l’avrebbe fatta. Quando le hanno messo il casco per respirare ha scambiato alcuni messaggi WhatsApp con la figlia, che si è premurata di condividerli su Facebook.
Lucia scambiava messaggi di affetto con la figlia che cercava di incoraggiarla, dicendole che tutti le volevano bene e la attendevano. La donna rispondeva con altrettanto slancio e si preoccupava di sapere se l’ospedale dovesse farle qualche certificato per la malattia. “Fatte le lastre, ora il polmone deve migliorare non è messo male” scriveva alla figlia, al marito invece: “ti amo”.
Purtroppo, a un certo punto, le condizioni della donna sono peggiorate e alla famiglia è giunta notizia che ci sarebbe voluto un miracolo. Nonostante il tentativo di una cura sperimentale purtroppo Lucia è morta.
“La nostra mamma che non doveva morire, la nostra mamma che poco più di un mese fa stava bene, la nostra mamma che era la persona più dolce del mondo, la nostra mamma che è morta a poco tempo dal vaccino, la nostra mamma che in quei tre giorni che non era sedata aveva diffuso così tanto amore che per tutti era “La Maestrina”, la nostra mamma che piangono anche i medici, la nostra mamma sulla cui bara, gli stessi, hanno messo delle luci“.
La figlia di Lucia però sottolinea che questo messaggio non è per la sua morte, ma per tutte le persone che negano questa malattia, che sono infastiditi dalle misure per evitare il propagarsi del contagio, che usano male la mascherina, come una persona da lei incontrata quando era in fila alla motorizzazione.
“Si mette la mascherina sotto il naso, sbuffa, se la sposta sul mento, sbuffa ancora, si muove nella stanza, allarga le braccia, soffia. Mi giro verso di lui, lo fisso. Lui mi guarda, io lo guardo. Sento qualcosa salire. Gira lo sguardo, continuo a fissarlo. Mi guarda, lo guardo. Non sono riuscita a dire niente, tanta era la rabbia”.
Ed ecco come conclude il suo post: “dei negazionisti poi non me ne è mai fregato niente, tempo ed energie persi. Però leggere e sentire tanti contro il vaccino, non lo accetto. Non lo accetto e vi chiedo aiuto. Per favore, manteniamo alta l’attenzione, anche se siamo stufi delle distanze, delle limitazioni. Ci si ammala anche seguendo le regole“.
Unimamme, cosa ne pensate di queste parole? Noi siamo vicine a questa ragazza e alla sua perdita e speriamo che le persone capiscano che è importante seguire le regole dettate per proteggerci l’un l’altro.
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