Pranzo di Natale e durante le feste: quante persone possono sedersi a tavola secondo le regole anti-Covid del Governo.
Si avvicina il Natale mentre fervono gli ultimi frenetici acquisti per regali, pranzi e cene prima che chiuda tutto con le giornate “rosse” delle feste. Dal 24 dicembre, infatti, e fino a domenica 27 dicembre inclusa, i negozi saranno chiusi, mentre bar e ristoranti potranno fare solo servizio di asporto o consegne a domicilio. Chi era abituato a fare i regali all’ultimo, alla Vigilia di Natale dovrà fare tutto entro il 23 dicembre.
Chi doveva partire per raggiungere la propria famiglia o tornare dai propri genitori, doveva farlo entro il 20 dicembre, perché dal 21 dicembre sono stati vietati gli spostamenti fuori regione. A meno che non dovesse recarsi presso la propria residenza, il proprio domicilio o la propria abitazione. In questi casi la mobilità è sempre consentita, anche nei giorni “rossi”.
Le giornate arancioni sono, invece, il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In questi giorni saranno aperti i negozi, con orario consentito fino alle 21.00, e ci si potrà spostare tra piccoli Comuni sotto i 5000 abitanti fino a 30 km, anche fuori Regione, ma non si potrà andare nei Comuni capoluogo.
Oltre a quelle indicate sopra, dal 24 al 27 dicembre, le altre giornate rosse sono il 31 dicembre, il 1°, 2, 3, 5 e 6 gennaio. Tutti i prefestivi e i festivi del periodo natalizio, sabati e domeniche inclusi
Sono le ultime disposizioni del Decreto Natale del Governo, un decreto legge questa volta e non un DPCM. Il decreto legge è un atto legislativo del Governo che il Parlamento dovrà convertire in legge entro 60 giorni, mentre il DPCM è un atto amministrativo. Il Decreto Natale è stato presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri con l’ultima conferenza stampa in diretta tv a reti unificate lo scorso 18 dicembre ed è entrato in vigore il 19 dicembre.
Se le aperture e chiusure delle giornate rosse e arancioni sono abbastanza comprensibili, è invece un rompicapo capire quante persone possiamo ospitare in casa nel giorno di Natale e negli altri festivi e prefestivi (giorni rossi: 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre e 1°, 2, 3, 5 e 6 gennaio). Le nuove norme, infatti prevedono che si possano ricevere in casa un massimo di due adulti, che siano familiari o anche amici, a cui si possono aggiungere, senza limiti di numero, bambini sotto i 14 anni di età e persone con disabilità o non autosufficienti, anche in questo caso senza limiti.
A differenza di quanto annunciato in un primo momento, le visite contingentate a parenti e amici nei giorni festivi e prefestivi sono consentite anche fuori del Comune di residenza o domicilio, purché all’interno della propria Regione e comunque è consentita una sola visita al giorno. Quindi non si può, ad esempio, fare il pranzo di Natale da una famiglia di parenti o amici e la cena da un’altra (ricordando che si deve rientrare entro le 22.00, quando scatta il coprifuoco). Per visite, pranzi e cene ci si può spostare una sola volta al giorno.
Nei giorni rossi ci si può spostare, anche all’interno del proprio Comune, solo con l’autocertificazione, che dovrà essere stampata, compilata in tutte le sue parti e portata sempre con sé. Si scarica dal sito web del Ministero dell’Interno. Quando si fa visita a familiari o amici, tuttavia, non sarà necessario indicare il nome delle persone da cui si sta andando. In base alle norme della legge sulla privacy. Comunque, nel modulo andranno sempre indicati l’indirizzo di partenza e quello di arrivo.
Queste regole valgono anche per i giorni arancioni (28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio) solo se ci si sposta in altri Comuni da quello di residenza, ma sempre all’interno della stessa Regione. Invece, all’interno del proprio Comune ci si può spostare liberamente nei giorni arancioni, sempre entro i limiti del coprifuoco. In quest’ultimo caso, la visita a parenti e amici sarà libera. Dobbiamo, tuttavia, ricordare sempre tutte le precauzioni da prendere quando visitiamo non conviventi (mascherina, distanziamento e igiene delle mani sono le regole fondamentali).
Ora, cerchiamo di capire bene chi possiamo invitare.
Se una famiglia di quattro persone è composta da 2 figli adolescenti maggiori di 14 anni, questa famiglia non potrà fare visita a un’altra, ma se i figli sono minori di 14 anni, tutti e 4 i componenti potranno fare visita a un altro nucleo familiare, di parenti o amici.
Sempre la famiglia di 4 componenti con due figli sopra i 14 anni potrà ricevere la visita di una coppia di amici o familiari, ma non potrà a sua volta fare visita alla coppia. Pertanto, se una coppia di anziani vuole trascorrere il Natale con uno dei figli, il coniuge di questo e i loro figli, potrà ricevere la visita solo se i nipoti hanno meno di 14 anni, altrimenti saranno i due anziani a dover uscire di casa per fare visita alla famiglia.
Si tratta di unna situazione piuttosto complicata, per effetto della quale non sono consentiti più di quattro adulti di due o tre nuclei familiari diversi nella stessa casa, per una visita oppure per pranzi e cenoni.
Mentre in caso di famiglie numerose con bambini, potranno riunirsi molte persone tutte insieme. Pensiamo, ad esempio, a due nuclei familiari di parenti o amici, ognuno con 3 o 4 figli minori di 14 anni: se decidono di riunirsi per il pranzo di Natale potranno esserci fino a 10-12 persone attorno alla stessa tavola. Non proprio una norma anti-Covid, sebbene si tratti di una circostanza rara.
Riepilogando:
Il meccanismo è un po’ contorto ma per capirlo basta tenere a mente che le persone che fanno visita a casa d’altri (che siano parenti o amici) non devono mai superare il numero di due adulti o over 14.
Tranne il caso in cui si tratti di persone con disabilità (che possono essere anche adolescenti o adulte). Per non lasciarle sole, è introdotta un’eccezione al numero massimo di due.
Quindi, se l’intenzione è quella di limitare le persone a tavola per il pranzo di Natale a 4 adulti, inclusi gli adolescenti over 14, questa regola in realtà non è rispettata se nella famiglia che riceve la visita convivono più adulti (genitori e figli over 14, ma anche zii adulti che vivono con i genitori/nonni).
Come sempre varrà il buon senso. La polizia non entrerà nelle case degli italiani a verificare il numero dei commensali a tavola, ma chi decide di spostarsi deve pensare prima se il suo comportamento possa essere un rischio per sé e per gli altri. Bisognerà valutare attentamente se sia opportuno fare visita a persone anziane, con patologie pregresse o a persone vulnerabili, con il rischio di portare in casa loro il virus senza saperlo.
Altre informazioni su possibili combinazioni di visite su La Legge per Tutti.
Per ulteriori spiegazioni delle norme vi ricordiamo le FAQ del Governo sul Decreto Natale.
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