Alcuni accorgimenti degli esperti per non perdere la pazienza coi figlied evitare di scoppiare mettendosi a urlare.
L’esperienza della pandemia ha messo a dura prova i nervi di tanti genitori, costretti in casa con figli magari piccoli, che andavano seguiti mentre si lavorava. Certo anche per i figli non deve essere stato facile, ecco perché diversi esperti si sono pronunciati per andare incontro alle esigenze delle famiglie.
Urlare con i figli: come e perché non farlo
Non c’è dubbio che molti genitori ne siano usciti provati o che stiano vivendo, nuovamente, situazioni di forte tensione, ecco quindi alcuni consigli per questo momento difficile.
C’è infatti da sottolineare che le conseguenze per i figli magari non sono subito evidenti, come spiegato ad esempio dalla ricerca che dimostra come genitori che urlano avranno figli depressi.
Vediamo quali sono alcuni suggerimenti da seguire.
1- Capite perché state gridando di più
Carla Naumburg, assistente sociale, suggerisce di capire quali sono i fattori che innescano la reazione e ci fanno perdere la pazienza coi bambini. Alcuni sono significativi:
- la perdita del lavoro,
- difficoltà economiche,
- una malattia,
- depressione,
- ansia.
Altri motivi scatenanti sono legati al fatto di dover lavorare da casa e supervisionare la dad dei figli, essere disconnessi dal proprio sistema di supporto e dalle attività che normalmente ci aiutano a mitigare lo stress. Judy Arnall, autrice di Parenting with Patience, spiega infatti che molti genitori che fanno smartworking si sentono isolati, chiusi in casa, senza altri adulti di sostegno.
2- Non siate multitasking
La pandemia ha richiesto ai genitori di essere multitasking, invece dovrebbero fare una cosa alla volta, soprattutto quando si sta facendo qualcosa di importante.
Bisogna focalizzarsi su una cosa alla volta per diminuire lo stress, questo ci renderà meno propensi a perdere la pazienza coi bimbi.
3- Quando volete gridare fate qualsiasi altra cosa
Nel momento in cui vi accorgete di essere alle strette fate una pausa e, invece di urlare, fate altro, qualsiasi cosa. Sintonizzatevi sui segnali personali che vi indicano che state per esplodere, come ad esempio le spalle che salgono, quindi fate due bei respiri profondi e poi fate un’altra cosa.
L’epserta suggerisce di contare fino a 10. Oppure di andare al bagno, qualsiasi cosa che vi faccia ricalibrare sui vostri bimbi. .
4- Nel momento più caldo mettete al primo posto le vostre esigenze
Judy Arnall, specialista dello sviluppo infantile, sostiene che ci siano molte cose che si possono fare in alternativa ad urlare.
“Dite a voi stessi: FERMATI. RESPIRA. Di che cosa ho bisogno? Mettete voi stessi al primo posto.“
L’esperta consiglia sull’‘Huffinton Post, di appurare che se la necessità è quella di urlare, lo si può fare non davanti ai bambini, ma andando in bagno. “Se avete bisogno di un momenti di calma per voi stessi versatevi un bicchiere d’acqua e bevetelo“.
Se invece la vostra necessità dipende dai bambini andate dal piccolo, mantenete il contatto visivo e con voce autorevole, ma senza urlare, spiegate loro cosa deve accadere. Occorre però considerare che i bambini dai 5 anni in su molto probabilmente vi obbediranno, invece i più piccoli potrebbero avere qualche difficoltà e aver bisogno di aiuto.
5- Dormire
Un aspetto spesso sottovalutato, spiegano gli esperti, è fare attenzione a quanto dormiamo ogni notte. Secondo alcune ricerche la pandemia ha portato a un incremento dell’insonnia, sintomi di depressione e ansia.
“Non possiamo funzionare o fare i genitori se siamo esausti, il senso di fatica e di esaurimento sono direttamente collegati ad ansia e depressione e tutto questo concorre all’esplosione con i bambini”.
6- Datevi un po’ di tregua
Gridare non è l’ideale, ma non è nemmeno la fine del mondo. La domanda che ci dobbiamo fare è: urlare è il modo principale di interagire con i figli? State gridando di più o no? Potete equilibrare le urla e i momenti difficili con i momenti di divertimento e genuina connessione?
Se pensate di essere andati un po’ oltre non temete, potete sempre tornare in carreggiata, rileggete alcuni dei passaggi sopra citati e ricordatevi che la perfezione non esiste “stiamo andando solo un po’ meglio di prima“.
Cerchiamo quindi controllarci un po’ di più, riposare, sentire amici e colleghi, fare una cosa alla volta, distrarci o contare fino a 10 e soprattutto capire davvero perché urliamo, è davvero colpa dei bambini o i motivi sono altri?
Diversi esperti concordano nel dire che urlare non è una buona idea, a meno che il bambino è in una situazione di imminente pericolo.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi suggerimenti?