Ci sono cose che una mamma non dice, ma vive. Tante, troppe volte ci si dimentica delle rinunce fatte dalle nostre mamme. Ecco alcuni motivi per dirle “ti amo mamma, grazie!”.
Oggi raccontiamo le sensazioni di una donna che diventa mamma e che rivive quelle stesse emozioni vissute da sua madre quando ha scoperto di essere in attesa di lei. La lei in questione è Natasha Craig, una mamma e moglie blogger.
La mamma in questione è Natasha Craig, una blogger che sull’Huffington Post racconta ciò che ha provato dopo il risultato del test di gravidanza:
“Incinta.
Eccolo lì, chiaro come il giorno, due lineette blu che stanno lì a fissarmi dal minuscolo test di gravidanza che ho appena comprato.
Ricontrollo…
Una linea = non incinta.
Due linee = incinta.
E già, sono decisamente incinta.
Mi batte forte il cuore.
Mi gira la testa.
Mi si sta torcendo lo stomaco.
Sono tesa, eccitata, impaurita ed estasiata, tutto allo stesso tempo.
Mi sta accadendo davvero! Dopo anni che l’ho sognato, che aspetto questo giorno e che non vedevo l’ora che questo giorno arrivasse, finalmente è qui. Presto diventerò mamma.
Non avrei mai immaginato che questi brevi nove mesi avrebbero finito per rappresentare il viaggio più faticoso, rivoluzionario, straziante ma incredibilmente gratificante di tutta la mia vita.
In nove mesi avrei finito con l’imparare sulla mia pelle il prezzo della maternità. Avrei imparato che cosa ci vuole per diventare madre. Avrei acquisito una comprensione del tutto nuova, e altrettanta gratitudine, nei confronti di quella bellissima donna che chiamo mamma.
L’esperienza di diventare madre insegna cose delle quali i propri figli spesso sanno molto poco”.
Questa blogger elenca poi 10 cose che una mamma non dice ma che bisogna sapere per comprendere lo sforzo e l’impegno messo nel difficile ruolo di madre:
1. L’hai fatta piangere… e anche tanto.
Ha pianto quando ha scoperto che era incinta. Ha pianto quando ti ha dato alla luce. Ha pianto, quando ti ha tenuta in braccio per la prima volta. Ha pianto di felicità. Ha pianto di paura. Ha pianto dalla preoccupazione. Ha pianto perché sentiva qualcosa di profondo per te. Sentiva il tuo dolore e la tua felicità, e lo ha condiviso con te, che tu te ne accorgessi o no.
2. Avrebbe voluto quell’ultima fetta di torta.
Ma quando si è accorta che la guardavi con quegli occhi grandi, leccandoti i baffi con la tua linguetta, non è riuscita a mangiarla. Sapeva che vedere riempirsi il tuo pancino la avrebbe resa molto più felice.
3. Le hai fatto male.
Quando le tiravi i capelli, le facevi male; quando l’afferravi con quelle unghiette affilate, impossibili da tagliare, le facevi male; quando la mordicchiavi ciucciando il latte, anche in quel momento le facevi male. Quando scalciavi nella pancia, le dolevano le costole; le hai allungato lo stomaco per nove mesi; e quando sei venuta al mondo le hai fatto un male lancinante.
4. Ha sempre avuto paura.
Dal momento in cui sei stata concepita, ha fatto tutto ciò che era in suo potere per proteggerti. È diventata la tua mamma orsa. Avrebbe voluto dire di no quando la bimba della porta accanto le ha chiesto di tenerti in braccio, e dopo aver acconsentito, riusciva a stento a nascondere la sua apprensione, perché nella sua mente nessuno ti avrebbe mai potuto tenere al sicuro quanto lei. Quando hai cominciato a fare i primi passi il suo cuore ha cessato di battere per un minuto. Rimaneva in piedi fino a tardi per assicurarsi che tornassi a casa sana e salva, e si svegliava presto al mattino per vederti andare a scuola. Ti è sempre stata vicina, ogni volta che inciampavi o incespicavi; era pronta a strapparti via a qualsiasi brutto sogno o febbre notturna. Era lì per assicurarsi che tu stessi bene.
5. Lei sa di non essere perfetta.
È il peggior critico di se stessa. Conosce tutti i suoi difetti e a volte si odia per questo. Ma quando la cosa riguarda te diventa ancor più dura con se stessa. Voleva essere la mamma perfetta, avrebbe voluto non sbagliare mai, ma è umana e come tale ha fatto degli errori per i quali, forse, non si è mai perdonata. Desidererebbe con tutto il cuore di poter tornare indietro nel tempo e fare le cose in modo diverso, ma non può, per cui sii gentile con lei e sappi che ha fatto il meglio che era in grado di fare.
6. Ti guardava dormire.
Certe notti rimaneva sveglia fino alle tre del mattino con la speranza che ti addormentassi. Non riusciva a tenere gli occhi aperti mentre cantava la ninnananna, e ti supplicava: ‘Ti scongiuro, dormi’. Poi, quando finalmente ti addormentavi, ti metteva nel lettino e tutta la sua stanchezza scompariva per un breve istante, mentre ti si sedeva al fianco ammirando quel visino d’angioletto e provando più amore di quanto non ritenesse possibile, nonostante le braccia stanche e gli occhi intorpiditi dal sonno.
7. Ti ha portata in giro molto più di nove mesi.
Avevi bisogno di lei. Così l’ha fatto. Ti ha tenuto in braccio mentre faceva le pulizie; ti ha tenuto in braccio mentre mangiava; ti ha tenuto in braccio mentre dormiva, perché era l’unico modo per farlo. Con le braccia stanche e la schiena dolorante ti teneva comunque in braccio, perché volevi starle vicina. Ti coccolava, ti amava, ti baciava e giocava con te. Ti sentivi al sicuro fra le sue braccia; eri felice fra le sue braccia; sapevi di essere amata fra le sue braccia, per cui ti teneva in braccio, ogni qualvolta ne avessi bisogno.
8. Ogni volta che ti ha visto piangere le si è spezzato il cuore.
Non c’era suono triste quanto quello del tuo pianto, o vista peggiore delle lacrime che ti scendevano giù da quel viso perfetto. Ha fatto tutto ciò in suo potere per impedire che tu piangessi, e quando poi non riusciva a fermare le tue lacrime, il suo cuore andava in mille pezzi.
9. Ti ha sempre messo al primo posto.
Per te è stata a digiuno, senza una doccia e senza dormire. Ha sempre messo avanti le tue esigenze. Ha trascorso le sue giornate cercando di soddisfare ogni tua necessità e a fine serata rimaneva senza un briciolo di energia per se stessa. Ma il giorno dopo si svegliava e lo rifaceva daccapo, perché tu eri e sei la sua ragione di vita.
10. Rifarebbe tutto daccapo.
Essere mamma è uno dei lavori più difficili che chiunque possa svolgere, e a volte diventa sfiancante. Piangi, ti addolori, ci provi, fallisci, lavori e impari. Ma si prova anche più gioia di quella ritenuta possibile e si prova più amore di quanto il tuo cuore sia in grado di contenere. Nonostante tutto il dolore, la sofferenza, le nottatacce e le alzatacce che hai costretto tua madre a subire, per te lei rifarebbe tutto daccapo, perché per lei ne vali la pena. Per cui la prossima volta che vedi tua mamma, dille grazie; falle sapere che la ami. Non saranno mai troppe le volte che glielo dirai.
Cosa aggiungere? Nulla, questa mamma ha detto tutto. D’altronde noi donne cambiamo una volta divenute mamme, a cominciare dal cervello.
E voi unimamme concordate con lei? Aggiungereste qualcosa?
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