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Attualità

“Dopo 9 mesi sono ancora malata”: esperta racconta la sua esperienza con il Covid

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valeria bellagamba

“Dopo 9 mesi sono ancora malata”: gli effetti del long Covid su un’infettivologa. La storia.

“Dopo 9 mesi sono ancora malata”: esperta racconta la sua esperienza con il Covid (Adobe Stock)

Tutt’altro che un’influenza, mentre i più incalliti complottisti insistono sul fatto che il Covid sia solo una “banale” influenza che colpisce solo gli anziani (che a detta loro possono anche essere lasciati morire, lasciando vivere la vita agli altri – naturalmente è una convinzione priva di fondamento), emergono sempre più i casi di persone che pur avendo contratto una forma relativamente lieve della malattia ne portano le conseguenze per lungo tempo.

È il caso di una infettivologa inglese che ha raccontato la sua difficile esperienza, lasciando una testimonianza che non può lasciare indifferenti ma deve far riflettere.

“Dopo 9 mesi sono ancora malata”: gli effetti del long Covid

Joanna Herman è consulente in malattie infettive e professoressa alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, lo scorso marzo è stata contagiata dal nuovo Coronavirus Sars-CoV-2 e ha sviluppato la malattia Covid-19. Il suo caso fu definito “lieve“, senza bisogno di ricovero in ospedale. La professoressa ha trascorso il periodo di malattia a casa, ma a distanza di 9 mesi i sintomi non se ne sono andati.

Dopo 12 giorni i miei sintomi acuti sono spariti“, ha raccontato Joanna Herman in una testimonianza pubblicata sul Guardian. I problemi, però, non erano finiti. Nelle settimane successive, la professoressa ha avuto “una terribile perdita di capelli “, spiegando di continuare a sentirsi “esausta” e che spesso si addormenta nel pomeriggio.

A metà giugno ho iniziato ad avvertire la sindrome da stanchezza cronica – ha aggiunto -. Può accadere dopo una breve camminata o mentre cucino la cena, è imprevedibile”.

Nove mesi dopo sono debilitata seriamente“, ha spiegato l’infettivologa, che continua a soffrire di “sindrome da stanchezza cronica, spesso associata a dolori al petto“. Dolori di cui non aveva sofferto all’inizio della malattia.”Nei giorni peggiori il mio cervello sembra non funzionare – ha continuato -, anche una semplice conversazione può essere pesante”.

Joanna Herman è una donna sulla cinquantina senza fattori di rischio e che è stata sempre in forma. Le sue condizioni post-Covid, tuttavia, non le permettono di lavorare. Una situazione che le ha causato una grande frustrazione.

L’infettivologa inglese soffre di long Covid, come sono stati definiti i sintomi a lungo termine della malattia. Le persone che soffrono di long Covid vanno trattate come tutti gli altri malati di Covid. “È necessario che il long Covid venga monitorato così come vengono monitorate le ammissioni in ospedali e le morti per Covid”, ha affermato la professoressa, aggiungendo che “devono essere istituiti accessi facilitati ai servizi per le persone che non riescono a lavarsi o a mangiare da sole. Così “come accade con altre malattie croniche e con i team multidisciplinari che si prendono cura dei malati“. Serve, inoltre, “punto di contatto, con un’infermiera specialista che coordina diversi membri del team e facilita l’accesso diretto agli altri servizi”. Un’assistenza che è fondamentale per “le persone che non riescono a gestire le tante visite presso specialisti diversi”, ha spiegato Herman.

Uno dei problemi principali, secondo l’infettivologa, è che i pazienti di long Covid siano ascoltati e riuscire a far capire che i sintomi di cui soffrono non sono inventati. Senza mezzi termini, la professoressa ha detto che è ora di “smetterla di classificare tutti i casi che non vengono ammessi in ospedale come ‘lievi’“. Perché “chi soffre di long Covid ha tutto tranne che una malattia lieve“, ha concluso.

Nel Regno Unito sono state colpite da long Covid circa 60mila persone, secondo uno studio del King’s College di Londra, pubblicato lo scorso settembre Secondo l’ufficio di statistica britannico, Office for National Statistics, tuttavia, i numeri potrebbero essere più elevati.

(fonte Adobe stock)

Che ne pensate unimamme di questa forma di Covid? Avete conosciuto persone malate in questo modo?

valeria bellagamba

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