Una ricerca affronta alcuni problemi scatenati dalla pandemia di Covid 19, che ha influito sull’equilibrio psicologico di molte persone, suggerendo come reagire.
La pandemia sta avendo un peso non indifferente sull‘equilibrio psicologico di moltissime persone.
I primi studi hanno mostrato che la chiusura in casa di bambini, ragazzi, genitori e figli ha avuto ripercussioni sul loro benessere mentale.
Purtroppo, ora che ci troviamo al terzo lockdown, sappiamo che la strada non è ancora sgombra e che forse dovremo attenderci ulteriori chiusure e limitazioni per arginare il Covid-19.
I Lockdown, lo sappiamo tutti, sono stressanti, creano incertezza, paura e timore del prossimo. Ci annoiamo a stare chiusi in casa e abbiamo molto tempo per farci prendere dall’ansia circa il presente e il futuro incerto, ancora di più se il nostro lavoro è a rischio.
Tante persone affrontano tutto questo guardando al passato e a com’erano, un tempo, le cose. Un nuovo studio, pubblicato sul The Journal of Positive Psychology ci spiega che questo atteggiamento non è efficace.
I ricercatori di psicologia positiva hanno sviluppato diversi approcci per migliorare il benessere personale e sono: nostalgia, gratutudine e il miglior sé.
Ad ognuno di questi pertiene un orientamento. La nostalgia implica il desiderio sentimentale del passato ricordando determinati eventi. La gratitudine, invece, si concentra sul presente, coinvolgendo il pensiero sulle buone cose accadute oggi.
Il miglior sé possibile invece implica di pensare ai migliori risultati possibili in futuro. Ecco come si è svolto lo studio:
I risultati hanno mostrato che sia a coloro a cui è stato chiesto di pensare al loro miglior sé in futuro, sia coloro che hanno considerato ciò per cui erano grati nel presente hanno riferito di sentirsi più socialmente connessi agli altri, rispetto a coloro che si sono concentrati sul passato e hanno pensato a un ricordo nostalgico.
I partecipanti che si sono focalizzati sul futuro hanno segnalato un aumento dei sentimenti positivi rispetto a coloro che hanno pensato al passato.
In questo studio si sottolinea che le persone possono avvertire un sentimento di perdita quando confrontano un passato meraviglioso con un presente incerto. Tutto ciò ha un impatto negativo sul nostro benessere. Trovare invece aspetti positivi nel presente con la gratitudine per ciò che possiamo ancora fare induce un senso di ottimismo.
Il primo lockdown è stato difficile da gestire e ha causato una perdita sociale, ma eravamo tutti uniti. Si era ottimisti che la pandemia sarebbe svanita per l’estate, ma non è stato così.
Chi lavorava da casa era più portato a sentirsi grato, si guardava al futuro con maggior speranza perché era lì a portata di mano. Con il secondo non è andata così, molti avevano perso i loro cari e anche il lavoro, rendendo molto più difficile essere grati.
Per fortuna la notizia di un vaccino anti Covid 19 ha fatto riguadagnare a tutti un po’ di speranza. Tenete duro, la fine del tunnel potrebbe essere vicino.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questo studio?
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