Nuove ricerche mostrano quali siano i modi migliori per combattere il Covid -19 e cosa, invece sia quasi inutile. Pulire le superfici?
Unimamme, nei primi mesi della pandemia da Covid-19, lo ricordiamo tutti, era caldamente consigliato di indossare i guanti quando si usciva. Non solo. Si raccomandava, per esempio, di pulire meticolosamente la spesa, il cellulare, ecc…
Ora però, con l’aumento degli studi su questa malattia si sono apprese altre nozioni, mostrando quali siano effettivamente i modi migliori per proteggere se stessi e i propri cari e quali no.
La mascherina, l’igiene delle mani sono tutti metodi riconosciuti ed efficaci, ma per quanto riguarda la pulizia delle superfici?
Un recente studio, su questo tema, è stato condotto dalla Rutgers University e, in particolare dal microbiologo Emanuel Goldman che ne ha parlato su National Public Radio.
“In ospedale sono state testate superfici vicine a pazienti malati di Covid-19 e su di esse non è stato riscontrato alcun virus“, assicura Goldman.
Sulle superfici sono state trovate solo droplet, che sono una cosa molto piccola chiamata RNA virale che, sempre secondo Goldman, è una sorta di “cadavere” del virus.
E’ ciò che resta dopo la morte del virus vero e proprio.
“Non trovano un virus infettivo perché il virus è molto fragile nell’ambiente“ spiega l’esperto.
Non sentitevi, però, stupidi, se a inizio pandemia igienizzavate tutto. Il professore di ingegneria tecnica alla Virginia Tech, Linsey Marr, che studia la trasmissione di malattie infettive, spiega che si pensava che la trasmissione del virus potesse verificarsi se una persona starnutiva o tossiva su una superficie.
Si riteneva che il Covid si trasmettesse toccando quelle superfici contaminate e trasferendo così il virus negli occhi, nel naso e nella bocca.
Ora il professor Marr sostiene che questa pulizia era addirittura eccessiva e che, dopo mesi di ricerca, tutti gli studi indicano che la trasmissione attraverso l’aria è la via più importante.
Le prime ricerche si fondavano su condizioni di laboratorio dove tutto era super pulito e si utilizzavano anche quantità di virus molto maggiori rispetto a uno scenario di vita reale.
Il dottor Kevin Fennelly, specialista di infezioni respiratorie dichiara che non ci sono prove a sostegno della costante pulizia delle superfici.
Marr aggiunge che, invece di prestare così tanta attenzione alla pulizia delle superfici dovremmo stare più attenti a pulire l’aria.
Anche Fennelly è d’accordo su questo punto, cioè cercare di capire come prevenire la trasmissione aerea del virus negli spazi pubblici.
Secondo lui si dovrebbe usare l’irradiazione germicida ultravioletta che sappiamo può uccidere questi virus nell’aria. Vi ricordate avevamo parlato del caso di una classe e delle lampade utilizzate?
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste osservazioni? Cambierete le vostre abitudini?
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