La gravidanza gemellare presenta rischi particolari? Come si formano i gemelli? Come viene diagnostica? Si può partorire naturalmente?
Queste sono solo alcune delle domande che una futura mamma si pone quando le dicono che aspetta due (o più) figli. Cerchiamo di rispondere a tutte le domande per arrivare preparate al momento del parto, ma anche per sapere a cosa si va incontro durante la gestazione. Ma anche per scoprire in che modo si formano i feti e quali sono i diversi tipi di gravidanza gemellare.
Quando c’è una gravidanza plurima, possono verificarsi due condizioni, infatti si parla di gemelli eterozigoti e di gemelli monozigoti:
Ma si può fare anche un’altra distinzione, in base alle divisioni cellulari che avvengono e alla formazione del sacco amniotico, e si distingue tra gravidanza monocoriale, bicoriale e monoamniocita:
In una gravidanza gemellare le emozioni raddoppiano, ma raddoppiano anche i rischi e le possibili complicazioni per mamma e bimbi.
Ecco perché la gravidanza gemellare necessita di controlli più ravvicinati e di strutture specifiche che possano dare la giusta assistenza sia alla gestante che ai bambini e alla mamma durante il parto.
Cominciamo col dire che le gravidanze gemellari naturali sono di solito di due bambini, più raramente di tre. Può esserci una familiarità nelle gravidanze gemellari, di solito da parte della mamma che tende ad avere doppie ovulazioni.
Può succedere però che la gravidanza sia plurima, arrivando anche a cinque o sei bambini, ma questa eventualità capita quando la mamma si è sottoposta a trattamenti di fecondazione assistita o terapie per la fertilità.
In ogni caso, la gravidanza gemellare viene confermata dalle prime ecografie, che di solito vengono effettuate tra le 6 e le 10 settimane, nelle quali si vede la camera gestazionale ed eventualmente il numero di feti presenti.
I valori dell’ormone Beta HCG non sono molto affidabili nella valutazione del numero dei feti, anche perché un alto valore della Beta potrebbe essere riconducibile ad altre cause, come un errore nella data di concepimento oppure una gravidanza molare, cioè una gravidanza che non viene portata avanti perché il feto non si è formato.
I rischi e le possibili complicazioni di una gravidanza gemellare sono più alti di una normale gravidanza. La presenza di due o più feti, infatti, può avere conseguenze sia sulla condizione fisica della gestante che sui feti stessi, sulla loro formazione e sul loro sviluppo.
Vediamo, nello specifico, quali sono i rischi per la mamma in una gravidanza gemellare:
Per questi motivi, le gravidanze gemellari hanno bisogno di controlli più ravvicinati e di analisi specifiche. Ad esempio, le analisi delle urine e le ecografie più frequenti.
Nel caso di gemelli omozigoti, dalla sedicesima settimana in poi sono previsti controlli ecografici ogni 15 giorni.
Nel caso degli eterozigoti, dopo le prime 18 settimane in cui i controlli sono più ravvicinati, potrebbe bastare un controllo al mese. Ma questa cosa va sempre riferita alle generali condizioni di salute della mamma e dei bimbi e all’indicazione del ginecologo.
Vediamo adesso quali sono i rischi per i bambini in una gravidanza gemellare:
Il momento del parto contempla sempre dei rischi per mamma e bimbo, anche se la qualità delle cure mediche e i continui controlli hanno fatto diminuire questi rischi significativamente.
Nel caso del parto gemellare, però, il rischio per il parto è comunque più elevato, soprattutto se si affronta un parto naturale.
La convinzione che il parto gemellare sia necessariamente un parto cesareo è errata, ma è anche vero che per affrontare un parto naturale c’è bisogno che ci siano condizioni appropriate.
Innanzitutto bisogna precisare che, essendo un parto più rischioso, è bene che la futura mamma scelga una struttura ospedaliera attrezzata per questo tipo di parto, con un reparto di rianimazione e una terapia intensiva neonatale, in modo da vivere con più serenità questo momento.
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Se il travaglio si avvia spontaneamente entro la 37esima settimana di gestazione e almeno uno dei bambini è in posizione cefalica, si può tentare il parto naturale, sempre se il medico lo ritiene opportuno.
Ci sono, invece, delle condizioni in cui si opta direttamente per il parto cesareo:
Durante il terzo trimestre, la futura mamma effettuerà quindi una serie di controlli durante i quali verrà stabilito se può affrontare un parto naturale.
Nel caso in cui si opti per un parto cesareo, di solito si programma tra la 36esima e la 38esima settimana. Nel caso in cui i gemelli siano tre, si può programmare anche alla 32esima, perché l’utero potrebbe non farcela a sostenere lo sviluppo di tutti i bambini.
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