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Gravidanza settimana per settimana

La gravidanza gemellare: sintomi, tipologie e rischi

Published by
roberta papa

La gravidanza gemellare presenta rischi particolari? Come si formano i gemelli? Come viene diagnostica? Si può partorire naturalmente?

Ecografia gravidanza gemellare 4° settimana

Queste sono solo alcune delle domande che una futura mamma si pone quando le dicono che aspetta due (o più) figli. Cerchiamo di rispondere a tutte le domande per arrivare preparate al momento del parto, ma anche per sapere a cosa si va incontro durante la gestazione. Ma anche per scoprire in che modo si formano i feti e quali sono i diversi tipi di gravidanza gemellare.

Le tipologie di gravidanza gemellare

Quando c’è una gravidanza plurima, possono verificarsi due condizioni, infatti si parla di gemelli eterozigoti e di gemelli monozigoti:

  • due ovuli vengono fecondati da due spermatozoi diversi. In questo caso si parla di gemelli eterozigoti, che hanno due camere gestazionali e due placente distinte e possono assomigliarsi o meno, come tutti i fratelli e sorelle
  • uno stesso ovulo viene fecondato da un unico spermatozoo e poi avviene la divisione cellulare. In questo caso si parla di monozigoti, che hanno lo stesso DNA e saranno dello stesso sesso

Ma si può fare anche un’altra distinzione, in base alle divisioni cellulari che avvengono e alla formazione del sacco amniotico, e si distingue tra gravidanza monocoriale, bicoriale e monoamniocita:

  • si parla di gravidanza monocoriale quando lo zigote si separa dopo alcuni giorni, ma la placenta rimane unica per entrambi i feti che si sviluppano
  • si parla di gravidanza bicoriale quando invece si formano subito due sacchi amniotici e due placente separati
  • infine, si parla di gravidanza monocoriale monoamniocita, molto rara, quando lo zigote si separa dopo più giorni e restano sia il sacco amniotico che la placenta in comune
formazione dei gemelli

La gravidanza gemellare, dalla diagnosi alle possibili complicazioni

In una gravidanza gemellare le emozioni raddoppiano, ma raddoppiano anche i rischi e le possibili complicazioni per mamma e bimbi.

Ecco perché la gravidanza gemellare necessita di controlli più ravvicinati e di strutture specifiche che possano dare la giusta assistenza sia alla gestante che ai bambini e alla mamma durante il parto.

Cominciamo col dire che le gravidanze gemellari naturali sono di solito di due bambini, più raramente di tre. Può esserci una familiarità nelle gravidanze gemellari, di solito da parte della mamma che tende ad avere doppie ovulazioni.

Può succedere però che la gravidanza sia plurima, arrivando anche a cinque o sei bambini, ma questa eventualità capita quando la mamma si è sottoposta a trattamenti di fecondazione assistita o terapie per la fertilità.

In ogni caso, la gravidanza gemellare viene confermata dalle prime ecografie, che di solito vengono effettuate tra le 6 e le 10 settimane, nelle quali si vede la camera gestazionale ed eventualmente il numero di feti presenti.

I valori dell’ormone Beta HCG non sono molto affidabili nella valutazione del numero dei feti, anche perché un alto valore della Beta potrebbe essere riconducibile ad altre cause, come un errore nella data di concepimento oppure una gravidanza molare, cioè una gravidanza che non viene portata avanti perché il feto non si è formato.

I rischi per mamma e bimbi

I rischi e le possibili complicazioni di una gravidanza gemellare sono più alti di una normale gravidanza. La presenza di due o più feti, infatti, può avere conseguenze sia sulla condizione fisica della gestante che sui feti stessi, sulla loro formazione e sul loro sviluppo.

Vediamo, nello specifico, quali sono i rischi per la mamma in una gravidanza gemellare:

  • rischio di ipertensione, che associata alla presenza di proteine nelle urine può portare alla preeclampsia, fase che precede la gestosi, una malattia molto pericolosa
  • distacco di placenta
  • vene varicose e problemi circolatori
  • disturbi digestivi, perché i bambini esercitano una pressione maggiore
  • maggiore affaticamento dovuto al dispendio di energie del corpo, ma anche al maggiore aumento di peso. Ecco perché, come vedremo più avanti, la futura mamma dovrebbe stare attenta alla dieta e restare, se il medico lo consiglia, a riposo e in astensione anticipata dal lavoro.

Per questi motivi, le gravidanze gemellari hanno bisogno di controlli più ravvicinati e di analisi specifiche. Ad esempio, le analisi delle urine e le ecografie più frequenti.

immagine da adobestock

Nel caso di gemelli omozigoti, dalla sedicesima settimana in poi sono previsti controlli ecografici ogni 15 giorni.

Nel caso degli eterozigoti, dopo le prime 18 settimane in cui i controlli sono più ravvicinati, potrebbe bastare un controllo al mese. Ma questa cosa va sempre riferita alle generali condizioni di salute della mamma e dei bimbi e all’indicazione del ginecologo.

Vediamo adesso quali sono i rischi per i bambini in una gravidanza gemellare:

  • la placenta potrebbe nutrire un feto più dell’altro. Questo può portare ad un peso differente o ad un ritardo di crescita di uno rispetto all’altro
  • rischio di aborto spontaneo di uno dei feti. Nel caso di gemelli eterozigoti, si somministra una terapia antibiotica alla mamma per scongiurare infezioni e si attende il parto. Se invece l’aborto avviene in una gravidanza monocoriale ci sono rischi maggiori anche per l’altro feto ed è opportuno che la mamma sia sotto controllo
  • c’è poi una malattia che si chiama sindrome da trasfusione feto-fetale che può accadere nelle gravidanze di gemelli omozigoti. I vasi sanguigni della placenta alimentano un bambino più dell’altro e questo può portare a problemi di sviluppo e addirittura alla morte dell’altro

Il parto gemellare e le strutture adatte

Il momento del parto contempla sempre dei rischi per mamma e bimbo, anche se la qualità delle cure mediche e i continui controlli hanno fatto diminuire questi rischi significativamente.

Nel caso del parto gemellare, però, il rischio per il parto è comunque più elevato, soprattutto se si affronta un parto naturale.

La convinzione che il parto gemellare sia necessariamente un parto cesareo è errata, ma è anche vero che per affrontare un parto naturale c’è bisogno che ci siano condizioni appropriate.

Innanzitutto bisogna precisare che, essendo un parto più rischioso, è bene che la futura mamma scelga una struttura ospedaliera attrezzata per questo tipo di parto, con un reparto di rianimazione e una terapia intensiva neonatale, in modo da vivere con più serenità questo momento.

LEGGI ANCHE: TERAPIA INTENSIVA NEONATALE: UN CORSO PER AIUTARE GENITORI E BAMBINI

Se il travaglio si avvia spontaneamente entro la 37esima settimana di gestazione e almeno uno dei bambini è in posizione cefalica, si può tentare il parto naturale, sempre se il medico lo ritiene opportuno.

Ci sono, invece, delle condizioni in cui si opta direttamente per il parto cesareo:

  • quando la mamma soffre di placenta previa, perché c’è il rischio di emorragie
  • quando entrambi i bambini sono in posizione podalica
  • quando uno dei due bambini ha un ritardo di crescita di almeno il 25 % rispetto all’altro
  • quando c’è una grande differenza di peso fra i due bambini

Durante il terzo trimestre, la futura mamma effettuerà quindi una serie di controlli durante i quali verrà stabilito se può affrontare un parto naturale.

Nel caso in cui si opti per un parto cesareo, di solito si programma tra la 36esima e la 38esima settimana. Nel caso in cui i gemelli siano tre, si può programmare anche alla 32esima, perché l’utero potrebbe non farcela a sostenere lo sviluppo di tutti i bambini.

immagine da adobestock

E voi unimamme, vorreste avere una gravidanza gemellare o l’idea vi spaventa?

roberta papa

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