Una serie di Instagram stories tra le lacrime: così la star di YouTube racconta il suo dolore più grande, il mancato amore della madre.
Doveva essere una story per degli auguri di buon compleanno ma poi è diventata molto di più.
MakeupDeligh, all’anagrafe Giuliana, celebre make up artist siciliana di stanza in America, ha raccontato a sorpresa ai suoi fan uno dei capitoli più dolorosi della sua vita, evidentemente fonte ancora di tanta sofferenza: il rapporto con la madre.
Un rapporto mancato a quanto pare ma, soprattutto, una madre mancata. Ripercorriamo il suo racconto.
Tutto inizia con il compleanno della zia Mimma. Gli auguri per i suoi 70 anni portano rapidamente Giuliana a una riflessione:
“Ho detto come una seconda mamma però è come una mamma. Grazie a lei ho imparato a dare tutta me stessa alle persone a cui voglio più bene, soprattutto coni miei figli, essere fisica, abbracciarli, baciarli, proprio perché sono cose che a me sono mancate”
Ma perché questa mancanza? Presto detto: tra Giuliana e la mamma il rapporto è da sempre tristemente inesistente.
“Con mia mamma sia io che mio fratello abbiamo un rapporto abbastando complicato. […] Mia mamma non è la tipica mamma che ti ha cresciuto con abbracci, baci e affetto, probabilmente perché a sua volta è stato così.”
Una mamma assente dunque ma, soprattutto, una mamma anaffettiva, incapace di trasmettere quell’amore di cui dovrebbe essere naturalmente portatrice e che, così facendo, ha segnato la vita di entrambi i figli.
“In questi casi è così: o si ripetono le stesse cose oppure si impara da quello che vivi e prometti a te stesso che non farai mai le stesse cose”
Per far comprender meglio il rapporto con la madre, la make up artist si affida al racconto di un episodio a suo parare particolarmente significativo:
“Una cosa che credo che faccia capire tanto: quando faccio il compleanno ricevo il vostro affetto, i vostri messaggi, migliaia e migliaia ma non ricevo ad esempio gli auguri da parte di mia madre”
Crescere con una figura genitoriale così assente e manchevole non è facile e si cerca, in un certo senso, di scendervi a patti:
“Quando certe cose non le hai mai avute, crescendo ci fai l’abitudine anche se poi mancano sempre. Nella vita di tutti i gironi costruisci un muro, perché devi andare avanti, non puoi pensare sempre alle stesse cose. Però poi quando ci pensi dici: “cavolo ma perché è successo a me”.
Certo, Giuliana ha avuto il supporto di un padre eccezionale ma, purtroppo, è all’improvviso venuto meno:
“Avendo perso mio padre, con il quale io e mio fratello avevamo un rapporto indescrivibile, sicuramente è ancora più pesante”
Come spiegare allora tutto ciò? Come è possibile che una madre non riesca a trasmettere l’amore ai propri stessi figli?
“Sembra innaturale ma ci sono delle donne che non riescono proprio a fare le mamme per tante ragioni, che proprio non ce la fanno”
Questa crescita difficile ha però insegnato molto a Giuliana che, negli anni, ha saputo tramutare il dolore in un motore per migliorare se stessa, come donna in primis e poi, soprattutto, come mamma:
“Sicuramente anche per questo anche con Joseph e Jacob sono sempre stata vicino a loro e non ho mai voluto, non so, una tata. Volevo essere io a godermi ogni singolo momento. […] Mia madre è sempre stata a casa ma era come se non ci fosse: si occupava delle sue sigarette, del suo caffè, della sua televisione ma sicuramente non si occupava di me e di mio fratello. Io proprio ho voluto vivermeli in tutto e per tutto Joseph e Jacob e voglio ancora”
Di tentativi del resto Giuliana e il fratello ne hanno fatti molti, alcuni dei quali con esito tristemente paradossale:
“Bisogna reagire, non fare del vittimismo, imparare da quello che si è vissuto e cercare di essere migliori. […] Sia io che mio fratello ci abbiamo sempre provato, sempre sempre. Ricordo che una volta dissi a mia madre: “vieni, pago tutto io”. La risposta di mia mamma fu: “non ho la valigia”. Molto tragicomica, come se la valigia fosse stato un problema. Lei non è mai venuta a visitarmi”
Qual è dunque la morale di tutto ciò? Ce la svela la stessa Giuliana, traendo un messaggio positivo dalla sua storia non propriamente felice:
“A volte nella mia sfortuna mi reputo anche fortunata perché, appunto, non avendolo mai avuto questo feeling, questo affetto, mi sono abituata a non averlo e sono cresciuta molto da sola. Tutto quello che ho fatto nella mia vita è stato anche dettato dal volermi allontanare dalla figura con la quale sono cresciuta per tanto tempo e che era molto diversa da me. Ho cercato sempre di essere molto indipendente. Anche i miei sentimenti sono sempre stata una che li ha risolti da sola, sono stata la mia psicoterapeuta. Fin da piccolissima, il voler essere indipendente: il militare, portare la moto con mia madre che non ha neanche la patente. Eh si, sono il risultato delle cose che mi sono mancate”
E aggiunge poi:
“E quindi sì, questa è la risposta migliore a tutte le persone che magari vi hanno fatto del male magari anche senza capirlo perché non sono emotivamente attrezzate per farlo: maturare nei sentimenti, non diventare aridi”
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