Pare che molte mamme che allattano e che lavorano nella sanità per vaccinarsi contro il Covid sono costrette a mentire, perché?
Con l’arrivo del vaccino contro il Covid sono tante le speranze di gran parte della popolazione di potersi liberare da questo virus infernale che da più di un anno oltre a farci vivere in casa ci ha messo davanti alla perdita dei nostri cari.
Ufficialmente in Italia, come nel resto d’Europa le vaccinazioni sono partite il 27 di dicembre, ma come sempre le polemiche non mancano.
Innanzitutto da parte di chi si ritiene scettico nei confronti del vaccino e in secondo luogo a causa dei ritardi nella somministrazione.
Inoltre ci sono anche delle polemiche relative alla questione su quando somministrare la seconda dose del vaccino che diverge ad esempio tra noi e la Gran Bretagna.
Nonostante ciò le prime vaccinazioni stanno riguardando il personale sanitario che con qualche eccezione si è sottoposto alla pratica con grande entusiasmo.
Come è noto i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari sono i primi ad essere vaccinati, ma sembra che ci sia una esclusione dal calendario per l’immunizzazione.
Si tratta di tutte quelle donne che, rientrate al lavoro dopo la gravidanza, stanno ancora allattando i propri bambini.
Sembra che molte donne – soprattutto quelle che ancora allattano – che lavorano nella sanità, in questi ultimi giorni si sono viste negare la possibilità di vaccinarsi.
Una situazione davvero particolare dal momento che i documeti emessi dall’Ema e dall’Aifa attestano la compatibilità del vaccino Covid19 mRNA con l’allattamento.
Anche le società scientifiche che si occupano di maternità, infanzia e malattie infettive, tra le quali: Sin, Sip, Simp, Sigo, Aogoi e Simit ritengono che non ci sia alcun rischio per il lattante qualora il vaccino Covid19 mRNA venga somministrato alla mamma che allatta.
Eppure pare che in varie zone d’Italia come a Pisa, Torino, Milano e altre zone le mamme nella sanità sono state costrette a un vero e proprio aut/aut.
Così queste, trovandosi davanti la scelta di dover rinunciare all’allattamento o al vaccino, hanno trovato una soluzione più pratica, omettendo l’informazione.
Insomma una situazione davvero imbarazzante e che mette la donna/mamma sempre in un gradino inferiore rispetto agli altri.
Inoltre poi un atteggiamento del genere non favorisce in alcun modo un maturo rapporto tra il cittadino e serivizi sanitari.
Dunque, un evento che in un momento difficile come questo di certo non dovrebbe in alcun modo accadere.
E voi unimamme eravate a conoscenza di questa notizia?
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