Nel Regno Unito, ha commosso il tenero gesto di una mamma a sua figlia: entrambe ricoverate in terapia intensiva a causa della severità dei sintomi del virus. La storia raccontata dalla figlia, sopravvissuta al Covid.
Fin dal suo inizio, l’emergenza sanitaria ha portato anche alla diffusione di spaccati di vita umana che spesso hanno commosso e fatto riflettere.
Da tutto il mondo sono giunte notizie di gesti di fratellanza, di speranza e di compassione che hanno avvicinato le persone nella lotta al nemico comune: il virus.
La storia in questione è recente, arriva dall’Inghilterra e ha come protagoniste due donne: una mamma e sua figlia, entrambe ricoverate in terapia intensiva dopo aver contratto il Coronavirus.
Ecco la vicenda che ha commosso il Regno Unito.
Anabel Sharma è una 49enne sopravvissuta inglese al Covid-19 e la sua storia ha commosso l’intero Regno Unito. La donna ha raccontato gli ultimi momenti trascorsi insieme alla madre di 76 anni prima che morisse proprio a causa delle complicazioni ai polmoni.
Ecco cosa ha scritto Anabel sulla pagina Facebook Humans of Covid:
“Sono a casa da quasi tre settimane ormai e ho attraversato il periodo più buio della mia vita.
Il Natale si avvicina e ci è stato concesso in questi 5 giorni di riunirci per festeggiare la festa, e ho paura delle conseguenze. Nessuno dovrebbe passare quello che abbiamo passato noi.
Quando io e mia madre ci siamo precipitate al Pronto Soccorso avevamo entrambe bisogno di Terapia Intensiva, ma erano pieni. Abbiamo avuto i nostri letti solo perché quattro pazienti sono morti quel giorno, liberando lo spazio.
Il trattamento CPAP per COVID è orribile e implacabile, ho dovuto indossare un cappuccio di plastica 24/7 per quattro settimane che spingeva ossigeno nei polmoni. Mi sembrava di mettere la testa fuori da un’auto a 30 miglia orarie, faceva rumore, non vedevo, non sentivo e mi nutrivano aprendo un lato del cappuccio. Solo un momento…. 24 ore /7 giorni per quattro settimane. Chiedevo ogni giorno se stavo per morire e mi dicevano che non lo sapevano.
Mia mamma è morta in Terapia Intensiva. La gentile squadra della Terapia Intensiva si è organizzata per mettere il mio letto accanto a mamma così sono potuta stare con lei fino alla fine. Parlarle, prenderle la mano, hanno anche permesso a mia sorella di stare con noi.
Stavo troppo poco bene per partecipare al suo funerale, l’ho visto in diretta. Ero sola, come la mia famiglia, non potevamo confortarci a vicenda, mi ha spezzato il cuore già fragile.
Sono sotto ossigeno e ho danni polmonari permanenti che mi cambiano la vita. Ho il disturbo post-traumatico che è comune per le persone che passano molto tempo in Terapia Intensiva. I miei incubi sono terrificanti e mi sveglio urlando e piangendo, non mi sento più me stessa! Non posso camminare 5 metri senza rimanere senza fiato e sono sempre stanca.
Condivido nella speranza che pensiate due volte alle vostre scelte per il periodo festivo. Quello che si legge sulle pressioni per i letti in ospedale è vero, non è come l’influenza e la gente sta morendo o se si è un sopravvissuto come me, potrebbe non essere mai più come prima.
Auguro a tutti voi un Natale gioioso e sicuro, ma per favore prendetevi cura l’uno dell’altro, così speriamo di poter stare tutti insieme presto come una volta.”
Poche ore prima del decesso della madre, le due erano mano nella mano in ospedale, così come si vede nella foto. “La velocità con cui il virus ha contagiato tutta la famiglia è stata spaventosa“, ha raccontato al the Sun la donna, “è come giocare alla roulette russa, non sai mai se sopravviverai“.
In un’altra intervista al Sunday People, invece, la donna ha lanciato un monito per tutti coloro che continuano a trovare delle scappatoie e ad infrangere le regole. “Se qualcuno sta pensando di infrangere le regole, lo esorto a mettersi nei miei panni e pensare a come sarebbe vedere tua madre morire o sentirti dire che potresti non sopravvivere“, si è scagliata la 49enne.
In un’altra intervista, di cui riportiamo il video, ha raccontato cosa ha provato da madre, nel pensare di poter morire e di non vedere più i suoi tre figli.
Infine intervistata a Morning Britain Anabel ha raccontato gli ultimi istanti con la mamma alla quale era stato tolto il casco per pochi minuti: “Lei ha detto tutto quello che una madre vorrebbe dire. Ha detto che ci amava, che era orgogliosa di noi e che dovevo continuare a lottare per tornare a casa dai miei bambini. Noi le abbiamo detto lo stesso, e abbiamo tenuto le mani mentre lei sembrava svenuta. Le abbiamo tenute fino a che è morta“.
Questa triste storia di una madre e una figlia che si stringono la mano fino all’ultimo momento ha commosso l’intero mondo e ha spinto le persone a pensare: una storia del genere potrebbe capitare a chiunque.
E voi Unimamme, conoscevate questa storia? Che ne pensate?
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