La serie animata per bambini che sta facendo scalpore e di cui tutti parlano per via di un “pene” lunghissimo.
Sta facendo molto discutere in Danimarca una serie animata per bambini con un protagonista molto particolare.
Si tratta di un programma nuovo, uscito il 2 gennaio sulla tv pubblica danese DR, ma di cui si sta già parlando in tutto il mondo, proprio per lo stesso motivo per cui ha scatenato accese discussioni e polemiche in patria.
Nel frattempo, vi ricordiamo che la famosa serie tv Pippi Calzelunghe ha compiuto 50 anni lo scorso ottobre.
Si tratta di una serie per bambini, dai 4 gli 8 anni, con animazioni in plastilina, il cui protagonista si chiama John Dillermand, un uomo con capelli scuri, baffi e costume intero a righe bianche e rosse che sembra uscito da una foto degli anni Trenta del Novecento. La sua caratteristica principale, tuttavia, non è l’aspetto fisico esteriore ma un particolare attributo: quello di avere un pene lunghissimo, tuttavia asessuato e più simile a un lungo prolungamento del suo costume.
Il pene di John Dillermnad, il cui cognome in danese significa proprio “uomo pene“, assomiglia a un lungo serpentone bianco e rosso, come il suo costume, senza attributi anatomici sessuali, con cui fa praticamente tutto: dal portare a spasso i cani al cuocere la salsicce al barbecue. Questa caratteristica del personaggio ha suscitato sconcerto tra i danesi. Alcuni hanno definito la serie animata inadatta ai bambini e diseducativa e hanno criticato che fosse trasmessa dalla tv pubblica DR.
Come abbiamo detto, però, John Dillermand non ha caratteristiche sessuali né le sue azioni lo sono. Sembra piuttosto un bambino che deve affrontare alcune situazioni e le risolve in modo creativo, come allungare il suo “pene” per tenere lontani in cani mentre va dal macellaio a comprare le salsicce. In quello che fa non c’è niente di malizioso, né volgare o ammiccante. Anzi, aiuta gli altri quando hanno dei problemi. Alle volte si caccia nei guai come i bambini e cerca come può di rimediare alle sue marachelle. Il suo comportamento è impulsivo ma alla fine si assume la responsabilità delle sue azioni.
Insomma, non c’è nessun riferimento sessuale nel suo pene, si tratta piuttosto di un prolungamento della persona e di un uso del corpo originale e divertente. Non sono mancati, però, i dubbi sul modo in cui il personaggio è rappresentato e sull’opportunità di proporlo ai bambini. Un articolo pubblicato dal Guardian ha riportato le differenti valutazioni sulla serie animata.
L’idea di un uomo di mezza età che non è capace di controllare il suo pene è stata criticata dall’autrice danese Anne Lise Marstrand-Jørgensen. “È davvero questo il messaggio che vogliamo mandare ai bambini mentre siamo nel mezzo di un’ondata di #MeToo”. Si è domandata l’autrice? Nei mesi scorsi, infatti, la Danimarca era stata scossa da una vicenda di molestie di cui aveva confessato di essere stata vittima la famosa presentatrice tv Sofie Linde.
Critiche sono arrivate anche da Christian Groes, un professore associato in studi di genere all’Università di Roskilde, affermando che un programma che celebra il potere dei genitali maschili non può che riportare indietro la questione dell’uguaglianza tra i sessi. Insomma, John Dillermand non farebbe che “perpetuare l’idea standard di una società patriarcale e normalizzare una ‘cultura da spogliatoio’ che è stata usata per giustificare molti cattivi comportamenti da parte degli uomini“. Secondo il docente “sembra divertente e così sembra innocuo, ma non lo è”.
Non tutti la pensano allo stesso modo, però. Erla Heinesen Højsted, una psicologa clinica che lavora con le famiglie e i bambini, ritiene che i critici della serie animata le attribuiscano significati che non ha. “John Dillermand parla ai bambini e ne condivide il modo di pensare, e i bambini trovano i genitali divertenti“, ha detto l’esperta. La psicologa ha ammesso che forse la tempistica del programma non è stata delle più felici e che la serie avrebbe dovuto prendere in considerazione anche altre forme di diversità, tuttavia, ha sottolineato “non parla di sesso“. Sono gli adulti a proiettare le loro idee sulla serie.
“Che tipo di cultura stiamo creando per i nostri figli se va bene per loro vedere corpi ‘perfetti’ su Instagram – migliorati, digitalmente o esteticamente – ma non ‘corpi reali’?“, ha aggiunto la psicologa. Una considerazione che in effetti fa riflettere.
Ma guardate la intro della serie.
La tv pubblica danese DR non è nuova a programmi sperimentali e che tendono a osare anche quando si tratta di bambini. Alla critiche ha risposto che avrebbe potuto facilmente fare un programma su una donna che non ha il controllo della sua vagina. Ma quello che conta, ha sottolineato l’emittente, è che John Dillermand piace ai bambini.
Che ne pensate unimamme di questa serie? Secondo voi è adatta per i bambini?
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