In Francia si afferma l’Apres M, un ex Mcdonald’s diventato fast food sociale che aiuta le persone indigenti.
Unimamme, è innegabile che siamo diventati sempre di più, ma soprattutto negli ultimi anni, una società caratterizzata dall’usa e getta, da tutto subito e veloce, dal consumo repentino e dalla noia facile.
Il fast food, sono sorti come funghi nelle nostre città, ne sono un po’ il simbolo. La storia che vi raccontiamo oggi riguarda proprio un McDonald’s.
Fast Food sociale in Francia: una splendida iniziativa
In uno dei quartieri più poveri di Marsiglia, al Sud della Francia, aveva aperto un McDonald’s che però è fallito sul finire del 2019.
Con la liquidazione fallimentare venivano lasciati senza lavoro 50 dipendenti.
Gli ex lavoratori però non si sono lasciati abbattere e hanno avuto una brillante idea per riprendere in mano il proprio destino e, contemporaneamente, aiutare le persone che abitano una zona difficile.
Così, gli abitanti del quartiere e gli ex dipendenti si sono uniti in un collettivo insieme ad associazioni del terzo settore ottenendo l’usufrutto dei locali che sarebbero stati destinati all’abbandono e avviando così un progetto sociale.
In questo modo è nato l’Apres M, un centro di ristorazione solidale che combina: banco alimentare, mensa e spazio formativo per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Hanno iniziato con donazioni di pacchi alimentari, già da alcuni mesi. In questi ultimi giorni, invece, è stato avviato anche un servizio di ristorazione, da asporto (in ottemperanda alle limitazioni imposte dal lockdown).
Il menù comprende hamburger biologici o vegani, pensati col il contributo e il sostegno di produttori locali, che hanno offerto le materie prime, come si legge su Radio Parleur.
Tutti i ricavi e le donazioni ricevute sono reinvestiti sul progetto, inoltre i prezzi di vendita delle pietanze sono stabiliti in base alle possibilità economiche degli abitanti del quartiere.
A sostenere questa iniziativa vi è l’ex parlamentare, attivista, ed esponente del mondo no global José Bové.
“Questo spazio diventerà un simbolo di come un luogo deputato a vendere cibo spazzatura possa trasformarsi in luogo di solidarietà” ha dichiarato Bovè in occasione dell’inaugurazione dell’Apres M (dopo la M).
L’attivista no global è entusiasta e pensa che se il progetto è possibile a Marsiglia allora lo sarà ovunque. Bové inoltre chiede a McDonald’s di vendere i suoi locali di Saint Barthélémy a un Euro, come gesto simbolico per aiutare questo tipo di iniziativa.
All’Apres M di Marsiglia la distribuzione dei pasti avviene ogni lunedì, ma gli organizzatori, sulla pagina Facebook, raccontano che ogni volta è peggio della precedente, che si presentano sempre più persone affamate, disperate e senza opportunità lavorative.
A ogni modo l’iniziativa dell’Apres M ha portato molta notarietà, tanto che gli organizzatori hanno contattato il team calcistco dell’Olympique de Marseille che però non ha ancora dato risposta.
Noi vi lasciamo con i dati circa la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2020.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questo progetto? Pensate che avrebbe successo anche da noi?