Un professore di una scuola di Bari ha scritto un messaggio provocatorio sui social riguardo l’apertura delle scuole. Il post è diventato virale.
Unimamme, il prorogarsi della chiusura delle scuole di vario grado nelle Regioni e, in modo particolare di quelle superiori, ha destato molte proteste e polemiche.
Le scuole di tutto il mondo si sono adeguate a fare lezione a distanza, con tutte le difficoltà del caso, ma il prolungarsi di questa situazione sta avendo effetti pesanti sugli alunni.
Ora, sulla questione, interviene anche Gerardo Marchitelli, dirigente dell’istituto comprensivo Eleonora Duse di Bari.
Il preside Marchitelli, sul suo profilo Facebook ha pubblicato un messaggio piuttosto provocatorio, diventato virale con 267 Like w 146 condivisioni ad oggi.
Ecco che cosa ha scritto: “Nell’ultima apertura di fine settimana, al Centro commerciale di Santa Caterina, in un’ora, ho contato 200 ragazzi in età scolare da 0 a 14 anni. Ho intenzione di chiedere al Responsabile del Centro se mi autorizza ad aprire delle classi nell’area supermercato o negli spaziosi corridoi. Il divario tra chi sta bene e chi ha bisogno si allargato a dismisura, ma i primi sono classi agiate e la soluzione ce l’hanno a portata di mano, i secondi non hanno valore“.
Il Preside ha sottolineato che nella Das, nella “didattica a scelta alcuni alunni sono seguiti e sostenuti, altri invece no.
” Non capirò mai la differenza tra un Centro commerciale e la Scuola” spiega il dirigente, aggiungendo che in realtà capisce benissimo che l’economia viene messa al primo posto rispetto all’istruzione dei ragazzi.
Il preside prosegue spiegando che nonostante le scuole siano chiuse ci sono 20 mila contagi al giorno, perché comunque le persone si muovono per lavoro, per fare shopping, ecc… “SONO ARRABBIATO. VOGLIO IL RISTORO FORMATIVO ANCHE PER I BAMBINI CHE NON HANNO POTUTO USUFRUIRE DI UN IDONEO APPRENDIMENTO”.
In tanti, tra i vari utenti del social network di Zuckerberg, concordano con lui .
In uno dei commenti il Preside ha evidenziato che su 186 strumenti informatici consegnati nella sua scuola la metà sono stati restituiti perché nessuno, in casa, ha le competenze necessarie per utilizzarli.
Questo, naturalmente, crea profonde disparità, ritardi nell’apprendimento, ecc…
Poco tempo fa gli studenti lombardi del Liceo Volta di Milano si sono accampati sotto il Palazzo della Regione Lombardia per protestare contro la chiusura delle scuole superiori a causa del Covid-19.
Unimamme, voi cosa ne pensate della sua provocazione?
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