Una recente ricerca ha scoperto che i batteri nello stomaco influiscono sulla risposta del nostro organismo all’attacco del Covid-19.
Unimamme, sappiamo che il microbioma è molto importante per la nostra vita.
Per esempio sappiamo che i bambini venuti alla luce con il cesareo hanno un microbioma diverso da quello che hanno i piccoli nati con parto vaginale.
Ora l’università cinese di Hong Kong ha scoperto che la composizione del microbioma può influire circa la risposta del nostro organismo all’attacco del Covid-19.
Vediamo insieme come si è svolta questa importante ricerca.
i ricercatori di Hong Kong hanno esaminato:
di 100 pazienti malati di Covid.
Secondo i ricercatori il microbioma intestinale può essere coinvolto nell’entità della gravità del Covid – 19, forse a causa della modulazione delle risposte immunitarie dell’ospite.
Ci sono evidenze di alti livelli di alcuni batteri, come il Ruminococcus gnavus, il Ruminococcus torques e il Bacteroides dorei.
C’erano anche livelli impoveriti di microbi noti per aiutare il sistema immunitario, inclusi il Faecalibacterium prausnitzii e il Bifidobacterium bifidum.
I cambiamenti nella composizione del microbioma sono durati almeno un mese dopo la scomparsa del virus.
La ricerca è stata pubblicata sul British Medical Journal Gut dove gli autori dichiarano: “alla luce dei rapporti secondo cui un sottogruppo di pazienti guariti dal Covid -19 presenta sintomi persistenti come affaticamento, dispnea, dolori articolari, alcuni oltre 80 giorni dall’inizio dei sintomi, si ipotizza che il microbioma intestinale disbiotico possa contribuire ai problemi di salute immuno correlati al Covid”.
I campioni di sangue hanno evidenziato che questo squilibrio microbico era legato a livelli più alti di citochine, molecole molto piccole che sono una parte naturale della risposta immunitaria, ma possono causare danni se non adeguatamente regolate.
Quando il Covid colpisce in modo grave uno dei segnali è il corpo che va in shock, attacca le cellule e il tessuti sani.
Questa situazione viene definita “tempesta di citochine” in cui queste piccole molecole vengono pompate in grande quantità mentre il loro sistema di regolazione si rompe e genera il caos.
Questo può causare la Sindrome da stress respiratorio.
Se le condizioni di un paziente peggiorano fino a questo punto, è difficile intervenire.
Ci sono però due trattamenti antinfiammatori chiamati: tocilizumab e sarilumab.
I risultati hanno mostrato che le persone che avevano ricevuto solo il desametasone avevano un tasso di mortalità del 35,8%, è sceso al 25,3% quando sono stati somministrati i farmaci sopracitati.
Purtroppo non si è in grado di stabilire per certo se un microbioma intestinale indebolito porti a un’infezione più grave.
Secondo uno studio dei ricercatori koreani questa è l’opzione più probabile.
Scienziati dell’Università coreana hanno analizzato i dati di vari studi circa l’impatto di un intestino non in salute sull’infezione da Coronavirus.
Questi organi hanno un ricettore sulla loro superficie, chiamato ACE2, questa proteina sporgente è ciò che il virus dirotta per avere accesso a una cellula.
Si trova in grandi quantità nei polmoni, nelle vie respiratorie e nel sistema digerente.
Il dottor Kim ha commentato: “sembra esserci una chiara connessione tra il microbioma alterato e il Covid-19”.
Il microbioma intestinale è sensibile, reagisce alla salute, alla dieta di una persona.
Le persone che soffrono di ipertensione, obesità e diabete, hanno un microbioma squilibrato.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi risultati e osservazioni?
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