Uno studio ha rivelato che le persone divorziate sono a rischio di morte prematura rispetto ad altre che soffrono già di problemi.
Diversi ricercatori hanno portato avanti degli studi relativi a quali fossero le maggiori cause per la morte delle persone.
Una ricerca davvero interessante e che ha fornito dei dati alquanto inaspettati.
Lo studio di base puntava a comprendere il perché negli ultimi anni l’aspettativa di vita nei Paesi europei fosse così tanto debole.
Le cause rilevate sono stupefacenti, soprattutto una in particolare che in pochi possono immaginare.
Gli scienziati che hanno condotto la ricerca si sono concentrati su dei dati raccolti tra il 2008 e il 2014 e dei test effettuati a dei gruppi di persone.
Ciò che hanno notato è che la causa principale delle persone decedute è da ricollegare al fumo.
Invece le persone che sono state sottoposte ai test per comprendere hanno risposto a 57 domande che interessavano: fattori socioeconomici come storia lavorativa, soddisfazione della vita ed altri.
A rendere sorprendenti i risultati dello studio è il fatto che il divorzio è la seconda causa, dopo il fumo, per morte prematura.
E questo supera addirittura altre problematiche come abuso di alcol, problemi finanziari e di disoccupazione, e anche chi non è mai stato sposato.
Precedenti studi alla ricerca hanno evidenziato che chi divorzia può cadere facilmente in problemi di alcol e di soldi.
L’approfondimento di cui si tratta è stato pubblicato dalla National Academy of Science.
A quanto pare si è visto che in UK l’aspettitva di vita nel 2019 per le donne è aumentata di quattro mesi, passando a 83,6 anni, mentre per gli uomini di soli tre mesi passando a 79.9 anni.
Inoltre lo studio ha evidenziato che ci sono delle piccole differenze nell’aspettativa di vita in base al sesso, al colore della pelle e tra chi ha studiato o no al liceo.
Secondo Eli Puterman, assistente all’University of British Columbia, bisogna perpetrare un approccio basato sulla durata della vita per comprendere la salute e la mortalità delle persone.
Ad esempio secondo l’assistente, la domanda da porsi che si legge sul Dailymail è: “invece di chiederci se le persone sono disoccupate, abbiamo esaminato la loro storia di disoccupazione nell’arco di 16 anni?”.
E continua: “Se erano disoccupati in qualsiasi momento era quello un fattore predittivo di mortalità?”.
Inoltre il professore ha aggiunto che concentrarsi solo sul fumo come maggiore causa di morte prematura per le persone non è l’appoccio giusto, perché nella vita delle persone vi sono momenti molto negativi, chiamati “affettività negativi”, che possono incidere sul benessere psicofisico degli individui.
Ecco perché il divorzio è stato considerato come una delle seconde cause di morte prematura.
Infatti molti studi confermano che chi dovorzia tende a buttarsi nell’alcol e avere maggiori problemi rispetto ad altri.
A confermare il fattore alcol è un ricercatore dell’Istiituto norvegese di sanità pubblica che nel 2013 ha condotto una ricerca a riguardo, concludendo che le persone divorziate bevono molto di più rispetto a quelle sposate.
Inoltre poi non solo l’alcol è la conseguenza di un divorzio, ma è anche una delle cause della fine di un matrimonio perché incide sulla sua qualità.
A questo si affiancano anche altri problemi come quelli finanziari – argomento di grande discussione tra persone sposate.
La ricerca però si conclude con una visione un pò meno pessimistica, sostenendo che nel 2018 nel Regno Unito ci sono stati all’incirca 90,871 divorzi. Un calo del 10,6% rispetto all’anno precedente e il numero più basso dal 1971 secondo l’Ufficio nazionale di statistica.
Questo perché le persone hanno accantonato l’idea di sposarsi, preferendo semplicemente andare a convivere.
E voi unimamme eravate a conoscenza di questa ricerca?
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