Gianna Nannini ha pubblicato un video in cui dei poliziotti con le sembianze di maiali picchiano delle persone, le figlie di un poliziotto le hanno indirizzato una lettera.
Il 14 dicembre del 2020 è uscito l’ultimo video della cantante italiana Gianna Nannini, dal titolo: L’aria sta finendo.
A un mese di distanza ancora infuriano le polemiche per questo filmato molto controverso.
Il titolo del video si richiama esplicitamente alla morte di George Floyd, l’afroamericano di 46 anni ucciso da un agente di polizia mesi fa. La sua morte, come ricorderete, ha sollevato un’ondata di proteste per il manifesto razzismo e la violenza della polizia americana nei confronti degli afroamericani.
E veniamo al filmato della canzone di Gianna Nannini in cui si vedono degli agenti di polizia con le sembianze di maiali che picchiano una persona di colore.
Nel video ci sono altre scene che rappresentano abusi di potere e sopraffazione. La critica però si è concentrata sulla scena dei poliziotti, con i sindacati di polizia che si sono sentiti accusati.
Il filmato della canzone della Nannini ha colpito anche Rachele, Sara e Alessia, il cui padre è appunto un poliziotto.
Così, hanno scritto una lettera a Il Giornale.
“Salve a tutti,
siamo tre figlie di un poliziotto sindacalista che indossa la divisa da celerino da anni e anni.
Abbiamo bisogno di scrivere per far sentire anche la nostra voce ed il nostro punto di vista dopo le crudissime immagini riportate nel videoclip di Gianna Nannini. Siamo sconcertate perché crediamo che non sia possibile vedere tale accanimento contro le forze dell’ordine che in qualsiasi situazione, come ci hanno dimostrato anche in questa emergenza mondiale, sono a disposizione di tutti anche nei confronti di chi disprezza la loro divisa e la oltraggia. Vederli ed immaginarli descritti come degli animali ci infastidisce veramente tanto; non è concepibile che ai giorni d’oggi si pensi ancora che il poliziotto o il carabiniere sia colui che va a “menare alla gente”, ma vi possiamo assicurare che non è assolutamente così come pensate.”
La lettera prosegue: “vediamo con i nostri occhi (e non con le parole della gente che scrive insulti sui social) nostro padre che torna a casa stanco e delle volte anche ferito”.
Rachele, Sara e Alessia scrivono che il loro vuole essere un messaggio di speranza consapevoli di non riuscire a capire perché le persone non ringraziano le forse dell’ordine che sono vicine alle persone.
Le figlie del poliziotto infine, concludono affermando che vorrebbero dare più vicinanza e conforto.
Come accennato le critiche ormai vanno avanti da un mese, così, poco fa, sul suo account Instagram, ha spiegato che il suo video, girato dal regista Luca Lumaca, non istiga alla violenza, ma la condanna, così come condanna lo spreco, l’inquinamento e la mercificazione del corpo femminile e che un video deve essere visto per intero e non giudicato da un fotogramma.
Il commento della Nannini, mamma over 50, non è una risposta alla lettera delle figlie del poliziotto, ma è un modo per mettere fine alle critiche che si sono succedute in questo periodo, la cantante si è anche scusata sia in questa che in altre occasioni.
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