Gli asili nido sono un’annosa questione che da tempo coinvolge il nostro Paese, senza però al momento trovare una soluzione. I numeri e le conseguenze.
Purtroppo in Italia trovare un posto per il proprio bambino in un asilo pubblico è davvero complicato, soprattutto c’è un enorme differenza tra nord e sud del Paese.
Una questione che in realtà, in base a quello che ha decretato il Consiglio europeo nel 2002, sarebbe dovuta già essere risolta. Il Consiglio all’epoca aveva chiesto agli Stati membri di creare posti negli asili nido per il 33% del numero totale di bambini sotto i tre anni di ogni Paese. L’operazione doveva essere conclusa nel 2010.
Ovviamente per l’Italia così non è stato, ma sono ancora tante le difficoltà che incontrano i genitori nell’iscrivere i propri figli all’asilo. In un articolo passato si è affrontata la faccenda in modo dettagliato ed esaustivo, per un maggiore approfondimento leggere: “Asili nido insufficienti per i bambini italiani: pochi posti e costosi”.
Insomma da questo punto di vista il nostro Paese ha da lavorare ancora tantissimo e una soluzione reale e concreta al momento sembra lontana.
Tuttavia questo influisce molto sulle dinamiche familiari e in particolar modo sul ruolo della donna nella società.
Tanto che recentemente è stata attivata una petizione proprio per rivedere questa situazione, in un articolo passato si è parlato della faccenda.
Come si è scritto in precedenza, quindi, le famiglie soprattutto quelle giovani sono particolarmente colpite dalla questione.
Infatti dal momento che non vi sono ancora a disposizione questi posti, ciò impedisce soprattutto alle mamme di inserirsi nel mondo del lavoro.
Secondo l’Istat infatti nel 2018/2019 i posti autorizzati negli asili nido nel Paese erano in totale 355.829, distribuiti in poco più di tredicimila strutture.
Queste si trovano soprattutto al nord e nelle grandi città. Nel 2019, infatti, si è registrato un dato davvero allucinante cioè che solo il 12% dei bambini tra gli 0 e i 2 anni ha trovato posto negli asili nido.
Insomma se ne deduce che i posti gestiti dai comuni sono pochi e che quelli privati sono estremamente costosi. Ciò rende difficile l’organizzazione della vita familiare e lavorativa di milioni di persone. Purtroppo però ad essere penalizzate sono soprattutto le donne che in questi tempi difficili e senza supporto sono costrette a scegliere tra famiglia e lavoro.
Tanto che secondo l’Istat il 19,59% delle donne in Italia, in una fascia tra 25 e i 34 anni è disoccupata. Una condizione che sicuramente non invogia tutte quelle giovani coppie a voler mettere su famiglia.
Inoltre in base a una ricerca effettuata dal Sole 24Ore si è notato che nelle zone in cui la mancanza di asili nido pubblici è elevata, più è alta la disoccupazione femminile. Un caso? Di certo non si può dire che i fenomeni siano l’uno la causa dell’altro, ma sicuramente una certa correlazione c’è.
E voi unimamme come vi siete organizzate con i vostri piccoli e con il lavoro?
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