Fa riaprire il caso dell’assassinio della sorella e, con l’aiuto di Tok Tok, fa arrestare il colpevole mai trovato prima.
Per lo più le persone usano Tik Tok come svago, un modo per passare il tempo tra video divertenti, ma così non è stato per la trentunenne statunitense Sarah Turney.
Questa ragazza ha conferito al social una valenza decisamente più particolare ed elevata: fare giustizia per la sorella assassinata. Uno scopo incommensurabile che la giovane è incredibilmente riuscita a raggiungere.
Era il 2001 quando, all’età di 17 anni, la sorella di Sarah scomparve misteriosamente dalla casa in cui le due vivevano con il padre, Michael.
Il ritrovamento di un biglietto con la firma dell’allora 17enne Alyssa aveva fatto pensare a una fuga volontaria, ma presto il caso si rivelò essere una vera e propria sparizione. Il ritrovamento di un biglietto con la firma della ragazza fece pensare a una fuga ma ben presto si capì che le cose non stavano propriamente così.
Neanche la confessione nel 2006 di un serial killer che si assunse la responsabilità dell’omicidio servì a chiudere il caso: l’assunzione di colpa si rivelò falsa.
I sospetti si concentrano allora sul patrigno di Sarah ma la sua posizione non si è poi mai delineata in modo chiaro.
Così il caso della 17enne scomparsa rimase per sempre un così detto cold case, caso irrisolto.
Sarah però aveva sempre avuto un sospetto, un dubbio sul ruolo del padre nella scomparsa della sorellastra.
Quest’ultimo era stato arrestato nel 2010 per detenzione di esplosivi ma, non appena fu rilasciato, la ragazza iniziò a indagare.
Sarah ha raccolto materiale sulla famiglia e indizi che facevano emergere il rapporto ossessivo del genitore nei confronti della figliastra. Nella ricerca della ragazza un ruolo importante hanno avuto i social media, incluso TikTok.
Qui Sarah e la sua ricerca sono divenute alquanto popolari. La ragazza caricava video e audo in cui si riportavano dialoghi considerati incriminatori nei confronti del padre: in un video ad esempio la sorella Alyssa prima di scomparire affidava il padre come “pervertito”, mentre in alcuni audio Sarah si confronta con il genitore sentendosi rispondere che avrà la conferma delle risposte che cerca “solo sul suo letto di morte”.
Parte del materiale condiviso dalla giovane none ra mai stato acquisito dalle autorità che, vedendo esplodere sempre più la popolarità del caso hanno dovuto riaprire le indagini.
Alla fine Michael Turney è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario, dando ragione ai sospetti che la figlia Sarah aveva da sempre avuto.
Una storia che dunque ci parla di coraggio, tenacia, fede ma anche di come i social network e il mondo del web possono esser molto di più di ciò che crediamo.
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