L’infertilità femminile è un argomento particolarmente interessante e molto trattato a livello scientifico, ecco perché serve fare chiarezza.
Innazitutto è bene chiarire che cosa si intende per infertilità. Con questo termine si definisce l’incapacità di concepire entro un anno di tentativi mirati (o entro sei mesi se la donna ha più di 36 anni). Per tantivi mirati si intende l’avere rapporti in concomitanza con il periodo dell’ovulazione monitorata attraverso l’osservazione dei sintomi, l’uso dei test di ovulazione e il monitoraggio della temperatura basale).
Ovviamente per infertilità si intendono anche tutte quelle situazioni in cui la gravidanza, purtroppo, non viene portata a termine. Inoltre se una donna non è mai riuscita a rimanere incinta viene diagnosticata un’infertilità primaria, mentre se ha avuto almeno una gravidanza e un bambino si parla di infertilità secondaria.
In questo campo la medicina ha fatto degli enormi passi avanti, cercando di studiare quali siano le cause che portano molte donne a non riuscire ad avere una gravidanza. Ad esempio in un nostro approfondimento passato si è parlato delle tecniche che esistono oggi per ringiovanire le ovaie.
C’è anche da considerare che l’infertilità non è solo un problema femminile, ma che riguarda anche gli uomini cosa molto spesso non presa in considerazione. Si è calcolato che circa il 40% dei casi di infertilità può essere attribuito all’infertilità femminile. Allo stesso modo anche i problemi degli uomini rappresentano un altro 40%.
La percentuale che resta può essere dovuta a una combinazione di infertilità femminile e maschile oppure potrebbe esserci una causa non nota e in questo caso si parla di infertilità inspiegata.
Le cause dell’infertilità femminile sono molteplici e vanno ad interferire con i processi della riproduzione, quali:
A questi si aggiungono dei fattori di rischio che posso compromettere la fertilità, tra questi vi sono:
Oltre agli elementi già citati ci sono delle condizioni mediche che possono intaccare il sistema riproduttivo femminile e provocare quindi infertilità. Queste sono:
Oltre a queste condizioni, ci sono anche dei fattori legati a farmaci e droghe che possono provare infertilità.
Tra i farmaci e gli stupefacenti che possono influenzare la fertilità femminile ci sono:
Bisogna tenere in considerazione che cicli mestruali molto irregolari e l’assenza di mestruazioni sono proprio sintomi di cicli non ovulatori.
Come è noto la fertilità di una donna inizia a diminuire sensibilmente dopo i 35-36 anni. Le donne che hanno un’età inferiore ai 36 anni dovrebbero consultare un ginecologo esperto in fertilità dopo un anno di tentativi mirati, oppure solo sei mesi se si hanno più di 36 anni.
Di certo il medico nel caso in cui si verifichino queste condizioni chiederà alla donna di controllare l’ovulazione, prima di fare dei test più approfonditi, tramite monitoraggio ecografico, con dei test o misurando la temperatura basale.
Ovviamente, come si è scritto anche in precedenza, la scienza ha fatto dei grandi passi in avanti, tanto che ci sono diversi trattamenti da poter effettuare per aiutare una donna, desiderosa di avere dei figli, a raggiungere il suo intento.
Innanzittutto c’è la possibilità di intervenire chirurgicamente, di assumere dei farmaci oppure di ricorrere alla fecondazione assistita. Per il momento il ricorso alla chirurgia è molto più raro, dal momento che ci sono stati dei grandi progressi con altre tecniche più innovative. La chirurgia, però, può migliorare la fertilità nei seguenti casi:
Anche l’endometriosi può essere trattata con la chirurgia, nel caso in cui la terapia medica non funzioni o quando le cisti aumentano considerevolmente fino ai 3 cm di diametro.
Oltre a questo però esistono un’infinità di farmaci che possono aiutare la donna a regolare l’attività degli ormoni legati alla riproduzione ed esistono anche dei trattamenti per la tiroide che servono a stimolare la crescita dei follicoli e per sostenere la fase luteale.
Se il problema dell’infertilità dovesse essere legato a problemi di peso, è necessario intervenire prima su quest’ultimo magari attraverso dei percorsi con nutrizionisti.
Infine vi sono i trattamenti assistiti come la fecondazione in vitro (FIVET), l’inseminazione intrauterina (IUI) e la ICSI, un tipo di fecondazione in vitro
E voi unimamme eravate a conoscenza di queste notizia relative all’infertilità della donna?
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