Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Padova, il trattamento con la vitamina D, in pazienti affetti da più patologie, comporterebbe una diminuzione dei decessi. Ecco lo studio nel dettaglio
Lo studio in esame, pubblicato sulla rivista Nutrients, è stato coordinato dall’Università di Padova che si è avvalsa del supporto delle Università di Parma e di Verona nonchè del CNR di Reggio Calabria e di Pisa. Questa ricerca si inserisce in un contesto in cui non si dispongono ancora di molte informazioni riguardanti la possibilità che la vitamina D possa influire sull manifestazione ed il decorso della malattia causata dal Covid-19.
Diversi studi scientifici hanno fatto rilevare che una carenza di vitamina D può comportare una maggiore tendenza alla malattia e all’insorgere di forme più aggressive. Poco o niente, invece, prima di questo studio, si sapeva riguardo agli effetti dell’assunzione di vitamina D pura in pazienti già affetti da Covid-19. A proposito, avete letto cosa rivela uno studio spagnolo su un nuovo sintomo da covid?
Da un recente studio operato da ricercatori francesi era emerso che la terapia con Vitamina D, se effettuata mesi prima di contagiarsi, favorisse un decorso da malattia da covid meno critico nei pazienti anziani più fragili affetti. Oggi, lo studio italiano, lo studio italiano mostra come la somministrazione di colecalciferolo in soggetti affetti da Covid-19 con più patologie, abbia possibili effetti positivi sul decorso della malattia.
Secondo quanto ha spiegato il prof. Sandro Giannini dell’Università di Padova: “I pazienti della nostra indagine, di età media 74 anni erano stati trattati con le associazioni terapeutiche allora causate in questo contesto e, in 36 soggetti su 91, con una dose alta di vitamina D per 2 giorni consecutivi. I rimanenti 55 soggetti non erano stati trattati con vitamina D“.
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Lo studio si proponeva di capire l’eventuale connessione tra l’assunzione di vitamina D e il numero di pazienti che andavano incontro al trasferimento in Unità di Terapia Intensiva o al decesso. Durante un monitoraggio di 14 giorni, 27 pazienti sono stati trasferiti in Terapia Intensiva e 22 sono deceduti. Complessivamente, 43 pazienti sono andati incontro a Decesso o Trasferimento in Terapia Intensiva.
Dall’analisi condotta, peraltro, è emerso in maniera chiara che la presenza di più patologie modificava in maniera anche significativa l’effetto positivo della vitamina D. In altre parole, maggiore era il numero delle patologie presenti, più evidente era il beneficio causato dal colecalciferolo.
In conclusione, il prof. Giannini ha spiegato che “in coloro che avevano assunto il colecalciferolo, il rischio di andare incontro a Decesso o Trasferimento in Terapia Intensiva era ridotto dell’80% rispetto ai soggetti che non l’avevano assunto“.
Ovviamente, va precisato che sebbene la Vitamina D faccia bene al nostro organismo, non va considerato come un antidoto al virus grazie al quale sentirci immuni da ogni sorta di contagio o rischio per la nostra salute.
E voi unimamme cosa ne pensate di questo studio? Interessante non trovate?
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