Uno studio ha dimostrato che lo stress in gravidanza ha conseguenze sullo sviluppo di malattie nei bambini.
Unimamme, sappiamo che essere genitori è molto impegnativo e a volte altamente stressante, sia quando i figli sono ancora molto piccoli, sia quando magari sono adolescenti o giovani adulti.
Per esempio il parental burnout è una forma di stress molto grave che colpisce i genitori che hanno molte aspettative nei confronti dei figli.
Oggi però vi parliamo di un altro studio riguardante lo stress dei genitori.
Stress in gravidanza: le conseguenze sui figli
Innanzitutto bisogna chiarire che ci sono fattori psicosociali che contribuiscono a creare la situazione di stress:
- mancanza di sostegno sociale
- solitudine
- stato del matrimonio
- lutto
Secondo i ricercatori tutto ciò può portare a una mutazione del DNA mitocondriale del bambino, aspetto precursore di varie malattie.
Kelly Brunst, medico, assistente professore di scienze naturali e della salute pubblica presso l’UC College di medicina e autore dello studio, dichiara che: “ci sono molte condizioni che iniziano nell’infanzia che hanno legami con la disfunzione mitocondriale tra cui: asma, obesità, disturbo da deficit di attenzione, iperattività e autismo“.
Lo specialista spiega che il periodo fetale e infantile è un momento vulnerabile per quanto riguarda l’esposizione all’ambiente a causa del maggior sviluppo in questi periodi.
Il dottor Brunst spiega che alcune malattie non insorgono all’improvviso. “Gli effetti della programmazione derivati dai cambiamenti indotti dall’ambiente si verificano nel tempo e probabilmente iniziano durante la gestazione, a livello molecolare e cellulare“.
Ecco come si è svolto lo studio:
- sono stati considerati 365 campioni di placenta
- le placente appartenevano a mamme dal 2013 al 2018
- è stato utilizzato un modello di regressione multivariabile per esaminare lo stress della vita materna in relazione al numero di mutazioni geniche nel genoma mitocondriale della placenta
Le donne che hanno subito un aumento dello stress psicosociale per:
- aggressioni sessuali
- violenza domestica
- lesioni gravi
- incarcerazione
- malattie fisiche
- malattie mentali
- disagi famigliari
hanno mostrato un maggior numero di mutazioni mitocondriali placentari.
Brunst puntualizza che lo scopo della loro ricerca è di capire come il nostro ambiente può influire sulla funzione mitocondriale, sullo sviluppo neurocomportamentale dei bambini.
“Lo scopo è quello di scoprire perché certi bambini sono vulnerabili a sviluppare una serie di situazioni complesse precedentemente legate a stress cronico o inquinamento ambientale”.
Brunst ha aggiunto che ci sono malattie per le quali le donne di colore sono a maggior rischio (obesità, diabete, alcuni tipi di cancro) e dunque sono più vulnerabili allo stress.
Le mamme ispaniche invece, esposte allo stesso stress, presentavano meno mutazioni mitocondriali placentari.
Ed ecco quindi il paradosso ispanico che documenta una salute migliore e una mortalità inferiore rispetto ai piccoli bianchi non ispanici, nonostante il rischio e il disagio socie economico maggiore per gli ispanici. Questo perché, ipotizzano gli scienziati, gli ispanici riescono ad attenuare le situazioni di stress, come riportato su Biological Psychiatry.
Noi vi lasciamo con una ricerca che dimostra come l’infanzia non sia l’età più stressante per i genitori.
Unimamme, cosa ne pensate di questa ricerca?