Bambini con sindrome di Down: nascono sempre meno. I motivi spiegati da uno studio.
In Europa sono crollate la nascite di bambini con sindrome di Down. Il motivo lo hanno spiegato alcuni ricercatori, che avrebbero individuato l’origine di questo fenomeno.
Sul tema è stato condotto uno studio dal Massachusetts General Hospital, che ha analizzato e messo a confronto le nascite di bambini con sindrome di Down in Europa e negli Stati Uniti. Ecco che cosa hanno scoperto gli scienziati.
Secondo alcuni ricercatori del Massachusetts General Hospital, in Europa e negli Stati Uniti sono diminuite in modo drastico la nascite di bambini con sindrome di Down. La spiegazione di questo fenomeno sta nell’uso sempre più frequente dei test prenatali e delle conseguenti interruzioni di gravidanza.
I ricercatori hanno impiegato tre anni per raccogliere i dati in ciascun Paese europeo sulle nascite di bambini con sindrome di Down e sul numero complessivo delle persone con questa sindrome sul totale della popolazione. In alcuni Paesi mancavano database specifici e i ricercatori hanno dovuto elaborare delle stime tramite calcoli statistici. Ai fini dello studio, inoltre, è stato importante stabilire una base dei tassi di natalità delle persone con sindrome di Down e dei tassi di interruzione di gravidanza prima dell’impiego diffuso dei nuovi screening prenatali non invasivi (noninvasive prenatal screenings – NIPS).
Lo studio dei ricercatori del Massachusetts General Hospital è stato pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Human Genetics ed è citato da Science Daily.
Gli studiosi hanno scoperto che dall’introduzione dei test prenatali non invasivi, a partire dal 2011 negli Stati Uniti, i tassi di natalità di persone con sindrome di Down sono crollati in Europa.
Questi nuovi test di screening possono rilevare la probabilità di problemi cromosomici in un feto già a nove settimane di gestazione. Dopo aver effettuato questi test, una coppia che aspetta un figlio può decidere di sottoporsi a test genetici definitivi. Esami che potranno accertare la sindrome di Down nel nascituro.
Secondo i ricercatori, man mano che i test di screening prenatale non invasivi saranno più disponibili, nasceranno meno bambini con sindrome di Down. Perché in conseguenza di queste diagnosi verranno praticate interruzioni di gravidanza. Questi test, come abbiamo detto, sono stati introdotti negli Usa nel 2011, ma ancora non sono pienamente coperti dai sistemi sanitari nazionali dei Paesi europei.
Gli studiosi hanno scoperto un’ampia variazione nei tassi di natalità dei bambini con sindrome di Down tra i Paesi europei. Nel periodo che va dal 2011 al 2015, l’Europa meridionale ha registrato la più alta riduzione di nascite di bambini con sindrome di Down a causa dell’interruzione della gravidanza (71%), seguita dal Nord Europa (51%) e dall’Europa orientale (38%).
La riduzione delle nascite, tuttavia, presentava importanti differenze tra i vari Paesi. Ad esempio si andava da nessuna riduzione di bambini con sindrome di Down a Malta, dove l’interruzione della gravidanza è molto limitata, a una riduzione dell’83% delle nascite in Spagna.
I ricercatori hanno verificato che le interruzioni di gravidanza legate a una diagnosi di sindrome di Down nel feto possono essere influenzate da numerosi fattori. Ad esempio, in alcuni Paesi, come la Danimarca, è fornito l’accesso gratuito allo screening prenatale, mentre in altri potrebbero esserci delle barriere all’accesso dovute al costo. Le usanze religiose e culturali di un Paese svolgono un ruolo importante, così come le politiche di un Paese sulle modalità con cui le coppie vengono consigliate sullo screening prenatale e sulla sindrome di Down.
Gli studiosi hanno anche calcolato la percentuale di persone con sindrome di Down che vivono nei Paesi europei. Secondo le stime, nel 2015 in Europa c’era il 27% in meno di persone con sindrome di Down nella popolazione complessiva. Una conseguenza delle interruzioni di gravidanza praticate negli anni precedenti. Di poco inferiore il calo negli Stati Uniti, con il 21% in meno di persone con sindrome di Down nel 2015.
Brian G. Skotko, medico genetista al Massachusetts General Hospital e autore principale dello studio ha affermato: “Negli Stati Uniti, le persone con sindrome di Down hanno grandi opportunità di ricevere un’istruzione, innamorarsi e trovare un lavoro soddisfacente”. Secondo lo studioso “i Paesi alle prese con le decisioni sul finanziamento dei test prenatali non invasivi dovrebbero tenere delle discussioni approfondite sul loro impatto sulla popolazione con sindrome di Down“.
Ricordiamo, infine, che sono sempre di più le persone con sindrome di Down con vite di successo.
Che ne pensate unimamme di questi dati e di questo fenomeno?
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